Non dissi mai
delle mie dita
dietro i suoi sospiri
delle sue mani
senza nome
attraverso
le pieghe
dell'ombelico
sfociare sulle
pendici del Delta

Non dissi mai
dell'eterna fame
che trovò sazietà
nella sorprendente
agonia del veleno
più volte bevuto

Non dissi mai dei suoi
imperdonabili difetti
di quando Amante
era prima ancora Uomo
artefice d'ebbro urlo
d'un piacere
incalzante
dopo ore di
sudata attesa

Non dissi mai
del suo rinascere fenice
dalle ceneri
delle mie natiche