Ho fatto un sogno
ero dentro una cellula
nuotavo nell'oscurità
di abissi profondi.
Non c'erano occhi
solo branchie e pinne,
la terra era lontana,
lontana come il cielo.
Si nuotò in superficie,
imparai a strisciare
per millenni il vagare
tra oceani e coste.
Spuntarono gli arti
anfibi e lucertoloni
non nacqui più da uova
ma da placente di mammifero.
Camminavo carponi
poi sempre più dritto,
molti volavano sulla mia testa,
altri continuarono a strisciare.
Quelli troppo grandi rimpicciolirono
altri si estinsero
le mie branchie erano orecchie e naso
e l'aria riempiva i polmoni.
Le razze più aggressive
continuarono il cammino,
l'oceano si riprese spesso
i suoi doni.
Attende al varco il mondo
e ride delle sue montagne,
potrebbero diventare isole
per un suo capriccio.