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Nel tripudio di verde e di colori,
bella ma esausta mia Primavera,
più non protendi l'ali
per pindarici voli,
ma docile è la speranza
in rassegnata attesa.
Come Narciso contemplando vado
ciò che dal mondo ebbi e presi,
mi volgo agli anni tuoi
e soffro e godo
ma dalla Ciprigna irruente non viene
quel giovanil richiamo anche se sempre t'amo
Primavera.
E'tardi ormai e corre l'ora,
quell'ora che giunge e vola,
che di pure voci
e d'eterei spirti s'appaga,
arrivassi a capirti, sola
mentre mi parli,
pur sincera mia Primavera.
Anche oggi indulgo
a contemplare i mirti
mentre d'udirti bramo,
ed il pensier di quel richiamo
un poco mi consola,
Primavera t'amo.
T'amo per le primavere
che m'hai dato
e che mi dài,
per le promesse arcane
che più non manterrai.
T'amo perché t'incontro,
e tu lo sai,
in sottil gioco di luci
ed ombre.
T'amo dal mio autunno
al suo tramonto,
t'amo e lo sento,
per questi tuoi colori,
per l'inquietudine che dài,
per il tuo vento,
per l'aria che respiro,
per i tuoi sapori,
t'amo e t'ammiro
sul far della sera,
Primavera.
T'amo e non dire
che non è vero,
questo mio pensiero
non fuggire ancora,
accetta o aria, o sole, o brezza,
mio profumo,
mia goccia di rugiada,
questa mia offerta
di grata tenerezza. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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