Sono stato un lebbroso
ed ho bruciato l'adolescenza
dentro angoli ombrosi
fissando lo scorrere del tempo

Ho trovato solo la cera colata
dentro la sacra ipocrisia
di quel dolce, insinuarsi delle parole

La luce era una maledizione
l'oscurità, madre prodigiosa

Terrena eresia
mi ha consegnato all'oblio
dell'inquietudine dello spirito

Separato dalla folla
dei divoratori di postulati ed assiomi
ho apprezzato solo il silenzio
unico, sincero superstite
della mia coscienza