Sul mare che canta i nostri silenzi
mentre il giorno disserta il suo luccicare
mentre le corde del cielo
penzolano fradice di fresca rugiada
il mio delirio
ha il tuo nome.
E indosso la maglia cotta del vento
in equilibrio tra orizzonti imprudenti
nelle attonite pupille del destino
sono funambolo
sul mio cuore prigioniero.
Mi distendo sulle labbra di una Musa
che canta incredula del mio ardore
mentre sfaldo arcobaleni sbarazzini
tra le dita dispettose
di una giornata d'estate.
Intrisi di semplici piaceri
delicate guance colorate d'incanto
sulle corde d'una lira fremente
i miei baci si sciolgono
tra brezze fluorescenti.
Gesti di fantasiose gocce d'acqua
in briosa discesa
sugli archi dell'azzurro
di liquorosa intensità si lasciano andare inerti
a dissetare l'arsura
delle tua labbra inebrianti.