Maestra di consci
riverberi di sogni,
tu anima
addossi in te stupori,
poi li sussurri
in notti addomesticate
d'immagini nella mente.
E scrigno di sensi
vellutati di sguardi
racchiudi ogni attimo
che sulle labbra
hanno festeggiato di brillii,
ma hai anche
cantucci di malinconie,
che improvvise
riversano rimpianti.
I miei versi sono nastri
a adornare il tempo
prigioniero di remoto,
a volte con colori
d'arcobaleno
quando canti in me,
ma quando mesta
scegli la solitudine,
sete nere d'inchiostro
avvolgono le tue pareti
al fragile
tuo lacrimare persa.