Son giullare per nascita
E giullare morrò per certo
Se ciò ilarità suscita
Giammai verrò scoperto

Son servo del mio sovrano
Ad egli porto rispetto
Pur’anco piano piano
Colpisco nell’affetto

Sono gentil e cortese
Con pargoli e anziani
Non scamperà l’offese
Chi sbeffeggia gli umani

Mi chiama il mio sire
Quand’è triste e stanco
Dei miei balli vol gioire
E dei sberleffi anco

E alla fin del banchetto
Da solo io rimango
Col re sazio a braccetto
Sprezzante del suo rango

Saprò dargli consiglio
Con ironia pacata
Svelar saprò l’imbroglio
D’una decisione errata

Saltellando qua e là
Ridendo e sghignazzante
Mai avrà niuna pietà
La lingua mia pungente

Ministri e ciambellani
Tremanti mi temeranno
Maghi dotti e villani
Sicur non m’ameranno

Com’un acrobata virtuoso
Su d’un fil in aria appeso
E’ un gioco pericoloso
Da cui ne uscirò illeso

Giullar per libera scelta
Son io qui del regno
A punzecchiar chi ascolta
Con sarcasmo e sdegno.