Terra avita
Con te riposa l’anima mia
trova sollievo, rimane sopita
in silenzioso ascolto.
Rinasce
contemplando le tue vallate:
depressioni carsiche
che il tempo ha mutato
in campi pingui,
verdeggianti vigneti,
“mesole”assolate,
colline di ulivi secolari
che raccontano la storia
consegnandola al vento!
Immagini scolpite
nei giorni della fanciullezza
quando giocavo
nei filari ambrati
di uva matura
assaggiando il dolce
dell’uva zuccherina
e mi sporcavo le mani
di terra avida di rugiada,
di mosto appiccicoso e profumato,
di verdi pampini odorosi.
Udivo sonore risate
e stornellate
di genti operose
che col duro lavoro
e con le mani callose
ti hanno trasformata
Terra avita.
Udivo il ticchettio dei palmenti
che stringono il vino novello.
Sentivo il profumo dell’erba
che mi sfiorava il viso acerbo,
mentre ci rotolavo dentro
raggiante di contentezza.
Fotografavo...
il giallo dei campi di grano
maturati al sole di giugno:
sacchi odorosi.
E mi riempivo le mani
di chicchi
sgranati da spighe dorate
col duro lavoro sull’aia.
Ricordo le corse nei boschi di fragni
respirando erbe odorose:
origano selvatico
mentuccia e biancospino.
Lo stupore di una bambina
che scopre miceti
rosseggianti e nascosti
sotto foglie d’autunno.
Terra avita...
odo le tue storie.
Leggende intrise di verità!
I capelli scompigliati dal vento
e il cuore galoppa nel petto.!