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Poesia sul tema Custode dell'anima
Queste mani
hanno scavato lembi di cielo
per afferrare parole ancor mute
nei sogni di cuore bambino,
e mentre salivo
su scala del tempo,
mi dicevi che il fiume scorre
nei fianchi dell'alba.
Ed ora il riverbero del vento,
mi porta l'odore speziato dei colli
e di quella cantina
dove ho nascosto
le gemme degli anni.
E ti vedo,
madre invecchiata dal tempo
con i ferri di lana seduta
come un quadro ad olio dipinto
in un affresco su un muro
e il braciere acceso davanti.
E lo scialle sul collo,
piccola donna
dai capelli intrecciati
con spillo,
che amavi ricamare farfalle
su grembiuli di scuola.
E impastavi la vita
con frutti nascosti
in ingenue parole,
per insegnarmi a pregare
e a non sentire il dolore.
Queste mani,
hanno toccato quel viso distorto,
e quei tratti di piccolo corpo
dentro un vestito di lutto,
e hanno sentito i contorni
di brandelli di carne
e pareti di legno,
nel profumo denso
di stagioni appassiti
dentro il sudore nascosto
in un fazzoletto.
Avevamo una stanza,
ma con dentro dei sogni
e cavalieri nel vento,
lungo un fiume d'argento
che scorre
ancora nei fianchi
dell'alba.
Ma spengo la luce,
e ti lascio dormire
nel piccolo mondo,
e ad asciugare lenzuola
a una corda
nel bianco più lindo.
E risalgo le scale
con sangue innocente
per ascoltare ancora
il riverbero del vento. | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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