Seduta,
col coccio tra le dita,
sprofondo
e nel silenzio ancora caldo
coccolo la tazzina.

E' un pezzo di cielo
il mio caffe'...

L'amico mattutino,
un rituale necessario,
perche' il risveglio
possa riaprirsi lesto sul mondo
e il passo incedere,
con far non troppo brusco.

Me lo gusto tutto
tra un sorso e l'altro.

Gatto sornione
son io
tra fusa e miagolio incerto.

E in quegli istanti
mi resetto,
sconbussolata oltremodo
dalll'impervio risveglio.

Una doccia brusca
mi catapulta nella realta'
come una membrana
che si spezza.

Non so nemmeno
se sono veramente io...

Riaggancio il progetto
truccandolo
per renderlo migliore.

Aspetto l'ennesimo segno...

Ma penso che la confusione
sia lo stato mentale
piu' congruo con me,

quello che convive pienamente
con i calli della memoria
e si sforza a spiegare da sola
l'inspiegabile
tergiversando con l'anima
fino a plasmarla
nel modo piu' congeniale.

Sono un mostro
nel far combaciare le cose.

Strega bislacca
ad interrogare l'incerto
oltremisura,
perche' il fato è meschino
e si fa burla delle orme
che, ogni giorno,
lascio sul sentiero.