Come incontrollabili calamità perse in smanie ammiccanti
di continui incontri tra labbra, pelle, carni assai piccanti.
Vorticose fiamme mai spente in una linfa di bramosia,
nessuna fuga di te e di me in tali movenze con ambrosia.
Tele dipinte da pennelli colorati di frenesia ed ebbrezza,
gocce di acqua salata sui corpi accarezzati da fine brezza.
Profumo denso di desiderio da vivere dentro in noi con voluttà,
vibrante come una corda di violino o il volo di una farfalla sarà
Come roccia fusa da nostro diletto piacere e da sinuoso trepidare
in alchimia di essenze roventi versate in una coppa per brindare.