Sarà vero che il poeta è triste?

Scrive su pezzi di carta
distratto
annoiato
allontanato dalla realtà?

Sarà vero che il poeta è nostalgico?

Si sofferma su piccoli oggetti
lì posati per caso
e ne voglia dare per forza un senso?

E se in macchina
osserva il lungo
scorrere di immagini
cercando di afferrarne i concetti
e farli propri
rimanendo fissati nel vuoto...
E se in mezzo alla natura
nascosto da tutti
chiude gli occhi
e apre le narici
cercando di scoprire
che odore ha
la libertà...
E se di notte
tutto il mondo
tace
lui aprirà i suoi occhi
e non sognerà...
E se di un amore necessiterà
scriverà
scriverà
scriverà
e sentirà quasi impossibile
la missione
di far battere il proprio cuore...

Sarà vero che il poeta
è un'anima
senza basi
ma idee
e pensieri
che come burattini
li manipola
e non li posa mai?