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Poesia sul tema Quel giorno a scuola
Con un aspetto di precoce vecchio,
protetto dall'ovatta nell'orecchio,
nel banco della scuola elementare
rincantucciato, pronto ad evitare
il vento di parole che il maestro
ci rivolgeva, o un compagno destro,
amico, ti ricordo come avvolto
da nuvole di un mondo a te rivolto.
Più tardi seppi che, sui quindici anni,
il cuore più non resse a tanti affanni;
forse non t'accorgesti, andando via,
d'aver lasciato tua fotografia,
foto che spesso affiora alla mia mente,
quando la vita va velocemente
avanti verso la meta finale,
verso il destino che ti fu fatale.
La prematura fine a te evitò
di sopportare il mondo che cambiò
un poco dopo che il leggero corpo
venisse dichiarato oramai morto:
rivoluzioni finte che arricchirono
solo quelli già ricchi che aderirono,
le conquiste sessuali delle donne
che resero per sempre l'uomo insonne,
e l'avvento di tecniche moderne
che uccise conoscenze un tempo eterne.
Tanti fratelli avevi, ma un fratello
più vero possedevi, ed era quello
che scrive queste righe in tua memoria
ripercorrendo la sua propria storia,
che diluisce lungo tanto tempo
quello che tu vivesti in un momento. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«In ricordo di un malaticcio e sfortunato compagno di scuola elementare, L. D. C., morto a metà degli anni Sessanta.» |
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