Dormivi ancora, cullato dalla veglia
delle mie braccia, proiettato nella
quiete e ti guardavo, ancora avvolto
nel tacito e fanciullesco sonno.

Così ti ho sognato questa notte
mentre attendevo i doni dell'alba.
Ora come dolce ricordo bagnato
d'aurora, svanisci e scompare l'isola
dei sogni.

La vita continua e non mi chiede
dell'aridità di queste stoppie gialle
che calpesto in questo agosto mentre
il sole brucia implacabile e solo il
leggero mormorio delle cicale

accompagna l'onda del mio petto
e lo sbattere di ciglia che si posano
sull'impaziente attesa della sera
quando poserò il capo sul guanciale

e nella voluttà del sonno, smarrita
cercherò la tua mano che indugia
sui miei fianchi, mentre le labbra
bruciano e noi abbiamo fretta di...
morire.

Prima di accorgermi che il mio è
soltanto un sogno...