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Poesia sul tema L'abbraccio di una madre
Sei entrato nella mia vita come un raggio di sole
a illuminare le ombre oscure dell’anima
troppo ripiegata su se stessa
a cercare in Dio la propria pace
e in Cristo la sua ragione d’esser sposa.
Offrii a Lui la mia verginità infruttuosa,
l’ha trasformata in spiritualità feconda,
mandandomi i Suoi figli consacrati
da consolare con la mia preghiera,
carezze mistiche come sacrificio di soave odore.
Poi sei arrivato tu.
Come frutto esotico di terre lontane
nutri i miei giorni col succo saporoso
del tuo bisogno di tenerezza
e dai colore all’anima un poco inaridita di egoismo.
Come Maria fece col suo Bambino,
ti ho accolto con stupore innamorato,
ho avvolto in caldi panni l’esile corpo infreddolito
e ho consolato lacrime di solitaria nostalgia
lasciatemi cadere sulla spalla.
Stabat mater ai piedi dell’altare
dove tu consumavi la passione
celebrando il mistero della sua Passione
E sul talamo nuziale della Croce
la sua Parola mi è risuonata dentro:
“donna, ecco tuo figlio!”
Allora ho aperto il cuore senza più difese,
sollievo al tuo disagio esistenziale.
Il tuo dolore è stato il mio dolore,
travaglio inevitabile per partorire la serenità ai tuoi giorni.
Tu, il figlio prediletto.
Con te mi sforzo di essere la madre
che sempre avrei voluto avere,
che ama senza misura,
null’altro chiedendo che la tua felicità,
sapendo che non mi appartieni, che nulla a me ti lega.
Mistero della fede questo vincolo sottile,
il quale non da carne né da sangue
né da volere di uomo
ma dal Signore è stato generato
il nodo dell’amore che non sarà mai sciolto.
Stai passando nella mia vita come un raggio di sole
che illumina il mio giorno fino al tramonto della sera
in cui farai ritorno nella tua terra,
in mezzo alla tua gente.
Ma non mi avvolgerà la fredda notte tenebrosa.
La luce tua, come la scia di una cometa,
è una parabola allo zenit,
che prima o poi dovrà iniziare
la lenta e inesorabile discesa.
E nelle mie pupille, come camera oscura,
resterà sempre impresso il tuo bagliore.
E nel mio cuore, come roveto ardente,
non più si smorzerà quel suo calore. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Essere madre non è solo dare la vita a una creatura. Puoi essere madre anche accogliendo nel cuore una persona a cui non sei legata da vincolo di sangue ma da profondo e particolare legame dell'anima. E' la MATERNITA' SPIRITUALE che ti unisce intimamente a qualcuno del tutto estraneo che diviene parte del tuo cuore, più dell'amicizia, molto più dell'amore che porta con sè un desiderio di possesso. E' un sentimento struggente perché totalmente gratuito, perché generi nello spirito e sei corresponsabile di qualcuno che non ti apparterrà mai, se non nel Signore.» |
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