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Col cuore pieno di colori e di speranze,
in un giorno rubato alla vita,
volo libera insieme al vento
dove l’orizzonte sfiora il cielo.
Tutto è diverso, non sono più la stessa
ti cerco, ti chiamo
anche se non rispondi.
Ti vedo nei miei
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C’è chi nasce
con il peso del sole
e chi ha una luna piena
al posto del cuore...
C’è chi nasce con lacrime di cielo
che scorrono in silenzio
lungo la curva della schiena...
C’è chi ringhia per difendere un fiore...
C’è chi ruba il buio
per
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Luna tu vedi
sei a un passo da Dio
pure Lui ti ammira
come noi poeti
scendi a patti con Lui
quando si infiamma
tutto il tramonto
all’ora, sono certo
che si innamora
di tutto il bello
che invade
fra terra e cielo,
certo tu puoi chiedere
che
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Sott’ ‘o sole ‘e chesta vita
sto jucanno na partita
ca me pare ‘a cchiù ‘mbrugliata
pe me da’ na stennecchiata
dint’ ‘a capa e dint’ ‘o core
senza fa’ tanta rummore.
Sott’ ‘o cielo ‘e stu mumento
nun te veco e nun te sento
e ‘a speranza ca fa ‘a
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L’estremo saluto del sole
al tiepido giorno che muore
ai tetti rossi riscaldati
a tutti i dimenticati
Un globo che ruota intorno
al suo asse porta la sera
andata e ritorno del giorno
campane nell’ Ave preghiera
Il bosco del colle si
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Certezza
bulbo che prova ad aprirsi onde non incorrere
a quei tremendi sensi di colpa
che ogni volta lasciano il segno
tamburo battente da far girare la testa
mostrando quanto inverosimilmente si accanisce
quando all’improvviso tutto si fa
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Ho provato a riporre speranze
In cassetti semiaperti,
dove la luce sfiora
i bordi frastagliati delle illusioni.
E ho sperato di riportare a galla
esperienze colate a picco
dove zavorre flaccide
riponevano le loro
ancore grigie.
Ritorna il suono
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| Ed ora, abbracciata alla notte
avvolta in un lenzuolo di sogni,
carezzo un pensiero
in queste ore che si consumano
nel silenzio totale,
dove solo il battito del cuore
e l’incerto respiro
danno segni di vita.
Sono qui e penso,
sorseggio camomilla
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Siamo ancora
a chiedere se il cielo
possa toccare
le cose con la sua mano
o se tutto
sia senza significato
anche la luna
che baciava le labbra
con il calore del buio.
Siamo ancora
a domandarci se l’amore
possa sfiorarci
o se era solo
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ascolto il silenzio cieco sdrucciolare sul terreno bagnato dalla pioggia
caldo abbraccio che strusci le vie del cuore battute dai brividi
si io urlo la strada acciottolata dai mille incroci vissuti in una notte remota
si sente una forza tranquilla
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C’è una sottile nota di crudeltà
in quelle parole
lasciate nere su bianco
in quei puntini sospesi
tra suoni e pause
di una musica
che magistralmente dirigi.
Risuona ancora l’eco
di parole storpie
che fanno male al cuore,
mentre cinicamente
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Bastò uno sguardo!
M’innamorai.
In quell’azzurro mare
annegò il mio respiro
annaspando tra onde di sogni.
Ah, sognare tra le sue braccia!
Ah, essere il suo amore e lasciarmi cullare
come la dolce brezza culla
la luce della luna.
Ah,
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Oggi per il sole
è giornata di gran lavoro
mentre le stelle godono
un lungo riposo
e la mente mia
aggrappata al suo
sudato e rosso corpo
sogna d’essere col suo Dio
a parlare sugli alti pascoli
e pure lei sente
appagata la sua fame
vivendo là
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Sospiri pronti a cambiare il momento
onde non soccombere
quando tutto pare rivoltarsi contro
sfuggono ai più seppure sguardo
lasci apparire delusione e paura
non importa se sofferenza interna
provochi istanti d’impaccio
per i quali seguire un
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Avevo già pensato
di ricordare le tue labbra
ma ora
che tante nuvole
sono passate nel cielo
senza lasciare traccia
del nostro amore
credo che dimenticherò
ogni cosa per sempre.
Avevo sofferto troppo
e dopo il buio
mi sembrava di
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E canta notte e giorno il suo dolore
manifestando al buio momenti avari
fornito di lamenti e lagni amari
come si addice a un cuore e al suo colore
che rosso più del vino e dell’ardore
sa raccontare a ufo i tempi cari
al netto dei bisogni e dei
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Tra le onde dei pensieri
isole di desideri
in un oceano infinito.
Baciata dal sole
danzo leggera
con i colori dell’arcobaleno,
ascoltando la brezza
tra i colori dei fiori
respiro il profumo dei gelsomini.
Spicchi di sole
incendiano il
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Un viaggio per seguire parole
incontrarne alcune consuete
originali o desuete
scoprire ponti gallerie
meravigliose praterie
dove vocaboli come cavalli
a briglia sciolta
galoppano per una meta
incerta
un fantastico viaggio tra parole
sotto la
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Ascoltando un motivetto
guidavo spensierato
cantando a squarciagola
anche se sgraziato,
curva dopo curva
ripeto il ritornello
imparato a meraviglia
e stampato nel cervello
Eseguo la canzone
in preda all’euforia,
seduto a quel volante
c’è
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Tu sei nata al chiarore dell’alba
nei confini dei silenzi
i tuoi occhi nostalgie di tramonti
bruciano in
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Nessuna parola
accompagna queste sere
Ripensare
ai discorsi interminabili
ai racconti di noi
alle risate leggere
Erano emozioni che illuminavano la notte
e preparavano al domani
Parole, risate, brividi
ora dove sono?
In queste notti
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Essere soli
è come stare al buio
e odiare la luce
che porta al giorno.
Essere soli
è non respirare
il vento dei sogni
coperti dalle ombre
e vedere l’alba
è una tortura
che dura una vita
finché il tramonto
non porta stelle
ma dolore
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ascolto il silenzio della pioggia che cade sulla mia testa reclinata nel vuoto
è fortissimo l’abbraccio delle mille amicizie che mi ha spinto in strade nuove battute di gioia
la forza bellissima delle ferite offerte a Gesù bambino nudo fa sentire i miei
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Accende il suo bagliore,
la luce intermittente
dal mare si fa cullare,
argentea le onde,
illumina il cammino.
All’alba, stremato
nasconde il suo bagliore
riposando le sue membra
per svegliarsi col crepuscolo
e danzare dolcemente
al ritmo
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L’ora del vespro
era l’ora del canto
nascosto il pianto
sulla nonna mia,
appariva un sorriso,
il figlio disperso
forse lei sola vedeva,
e poi piangeva
lacrime di consolazione.
"Ma nonna perché"
io gli dicevo
e lei quasi da
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"Quandu e nivue van a o ma’
piggia a sappa e va a cava’
quando e nivue van a o monte piggia a sappa
e vatte a nasconde".
Pruverbio pe i campagnin
che doppu u suiu’ inte fasce
se beivan un gottu de vin
se spuian inte muen
pe u manigu da sappa
che
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| S’apre con grazia al mondo
la foglia nuova di alocasia
ancora accartocciata
tasta la luce nel suo integro verde
fra la
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| Segno il mio tempo
come tutti,
traversando gli altri,
venendone segnato.
Parole lascio
che dopo,
forse,
flebili,
a tratti affioreranno
per
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| Amami, perché io
mai smetterò di farlo
quindi amami
come mai hai amato
e l’amor nostro
sarà figlio e padre
di noi...
Amami, amor mio
amami di un amore
che mai conoscerà
confini né fine in noi
l’amor nostro
sarà cielo di questa terra
dove
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| Sicuramente eccellente quel pensiero
si prodiga affinché con fare deciso
possa trovare un significato
nel giustificare quanto intorno avviene
con un tatto non sempre apprezzato
benché venga fatto di tutto onde ovviare
a quei modi accolti con
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Tento di resistere
ma il mio cielo
non ha più stelle
e nessuna luna
potrà salvare
un cuore malato
che attende il buio
per amare la luce
e finire in silenzio.
Cerco di salvarmi
ma le ombre
tolgono il respiro
quando ogni cosa
sembra
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La Sua luce
hai suoi sentieri
e prati fioriti
dove poetr riprosare
e i letti freschi
per i suoi cavalieri
dove può dare ordini
e loro poi vanno
di città in città
carichi della Sua parola
io, ai piedi dei suoi sentieri
devo imparre a
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Come farfalla impazzita volo,
ti cerco, ti trovo
in una piega del cielo,
indugia la luna
vagamente incuriosita
dalle tue parole
seducenti e disarmanti,
profonde carezze dell’anima.
Mi accarezzi il cuore,
dolcemente respiro
il tuo respiro e ti
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E come faccio a dire che cos’è
se il tempo passa rapido e tiranno
con tutta la pressione di un processo
che vive di incertezze e non ha sesso?
E come faccio a mettermi a creare
se nella mente ha il vuoto più assoluto
che non si adatta a questa
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Su di un fianco ancora a letto già mi chiedo ad occhi chiusi:
“Mi rigiro, o salto in piedi?
dormo ancora, dannazione, o mi stiracchio?
m’abbandono a bocca floscia sul cuscino,
od in giro a far bordello mi scateno...
chi mi dice allor che
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| In posti sperduti dell’America Latina
poeti per strada
offrono poesie ai passanti-
vicino ad una bancarella del
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| La’ dove l’’azzurro del cielo
si confonde al blu del mare
la stella avvolta in velo
cela la sua luce solare
Quanto tempo è andato via
manca ora la tua compagnia
Ti dedico l’ introspezione
e mi faccio una ragione
Quanto brillavano la sera
i tuoi
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| ll coro dei gruccioni mi dice
fuggi da chi distribuisce
semi d’oro rosso e culle in affitto.
Gonfiano l’ali verdognole
con la pancia azzurra
urlano avvertimenti
ma anch’essi inghiottono insieme
pungiglione d’api e miele.
Convinta ormai da suoni
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Chiedimi se è finita
la luce e le sue albe
piene di nostalgia
per le lunghe notti
e domandami d’amare
ancora le labbra
appena socchiuse
in un addio di fragola.
Chiedimi se è l’ultima
volta che parliamo
d’amore e delle sue
tristezze di
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Lo so che amarti è stata, certamente,
una follia - e forse la mia più grande.
- Senza incertezze - un sentimento
che non s’arrende e non ferisce
e il peso porta d’ogni errore
- d’ogni difetto, d’ogni bugia.-
La schiena curva, e spalle troppo
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L’amica luna
alla sera suona
al mio campanello
poi si distende
su tutta la valle
e cerca da me
un verso e che sia
a lei dedicato
per tutto il bene
che lei mi ha voluto.
Ed io rivivo
tutta la mia vita,
le notti nella valle
della pazza
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| Bello il ritorno nelle vecchie strade
lì dove ancora gioca a nascondino
il sole. Macchie d’ombre rade
si celano nei vicoli e poi pianino
spuntano e fanno capolino.
Credo siano ricordi di contrade
dove felici eravamo. Torni bambino
e le ritrovi,
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Tra noi due, la mia dignità
Immensa pietra lavica
pulsa come una vena
In attesa di un rasoio.
Respiro, lontana dal tuo viso.
Ho sfumature di luce
che sempre più deboli
abbracciano illusioni.
Il tuo volto contratto
la mia fame d’aria
e tu sei
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| Piantare semi
e vedere nascere alberi.
E su quegli alberi nidi morbidi
di gentilezza, dove guarire ferite ali.
I giorni fuggiranno la ruvidezza
e lo smarrimento
e le notti semineranno stelle
per scacciare sogni inquieti.
l’alba vedrà fiorire
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Tutti i giorni sfogliano il passato
ma in questo dì respira qualcosa di speciale
per il quale non possiamo fare niente
affinché venga depennato
non basta chiudere gli occhi
non basta dimenticare
non basta fare finta di niente
non basta
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Tra petali e ombre
i silenzi sul volto ieri
respiri di un tempo sognatore
in quel cercarsi incosciente
senza di te i giorni non hanno fiori
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| Basta un geranio
uno smagliante geranio rosso
a ridosso di un muro
e si placa per un attimo
l’inquietudine del cercare
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E dint’a sta tempesta dispettosa
tu sbatte tutt’ ‘a vita p’arriva’
e curre certo ‘e ave’ sulo na cosa
‘o tiempo ca po’ maie t’abbastarra’.
Ma ogne tanto ‘o viento s’accuieta
e ‘o sole bussa allero a na fenesta
squaglianno dint’ ‘o core chella
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Mi entra il giorno
mentre esce la notte
lavorano i boccioli
per darmi bellezze
si sposta una nuvola
ed il sole mi illumina
c’è chi mi aspetta
vuole darmi un bacio
e chi vuole da me
un sorriso tutto per lui
e mantre si fa giorno
lo spirito mio
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Vengono da sé le parole
ognuna sbandierando il proprio vessillo
comunemente chiamato bandiera
quasi mai lungimiranti quanto tutto si fa cupo
iniziando ad allontanare quanto non aggrada
senza tollerare quando viene loro imposto
onde soddisfare
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Ti amavo
come si ama la pioggia
attesa per anni
e poi maledetta
quando baciava la terra
per gioco
come se niente
importasse alle nuvole.
Ti desideravo
come si desidera l’alba
dopo una lunga notte
trascorsa
a rinnegare le stelle
sempre
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In questo vago luccicar di stelle,
mi immergo in un oceano infinito,
navigando tra le onde dei pensieri,
scoprendo isole di puri desii.
Ogni astro è un faro cosmico, una guida,
che illumina sentieri mai percorsi,
ed errando nell’universo
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A lato e sfumato
La fame, le guerre nel mondo, ed io che a sanare impotente...
Mi spiace... e son stufo, ma del mio ora vivo in un campo ristretto.
Del caldo e del freddo in difesa riparo l’offesa se posso:
concentro attenzioni al mio corpo, fin tanto
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a parte che gli anni passano per non ripassare più
il cielo promette di tutto ma resta nascosto lì dietro il suo blu
niente paura ci pensa la vita mi hanno detto così
a parte che i sogni passano alcuni li hai difesi altri li hai visti finire
sento la
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Come mani che applaudono
le foglie danzano al ritmo
di un soffio di vento
È il trionfo del verde
libera via camminiamo
seguendo la scia
Tra colline montagne
pianure e campagne
brilla fin dove si perde
questo magico teatro di verde
In fondo
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Basta una scintilla per far tornare in mente
parole che nel tempo erano andate a riposare
fornello acceso capace di riattizzare la fiamma
pronta a trascrivere la vita con amore
tenendo a bada sensazioni uniche
in un arrangiamento
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Un altro cielo
ha già baciato queste nuvole
un’altra ombra
ha già oscurato il cielo
ed io non so
se potrò mai amare
le stelle tradite
di qualche altro silenzio.
Un altro petto
ha già giurato amore
e tante parole
sono già state
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Ho una valigia vecchia come il volto della mia vita
piena di storie e foto ricordi
con i silenzi di un giorno d’autunno.
Sul fondo
la gioventù i sogni
e tu nei cieli di ieri
con le stelle disperse nell’infinito.
Ogni notte ha la sue valigie
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Che noia quel ciancicare da scienziato
col verso sincopato all’occorrenza
sorretto e pilotato all’incombenza
di dare lustro al tempo allampanato.
Che noia con quell’estremo pilotato
dal pianto greco vera pestilenza
tra l’essere e il non essere
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| Così cupe e spettacolari
da far supporre tempeste epocali sul mare,
così soffici e bianche da sovrastare
campestri
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333792 poesie trovate. In questa pagina dal n° 146 al n° 205.
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