Non colpire,
ogni gesto,
ogni insulto
è una vergogna
nelle tue mani.
Sei nato dal mio ventre
e per questo tu rimani
un bambino troppo cresciuto,
che gioca una guerra
persa.
Io genitrice
costretta
in un Burqa,
un Chador
a vivere un'esistenza
di prigione
di morte.
Non colpire,
non colpire,
ogni pietra scagliata sul viso
è un fiume di sangue
che esce
dalla tua anima.
Non sei padrone di niente
neanche del tuo destino
lo hai messo in mano degli aguzzini
quando ti sei allontanato
dal mio ventre.
Acido sulla mia faccia,
olio bollente
per deturpare
ciò che per te è più indifeso,
malleabile.
Infibulami,
mutila il corpo,
ma la mia anima
è intatta;
il mio cuore sanguina
perché ciò che ho partorito
rinnega le sue radici.
Eravamo la stessa carne,
un corpo solo,
ma hai voluto sentirti
un uomo
che cammina su cadaveri
di donne fragili.
...
...
''VIGLIACCO!''