Il calore della tua pelle
il fascino del corpo brillava alle stelle
si come eri vera, come eri bella
io il tuo servo tu la mia ancella
Schiavi dell'amore di cui non posso dolermi
tu... nell'impudico piacere di avermi, di possedermi
andavamo lontani dai rumori e dalle genti
cingevo i tuoi seni con mani frementi
i tuoi gemiti e sospiri eran canti di sirena
e liberavi cosi la tua anima da ogni pena
posseduti dalla corrente impetuosa e da essa trascinati
verso il piacere e nuovi fremiti rinati
I nostri corpi immersi dai brividi non avevano peso
ma risaltavano fiammanti dal desiderio acceso
un'eruzione mi seda t'inonda
il mio viso sui tuoi seni sprofonda
Troppo presto la luce mi desta
mi rimane solo la tua immagine che pulsa nella testa
il mattino rincorre invano frammenti di passione
di due che fuggono da ogni cosa con sublime emozione