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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Silenziosi sogni
cercano dispersi momenti
adesso che l’ultimo passo
ha il volto dei ricordi.
Anime ancora in me
in quale cielo vivete
in quale universo cercarvi
portami tu solitudine
dove non ci sono nuvole di parole
ma soli piccoli
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Nel giardino abbandonato si china il fiore
Al cocente sole secca la radice prossimo
A morire nel giardino di Venere dolorante
E’ un
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Ricordi zoppicano fanno fatica ad uscire
qualunque sia il movente
non puoi dare partita vinta
evento neanche da pensare
conoscendo quanto negli anni si è concretizzato
un vero accantonare di quisquilie
compiacenti di fare parte di un
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dipingo la porta di verde
lasciando il pennello che coli
e mescolando colori
sorseggio una birra
per oggi basta
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Sono morto
più volte
e più volte ancora.
Altrettante volte
sono rinato.
Mi chiedo
perché morire
per poi rinascere.
Forse la
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Le stelle
non hanno detto nulla
ma qui c’è soltanto
il silenzio
che dopo la morte
riempe i confini
di un mondo vuoto
reso inutile dal tempo.
La luna
si è girata dall’altra parte
quando ha sentito
il dolore nel petto
e nessuno avrebbe
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Su una panchina sta seduto solitario
Il vecchio e di una quercia si gode
L’ombra, una ghianda case la guarda
La raccoglie e poi sospira il ricordo
Ad altre stagioni corre. Altre querce
Ghiande altre diverse le panchine
La solitudine parola
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Gitana mia gitana
promessa del mio tenero peccato
specchiata dentro un cielo grigio ambrato
nei giorni di una vecchia primavera
vissuta nel dolore alla frontiera
tra un pavido assassino
e un timido calvario pellegrino.
Gitana mia
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Tanto ci sarebbe da dire
eppur la penna si ferma lì
su quel promontorio che svetta indomito
circondato da profumi per i quali combattere
affinché niente possa mai essere d’intralcio
ad eventi ormai chiusi nello scrigno
.
la cosa più
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A lume spento
cerco il coraggio di vivere.
Nel tuono
solitudini di respiri
vivono nuvole di pioggia.
Sulle tue labbra
il
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Avrai ancora una luna
per pregare
le ombre del cielo
e per sentire
il vento soffiare via
le ultime stelle
che piangono
il lamento dei sogni.
Avrai ancora poche albe
per vedere
il sole nascere
e poi morire al tramonto
mentre la pelle
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Il mio squarcio di sentiero
è tutto in salita
cela passi e incroci del tutto imprevisti,
è colorato da spiragli di luce
che confortano,
rallegrano il pensiero, talvolta
confonde il mio andare...
Frasi gentili, premurose
eseguono accordi a più
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Dolce la siesta,
la fontana è lì,
aspetta innamorati.
Si fa specchio,
si fa mano sul volto
e carezza sul tuo corpo.
Lascio il sole
che mi ha spinto,
e faccio correre
un rigagnolo d’acqua
sulla tua fronte
per asciugarti poi
di appassionati
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Credere di essere dalla parte della ragione
non sempre è conveniente
implica quel lasciarsi adagiare
che molto spesso potrebbe sembrare deleterio
tanto da non permettere più di cercare oltre
per evitare assuefazione
riuscire ad uscirne manna per
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E sogno di diventare nuvola,
bianca e vaporosa,
leggera come piuma
mi sollevo àttera.
Volo, nel cielo azzurro
solo piccoli cirri.
Incontro un ganimede
vestito di nuvole,
mi chiede di chiamarti.
So che mi hai sentito,
che mi raggiungerai.
Ora
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Ricordo
la luna dei morti
e tu non c’eri
fra le nuvole grigie
che il cielo temeva
più del silenzio
dei giorni rimasti
a piangere i sogni.
Ricordo
tu che sei morta
una mattina d’estate
nel mare profondo
dai colori segnati
di un lugubre
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scriverò per te
le parole d’amore
del cielo alle stelle
scriverò per te
il respiro del mare
quando incontra la terra
scriverò per te
dei petali di un fiore
baciati dal volo di una farfalla
sulle ali del vento
scriverò per te
della primavera
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Passano i giorni, i mesi e gli anni
passano lenti con il cuore in apnea
passano le ore più buie tra le mani
ma non va via questa maledetta tristezza.
Vorrei tanto urlare e svuotare l’anima
vorrei sputare le ultime lacrime
quelle lacrime figlie di
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| Ti ho spiato di nascosto in una foto, quegli occhi senza curiosità,
quelle frecce ad indicarli come fossero i più belli
tra le labbra un sorriso quasi sconosciuto
ed una schiena a cui manca la carezza dei capelli
Che fine ha fatto quel pieno di
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| E di nuovo il sole
bussa all’arco di pietra
accompagnato dalle grida della folla
E di nuovo il letto stanotte
sarà terra fredda e silenziosa
E così domani e ancora e ancora
Siamo gladiatori e
l’arena vuole il sangue dei vinti
E stringendo
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| Mese di agosto nella calura estiva
L’afa che tormenta e il respiro toglie
Sola amica al pensionato una panchina
A render meno grevi i suoi già tanti
Anni e allo stanco corpo lì a sollievo
Dare accanto all’ombra di sei querce
Disposte a semicerchio
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| Lontano, come in una pioggia di neve
ti vedo sparire dalle lunghe ombre dei miei passi
aghi di pino che spesso ci hanno ferito
durante i passi percorsi.
Noi camminavamo
io sempre sola avanti
tu dietro di me, non ti vedevo con gli occhi
ma percepivo
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| Dinamiche si rincorrono ogni dì
ovunque cambiamenti
riescono a far pensare sino all’inverosimile
dicono che il mondo evolve
e su questo non ci sono dubbi
se non quando variazioni
incidono e non poco sulla vita
passaggi che non sempre
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| Qui tra silenzi e ombre
l’anima si perde
nell’indefinita angoscia del vivere.
La notte divora il riposo delle ore
tutto svanisce la luce e l’amore.
Ascolto i ricordi
i silenzi di voci perdute
nel passato di quel che rimane
tra i rifiuti
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Scorrono fili d’argento, di notte, stella splendente, luna sorgente,
già favolosa la rendi seriosa,
noir visto e rivisto, ammicchi, esisto;
La corte di stelle, ti attende, regina del cielo lucente,
piccole tremule luci, tutte in un cerchio danzanti,
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Austo è fatto sulo p’abbrucia‘!
Coce e t’afferra pe te spertusa’
stu mese ca fa ‘a notte c’a matina
se sente sempe allero e signurina.
Austo nasce e more mmiezo ‘o mare!
Se spoglia tutto quanto e se le pare
te pogna c’a freschezza ‘e na
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Ho dimenticato il sapore di un bacio
e di lingue intrecciate e libere
che dolcemente sfiorano il palato.
Ho dimenticato il brivido
quell’attimo che bagna la pelle
mentre una mano scivola...
scivola sulla fiamma che attende.
Ho dimenticato la
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Io sono Cristiano e sono Buddista
io sono Ebreo e sono Mussulmano
io sono Indù e sono Scintoista
io sono Sunnito e sono Sciito
io sono Ortodosso e sono Copto
io sono Protestante e sono Evangelico
io sono Pentecostale e sono Spirituale
io sono
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te lo leggo negli occhi
mentre mi avvicino
è così piccolo il cielo
eppure così grande
te lo leggo negli occhi
e le tue labbra confermano
coriandoli di vorrei fosse per sempre
come per magia
si spargono sulla tua pelle
te lo leggo negli
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Torna oggi a riveder quei luoghi antichi
a respirare il profumo della giovinezza
lungo le rive del naviglio che Leonardo
progettò a favore del poter di Ludovico
molto mutato ma ancor qualche risaia
verde ancor qualche campo dove
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Sinonimo
una parola che è tutto un programma
per chi di fantasia latita
capace di aprire un varco
quando situazioni si lasciano accarezzare
affinché niente possa essere d’intralcio
ad un andirivieni di cavilli che la vita propone
seppure in
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Parlami sottovoce
perché io abbia l’illusione
del silenzio
e quando verranno le tenebre
pregherai con me
le ultime ombre
se avremo poco tempo
nel buio per morire insieme.
Parlami distrattamente
io penso ancora
a qualche nuvola maledetta
che
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Bologna non ha avuto paura
della bomba che è scoppiata
nei polmoni della gente.
È scesa in Piazza Maggiore
con disperazione.
Quella valigia non era certamente
legata con lo spago.
Bologna non ha avuto paura
e ha pianto con rabbia
sotto i
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| Giaceva sulla più alta mensolina,
forse solo per colore catalogato,
nascosto impolverato dimenticato,
la lettura ne hai
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Torpor d’amore a danzar su fiume,
cerchi incandescenti e musiche d’altri tempi.
Un sogno materializza le visioni,
candor d’ un’anima capiente,
sognanti musicisti ad intonar canzoni,
tra boschi ove i ragni tramano le tele.
Ad immagine sognante un
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Faceva caldo sì
ma quel muscolo raffreddato dall’amore
niente riusciva a far trapelare
amore per quelle quattro mura
che mai avrebbero immaginato
di sopravvivere per così tanto tempo
seppure una parte di quell’amore
oggi risalti in altra
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Libero i pensieri
che imprigionano la mente,
li sollevo nel vento
come foglie d’argento.
Respiro...
Nel mio cuore
solo intenzioni d’amore,
allontano i pensieri
che cercano di opprimere
la mente.
Intorno rose e fiori
e tanti bei colori.
A
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Non erano farfalle
ma corvi neri, maledetti
nati dal buio
delle notti profonde
e oscure dell’inferno
degli amori finiti
ad accarezzare lune
fredde come l’inverno.
Non erano lucciole
ma lumi gelidi
portati dal vento
sulle tombe di un
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Poi scopri che il leone il suo ruggito
lo spara solamente per paura
e che combatte il mondo inviperito
dalla voluminosa incazzatura
convinto che la nuova blindatura
sia il male meno accorto del momento
e che per fare luce si procura
un piccolo e
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| Adesso dimme amor mio gentile
che passi come ‘n’oca ner cortile
cammini sempre co’ ‘e cosce tese
che pareno li campanili de le chiese.
Co’ li tacchi arti che ce vo’ ‘no scalatore
pe’ cercà de raggiunge er tu’ core
ce vorrebbe tanta fortuna
forse
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S’erge grido d’afflizione
perpetuo echeggerà
nel limbo d’una stazione
tempo lì mai passerà!
Più o meno uguali
mie figlie - stessa età - ...
riappropriate lor ali
verso l’alba dell’aldilà?
Maledetto social- treno
le hai portate al Creatore
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È la luce di una candela
quella che amo
il fragile raggio
o l’imprevisto lampo
che le profondità sovrasta
Mi ci affaccio
e il vano di sotto
si liquefa al sovrano richiamo
di un barbaglio
Danza
sprazzo
di esistenza umana
Danza e si
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Cosa c’è di più allettante
di sentire con mano il donare noi stessi
coinvolgendo ogni particolare con chi seppur lontano
evita di far sentire la sua presenza
sistemi non mancano certo
la tecnologia viene in aiuto
mezzo per il quale continuiamo
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Non saremo mai
quelli che si sono amati
e poi dimenticati
nello spazio di un niente.
Non avremo mai
ricordi da buttare via
perché fanno male
e nessuno vuole
cassetti pieni di poesie
che non si possono
far leggere a nessuno
per la
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Ci siamo amati.
Abbiamo fatto l’amore con le parole,
con gli sguardi.
Ci siamo toccati con i sospiri,
con il tremolio di voci calde,
di voci penetranti
e terribilmente passionali.
Abbiamo scavalcato la distanza,
senza paura, osando e
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Dispiegata
sulla volta del cielo
che
vieppiù
di magenta e cinabro
s’adorna
l’infuriare della battaglia
scorgo.
Nembi
infuocati
lacerati dagli artigli
di una feroce Anomalia
la propria rabbia
e il proprio tormento
sembrano
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Lascio sassi
lungo il sentiero
per ogni buca che incontro
e ne raccolgo
per non volare in alto.
Nei fiumi diventano ponti,
nei mari spiagge,
e non
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| Ogni vita è il suo tempo: una candela
di cui scorgi la fiamma di riflesso;
è la cera liquefatta di ogni sogno
che scotta chi ne tocca le parvenze.
Chi riverbera lunga la vampata
è il moccolo alla fine: dà un lucore
che umetta smorza estingue
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| Malinconia di tardi pomeriggi
quando di un nome raccolgo silenzi
nel vivere di uno svogliato giorno
che
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Tutti corrono, urlano,
non si fermano a guardare,
ad ascoltare e neanche a respirare,
hanno tanto da fare.
Ma cosa
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| Mi aspetti signore
mi sembra molto affaticato
si fermi per favore
è ferito al volto ed al costato.
Riposi, ha l’aria molto stanca
chi le ha fatto tutto questo?
L’enorme peso che la sfianca
non è certo un bel gesto.
Perché colui che chiamano suo
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| Sicuramente accetteremo ogni intervento
che la vita prospetterà anche se
preso con le dovute cautele
potrà sembrare dubbioso nel suo manifestarsi
essere consapevoli significa trovarsi già un passo avanti
il dopo non potrà che avere la strada
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| Potesse la notte brillare
ovunque il cammino s’inoltri
con i passi di una stella
al chiarore dell’alba
Potesse la notte brillare
sui passi di un ardito sogno
a colmare il vuoto
dell’anima inquieta
Potesse la notte brillare
nei sentieri
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| Lascerò
che mi baci piano quel dolceamaro
e mi graffi il salmastro
- odore aspro e violento -
quando s’agita il mare e la sua rabbia
ai miei tormenti unisce.
Lascerò
il mio sguardo vagare inquieto
lungo il filo dell’orizzonte
nell’inutile
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| Indecisa anima
che vivi piena di rancore,
anima sperduta fra i granelli
di una sabbia, che fina
sfugge al tatto del cuore...
indecisa anima
che sovverti ogni ragione
senza che coscienza
e conoscenza avvertano
il giusto apporto di sé...
tu vivi,
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Ricordati di me
uno di questi giorni
e ama il mare
che abbiamo lasciato
al tramonto
in quelle sere d’oro
con le labbra
vicine alla sabbia
e al cuore in amore.
Parlati di me
mentre starai amando
un altro che non sa
disegnare il
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| Risponde ancora la segreteria
"per favore lasciate un messaggio"
mentre nell’anima mia
diventa novembre questo mese di maggio.
E così provo a richiamarti dopo
ma non riesco mai a trovarti
lasciare audio non è il mio scopo
ma non c’è verso di
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L’amico è un pugno in faccia
la splendida minaccia
del verme che si reputa farfalla
e vola avanti e indietro
sapendo che è una balla
giocare con le carte come Pietro.
L’amico è un brutto scherzo
se non il primo il terzo
col ventre gonfio e
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Credo proprio che sia inutile darsi tanto da fare
tutto è segnato l’importante è saper gestire
ogni nostro passaggio della vita
creando un ponte sino all’istante
in cui improvvisamente lasceremo la scena
che si voglia o no tutto appare già
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334083 poesie trovate. In questa pagina dal n° 5701 al n° 5760.
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