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 Quando resti da solo
e tutto si spegne
attorno a te
comincia la vita...
E parli con te stesso
e guardi dietro
la tua porta chiusa
e respiri la tua aria
nel silenzio che è tuo
e tuo soltanto.
Soli, siamo soli.
E' questa la sola
dimensione possibile ...
e allora senti da dentro
questa indicibile assurda verità
e non la temi più ...
L'accetti così com'è
o come deve essere.
Nessuno mi verrà a prendere
in questo deserto arido e silenzioso.
E io inventerò fiori che non esistono
e ne sentirò il profumo.
Qui, in questo attimo irripetibile
attimo mio, solo mio.
Qui sono dove devo essere.
Io solo per me.
E vago
senza cercare nulla
e tutto mi viene incontro.
Mare, il mare, è stato cruciale.
Allevata dall'odio
nutrita dal dovere
educata dal dolore
morta nello schifo della carne
che mi doveva amare.
E niente, niente
ha più importanza ora ...
O forse tutto,
tutto è qui
in questo tempo
che potrebbe essere
solo oblio o sesso
ed è invece vagare
senza cercare una meta
e trovarla inaspettatamente
in questo esistere nel silenzio,
in questo attimo di pausa
dove nessun fantasma
può farmi più paura ormai ... | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«chi è solo, sa cosa c'è dietro la porta chiusa... sei solo senza mezzi termini, e dopo il primo impatto che fa un po paura, poi senti che non si sta poi così male, e elimini quanto dalla tua vita quanto più puoi, prima incominci ad uscire di meno, poi telefoni sempre meno alle amiche, poi ti chiudi in casa più spesso con la musica bassa bassa, un buon libro fra le mani, e la cena da preparare, che poi non prepari... e ti isoli con il tuo dolore, perché così fa meno male... ma attenzione la solitudine fa bene ma a piccole dosi... ogni tanto bisogna lasciarsi andare anche alla vita che c'è fuori... forse sto parlando un po troppo a me stessa... bellissima poesia»
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