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♦ Marcella Usai | |
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Porto il peso degli occhiali
lascio l’orma in una goccia
a patata o aquilino
un dito sgradito inquilino
improvviso uno
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Il mio calor di fuoco,
col trascorrer del tempo,
non perde il suo smalto.
L’amor del petto mai domo
giganteggia la
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Fruscìo di seta,
sulla pelle nuda,
avvolge il collo,
sfiora il labbro.
Le mani accarezzano
e sussurrano un canto di
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Nel corso degli anni
ho rincorso sogni senza fiato
centellinato letture con il cuore
seminato lacrime di sudore
raccolto
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Potrei dirvi
di biscotti sottovoce
nel buon nome speziato di Ildegarda
- è l’esatto edulcorarsi di dolcezze, voilà -
nel 23 ottobre, 20 gradi di sole, di rose sfogliate
e dorati piovaschi di foglie.
Ma che mi incavo, dico, in varchi assenti
- oh,
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Lia |
23/10/2020 21:20 | 687 |
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Pensami. Sono
rannicchiata sulle tue corde vocali-
Non dire, non dirmi. Pensami
come le nuvole azzurre, i prati,
le
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Un attimo cade per caso,
il sospiro ricorda un bacio,
cartolina di un tempo passato,
è la brezza che sa di sandalo.
Il rosso del tramonto,
flashback che porta tacchi a spillo,
bacia la vita che danza nell’odore
ambrato del tuo corpo.
Arriva la
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Vedo,
vedo un mondo
che gira all’inverso
e dove passa
rovescia alberi e frutti
e ogni essere
che parte è perso
non solo sul mare
ma anche su sassi distrutti.
Vedo,
vedo il sole che si sveglia
giù nel pozzo,
la luna che risplende
a
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Torno a pensarti
come le cose che cominciano
e fanno rumore
e l’eco
dentro le parole
scava
senza riposo
con una malinconia
vestita di nuove ombre
e quando
il respiro spossato dei pensieri
resta sospeso
si accumulano i graffi
e la
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| lontano brucia
l’esultante fiorire di maree
un giorno l’orizzonte
ci riaprirà i segreti delle porte
un giorno la riva
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Son fuoco e fiamme,
cenere e lapilli,
son occhi riflessi in altri occhi
e mani a congiunger d’amore.
Son tenere carezze e soffici dolcezze,
gesti quotidiani ed effusioni,
così è l’amore.
Un bacio, ed un altro ancora
e parole da far tremar il
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| Semino fiocchi di neve,
che si sciolgono al primo sole
rimane solo l’umida terra
dove crescevano prima le viole.
Percorro con fatica
un cammino scosceso
che faccio tutto in salita
e mi schiaccia col suo peso.
Come attraverso ad un
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Una vita, quante vite
E quante stanze vuote
forse abitate con la mente
forse con il cuore.
Il gioco della vita
m’ha riposto in prima fila
per meglio vedere ciò che ho perduto.
Ora il fianco s’adagia
nel respiro tenue del vento,
nel
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Venezia galleggia
su pali di larici,
su pensieri fradici
placida ondeggia.
Venezia si poggia
sui canali serena:
sera di luna piena
luccica di pioggia.
Venezia pacata
tra campi e sestieri
cela i suoi misteri
di città fatata.
Venezia è
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Attimi
pochi attimi ...
e un gelido vento
mi ruba l’amore.
Quel dolce,, ti amo,
l’ultimo,
mi strappa l’anima
con inaudita violenza!
...
Come
sassi
sassi
lanciati a viva forza
proprio qui
in pieno petto
ed il dolore
par spegnere
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| Coglie il grigiore d’autunno
la tristezza del tempo,
una tristezza del momento
che transita dentro un pianto.
Suggestivo quel lago mutato,
che accoglie i
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| Il calore delle cose vecchie
un qualcosa d’indescrivibile
che rasenta la follia
coltivando in noi
quel senso di appartenenza al quale
mai vorremmo rinunciare
piccoli dettagli s’incamminano sulla china
orme di fuoco scintillano
ognuna con il
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| Sabbato sera, l’urtimo, er trentuno,
‘na bella luna piena ce fa er bisse,
dicheno de un blu pari a nisuno...
cercamio solo
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| “Nel mentre tu salivi la scaletta,
con quella gonna, forse troppo corta,
ridevo ed ammiravo ... il ‘panorama’,
però d’un
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Cresce su me
luna nuova - cela sè -
non ancor lucendo sogno
irreprensibile bisogno!
Tuoi occhi un canto
che giunge da lontano
mentre forte dentro sento
d’unirmi alla tua mano.
Crescente sentimento
inebria tuo richiamo
compagno linfatico
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Vorrei essere altro:
un’ape che ama il suo fiore
o un vento in attesa
della pioggia di novembre
Vorrei essere altrove:
su una montagna ghiacciata
o in un campo di viole
dove qualcuno ha sepolto
gli ultimi defunti d’autunno.
Ma le nuvole
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E...
Questo silenzio che,
racchiude ogni pensiero
mi racconta,
mi osserva,
mi placa...
E...
Non resto più immobile,
nelle mie movenze gentili,
guardo e catturo
aria soffocata,
mari profondi e gelidi
dove tuffarmi,
spoglia dei miei
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Vince l’appello alle carezze
che ogni bacio mancato rincorre,
si ciba tenace delle incertezze
stilando un elenco accorato che scorre.
Al desiderio inappagato il corpo reagisce,
semina pianto e alla fine esibisce
l’enumerazione di non amore
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La verità
nascosta alza il tiro
e mette alla luce
chi ha inquinato il mondo
e ha tolto a ogni
essere umano il respiro
e ogni attività
oltre il mar profondo...
E ogni voce
continua a martellare
sul fermo in casa
e la mascherina in
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Plissè non so perché
così l’abbiam chiamato
io e la mia nipotina di
tre anni questa figura
di danza improvvisata:
ben protesa un braccio
il destro alzato avanti
dietro ben dispiegato
l’altro ferma sul piede
destro e all’indietro
il sinistro
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Resto al palo di quest’epoca che è tutto
seppure sia del niente che si ciba.
Non esiste coerenza né certezza alcuna
nessuno fa più un passo verso l’altro
e nasconde casomai la mano, non per il timore
d’essere riconosciuto nell’avere aiutato,
ma solo
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Fuoco dove hai visto il lampo
pioggia di terre al tempo,
aria che s’affanna sul finire
mentre il volatile più saggio
occhieggia sul mio dire.
Sono stato anch’io, l’uomo che fui,
e quando tornerò
sarò corteccia o sasso
sarò polline o veleno
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Tra i filari
l’azzurro del cielo
come uno specchio muove
vecchie figure .
È l’autunno che voglio amare
con gli occhi chiusi
in questo tempo
dalle lame affilate sul cuore.
Mi consolo di fretta
in questo silenzio di ombre
allungando il passo
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E così con quel freddo al mattino
va sbuffando su quel tetto un camino;
sale il fumo lieve lieve nel cielo
sparpagliando nell’aria il suo velo.
Così espande in aperta campagna
l’odore intenso di bruciato e di legna
e bisbiglia di casa e
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Vivì |
22/10/2020 15:27 | 716 |
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Perché guardarti con sfida
quale male hai fatto proprio non capisco
seppur sfogliando il passato
tutto potrebbe sembrare scontato
niente di più falso per chi
ha collaborato a gestire situazioni
talvolta di dubbia entità
sospiri respiri si
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Gli uomini,
agiscono in base al rendiconto,
si muovon solo quando c’è il guadagno,
sennò rimangon sempre nell’attesa
e tèssono la tela come il ragno!
Le femmine,
parlarne è veramente complicato,
perché son come spiriti celesti
e servono dei
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Sono lento nel decidere
e ho la stanchezza dei giorni
pieni di cenere dal cielo
di una terra incompresa
Sono vago nel muovermi
e preferisco aspettare
che le mie stelle evaporino
come nebbia al mattino
Non ho mai parole
ma stanchi riflessi
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Sono in viaggio
a combatter la bile d’ogni oblio
e la nebbia di queste ceneri.
La tua brezza che a me s’addice
sommuove le polveri sottili
dal mio sorriso appena abbozzato.
L’amor porta un nuovo respiro
alla fine del tunnel spinoso
in
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Vagai senza senso
ubriaco d’assenzio
illuso sfuggire
ciò nato ad unire.
Nel buio della vita
priva varco d’uscita
soggiogato da me stesso
sei apparsa in verso!
Apparente compromesso
luce eterna per riflesso
hai schiarito via
occhi iride
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La notte sorge. Non cade più.
Noi, l’uno all’altro affiancati
nell’immenso silenzio di quelli che vanno insieme.
Giorno e notte. Notte e giorno.
Da Via Del Corso
siamo lontani dal rumore del mondo.
Il cielo, tutto per noi, ha l’eternità di
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E ‘o core te cerca
e ‘o core te chiamma
giuranno ca è pronto
ca è pronto a fa’ ‘a famma
pecché vò arriva’
spaccanno ‘o dimane
addò chesti mane
nun ponno scava’.
E ‘o core se perde
e ‘o core te trova
scanzanno nu suonno
ca è stracquo ‘e
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Lunga è l’attesa
sparsa sui nostri
incantati giorni
per incompiuti gesti
che si disegnano sui volti.
Mutiamo il gioco
dell’errore più lieve
tra
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Corre su binari di sogno il mio treno.
La motrice nera funziona ancora a carbone.
Corre per verdi valli sbuffando nuvole di fumo.
Caro il mio treno che mi porta lontano
nei territori della vita,
Dal finestrino rivedo attimi sfuggenti,
dolcezze
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Cambiano le distanze i brevi respiri
di una notte che non dorme.
Non importa se inciampi nei sentieri del dolore
nelle tante notti che vivono di buio
e fuggono dalle stelle.
Poi in uno sguardo
hai tra le braccia il cielo
la libertà di un
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Coltivo
i fiori del rimpianto,
incapace
di aggiungere uno yud
a voglie di infinito.
Mi resti,
lievemente sfumata
oltre quei disinganni,
la paura,
la rabbia
che mettano radici.
Esco
dal tuo romanzo,
truccando le occasioni,
dipingo il divenire,
e la
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In questa città invisibile
l’amore diventa remoto
spazio lontano nel tempo
un forte pensiero sfiorito.
Il vento sussurra di notte
e porta ricordi lontani
di cene e risate tra amici
c’è buio e ti cerco nel tempo.
M’appare l’amato tuo
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Lì ancor in un orto da tempo
tanto abbandonato ogni anno
a colorar la zolla voi ritornate
dolci fiori settembrini e invan
invan vi è attesa di quella mano
che vita vi aveva un tempo dato
che con cura poi nei giorni dei defunti
quel giusto vi
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Nella febbrile attesa di quel tempo
mille pensieri ad affollare la mente,
il silenzio contorna infinità di colori
nel fraseggio d’una spatola... la vita.
Dolce è il naufragare in quel cielo
ove il danzare corolla ogni foglia,
le folate di vento
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E nel silenzio sento che mi piange
l’anima, consumandosi in attesa
d’un barlume di speme, nella resa
del cuore stanco che nel nulla infrange.
Fitta è la nebbia attorno e niente tange
la mano che s’aggrappa e invano è tesa
perché nessuna fiamma or
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Tremore pervade quando all’improvviso
come cataclisma si abbattono novità
procedere diventa un vero dilemma
un aggrapparsi agli specchi quando
niente di niente vedi all’orizzonte
problemi si accavallano suscitando
quel senso d’impotenza che
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La vicenda molto strana
che vi sto per raccontare
è la storia di Floriana ...
mentre stava andando al mare,
ma quel dì
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Il nostro amore
è stato una nube
scura quando il cielo
baciava la pioggia
E trasparente
come il sole tiepido
dei primi giorni
di una primavera
Il nostro cuore
è stato una roccia
dura per i fiori
sbocciati nel buio
E calda per i
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La cosa più bella del mondo, i tuoi occhi
e i tuoi sorrisi accarezzano
con te posso far felici i miei sogni.
donna meravigliosa,
favola da raccontare ai bambini
volo e passo in pasticceria
la pasticceria delle mie fantasie
cioccolata e diplomatiche
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È una quercia antica
a difendere certa solitudine
a custodire parole segrete
a sussurrare alle stelle
desideri d’amore.
È una linea di case
a sbalordire al tramonto
regalando luce dietro ogni ombra
e un domani a ogni crepuscolo.
È un applauso
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brividi di luce
nelle stanze vuote
colme di pensieri
stanchi da rimembrare
parlai al silenzio
dietro alle porte chiuse
dai chiavistelli a doppia mandata
fui prigionero dell’assoluto
gridai la follia
alzando i palmi socchiusi
divenendo cenere
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Un letto e due cuori
si staglian fin le più profonde viscere
come simbiosi d’adolescenti.
Mentre si tolgon scarpe e vestiari
quest’amor delle più contigue minuzie
somiglia così fedele alle nostre forme.
Siamo i soli al mondo,
toccando tutti i
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| Urla assordanti
entrano nelle menti
e nei cuori
bucano l’aria
e rompono i muri.
Pianti disperati
rigano volti
da troppo tempo
nascosti e ignorati.
E scorre la vita
nonostante l’indifferenza
nonostante tutto,
nonostante la
mancanza di
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| Triste animal post coitum
seppero gli antichi,
edotti come noi
della follia del disparire.
È nota a tutti
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| Un attimo
poi dal buio del cielo
uscì un raggio di sole
e un sorriso fiorì nel cuore.
Erano gli anni di cui il verso d’amore
era un fiume silenzioso senza nome
che correva incontro al mare.
Ora che giunge alla sua foce
rivede il tempo
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Regina bianca scacco bianco
regina nera scacco nero.
Quanti incroci da saltare
nel groviglio della scena,
tante insidie da evitare
per infligger poi una pena,
il conflitto è tumultuoso
qui si scala passo passo,
il traguardo è prestigioso
chi
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| Sono solo parole
che fuggono al suono del tempo
restando incatenate tra il suolo e il cielo
Le dedico a te, mentre resto a guardare una foto ingiallita
dentro un cassetto pieno di ricordi
scavati nella terra smossa
tracciata da confini
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| L’importanza di essere con i piedi per terra
è qualcosa che dovremmo prendere in considerazione
onde non ritrovarsi a spiacevoli sorprese
difficoltà non mancano ne siamo consapevoli
ma la volontà deve prevalere affinché
tutto possa essere appianato
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Lu licchinu, lu fausu e lu ruffianu
sunu tri facci chi nun pozzu viriri
dà sti genti cià stari luntanu
nun ta fidari e nenti cià cuntari
fannu finta ri capiri e ti stringiunu a manu
ma quannu ti nni vai
mittiti cu lu cori npaci
a prima
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Ti aspetterò,
dovessi dirlo ancora
e ancora
mentre l’incoscienza
disseta e alimenta
una febbre atavica.
Sosterò ancora
sulla cima del monte,
tra silenzi carichi di profumi
del bosco e pioggia.
Ti aspetterò
mentre il silenzio
squarcia il
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piangono nei colori l’estate
abbandonano i rami
come una casa ormai vuota
nel loro limpido volo
guardano il cielo e si
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334203 poesie trovate. In questa pagina dal n° 14821 al n° 14880.
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