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Poesia sul tema Notte Santa
Nel vertiginoso intrigo di stelle,
una voce annunciò al Gotha
del mondo:
Stanotte una grotta in mezzo al
nulla si è azzurrata di molecole
sante. Accorrete e omaggiate il
Signore!
Che schianti, che grida nell’aria,
tutto uno schiocco di ossa rotte.
Dèmoni dalle bocche storte lì a
spiaccicarsi al suolo, a vagare
come ombre di squali costretti a
non fermarsi mai.
Poi l’iridescente luce degli astri
ammiccò alla falce bianca della
luna, e questa lì lì a domandare:
Il canto soave che si ode da Gog
a Magog è forse prodotto da una
grande magia?
Rotta dall’emozione, la voce di
prima disse:
È un canto d’amore, per l’ora della
Speranza e della Verità che più non
vi cieca. È nato oggi nostro Signore.
E sole, sole, sole sulla Sua fronte.
Unendo i gesti alle loro tante parole,
i pastori dalle facce intere intorno alla
paglia santa, proferirono fatti forieri
di stupore ai Re Magi, stranieri con
la Stella in fronte. E sere, sere, sere
che i sovrani non più portavano nei
loro occhi
Mentre disposti ad arco di cerchio,
tre angeli sospesi sopra all’ingresso
della grotta eran nutriti dallo sguardo
tenero della Madre
E il bue e l’asinello, i mandati sulla
terra fredda, lì a riscaldar con i loro
aliti la massiva roccia. Lì a cullar le
nuove ore, il primo sonno e il Suo
sereno. | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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