Fra indice e pollice tengo l'immagine di te

occhi grandi e quasi verdi
riccioli ribelli e il sorriso più dolce che c'è

Mi tuffo in quel quadrato
e vengo assorbita dai nostri ricordi
che ci riportano indietro
lontano negli anni che rivorrei

Tu e la paura
per il nuovo arrivo di un'estranea
Io e i dispetti
da finta bambina buona
Noi, piccoli
ad aspettare nei pomeriggi
il ritorno di mamma e papà

E riemergo
tengo ancora più salda
quell'immagine di te

sempre felice
sempre buono
di una bontà che spiazza

e quelle gote
sempre rosse
come le mie
per ogni nostra emozione
per ogni nostro turbamento

per quella timidezza
che ancora oggi cerchiamo
di smorzare

Siamo grandi
e da grandi agiamo
ci stiamo ancora conoscendo
anche scontrando
alle volte ferendoci

Ma ci fermeremo
stabili e sicuri
capiremo che mai nessuno
ci dividerà

Tu nel tuo silenzio
Io nelle mie crude parole
siamo legati da qualcosa
che ci permette di guardarci dritto negli occhi
e sapere di esserci sempre
l'una per l'altro.