Le mie giornate
s'incamminano su un filo sottile
nascosto nelle pieghe dell'inquietudine
A fatica sopporto i tramonti dorati
di una bellezza cosí irreale
che mi trafiggono lo stomaco
Al confine tra depressione ed euforia
anche gli attimi di disperazione
mi fanno sentire viva
La vita... questo groviglio di rovi
E il freddo del cuore
pervaso da una malinconia atavica
che taglia l'anima
Mi inabisso in un vuoto doloroso
Dondolo tra il male e il dolore
É come una droga oramai
più ce n'è meglio è
Ma poi mi ritrovo ad annaspare nel nulla
e mi aggrappo disperatamente alla vita
nella muta e ossessiva ricerca
di un finale con una svolta romantica
La mente piena di giovinezza traboccante
si concentra... ma si esaurisce nella fantasia
Notte di luna rossa
sull'isola addormentata
e quella calma dell'oceano
così piena di poesia...
Perché non riesco piú a scrivere nulla?