L'etere oramai stornella
la fragranza della primavera
che spedisce via la fredda
stagione dall'aria severa.
E come tutti i giorni, mi
ritrovo in questo giardino
nel luogo in cui ho provato
l'amore, dove ho visto
germogliare vigorosi fiori
dove ciascuna opera, mi fa
rammentare i miei anni
tra dolenze fantasie ed affanni.
In questo spazio il vivo
ciarlare dei bambini, simile
a piccoli leoncini, subissano
le infinite assenze di rumori
scordandosi di gettare i
rifiuti negli appropriati cestini.
Poi calmi, zitti, si adagiano
sull'erba ad udire una poesia
perfino gli uccelli in quiete
sui rami, restano ad ascoltare
si ode solo il brusio del vento
ed il muoversi del mare
tutto fa da cornice a quella
poesia senza fine, la stessa
incantevole poesia, che ci
dedica ogni giorno la vita
che non mi affatico ad
ascoltare, ugualmente adesso che
i mie sostegni come foglie
secche si accingono a vacillare.