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Gli ultimi 5 iscritti: Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum - Daniele Alimonda - Gaetano J
♦ Anna Grazia Di Martino | |
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Nessuno ha raccontato
se oltre il confine
il sole risplende,
sei pulviscolo
che non ricorda
la prima volta
che il vento ti fece volare,
libro consunto
con pagine chiuse in eterno.
Alla fine
l’unico dono che avrai
sarà un fiore
in un campo
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Un’illusione in corsa che tutti uccide.
“Lasciami ancora un’ora”, sciocchi, siete caduti tutti nel tranello,
Un’ora non
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Alterno
euforia e noncuranza
con giorni d’inferno
dove la mente danza
tra lingue scottanti di fuoco
e paura di perdere al mio gioco.
Non so più cos’è giusto e cosa non lo è,
perciò fingo di credere
in qualcosa che non c’è.
Non resta altro che
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| Come una fata, vestita di luce.
Improvvisamente l’amore ci appare.
Fulmineo,
saettante.
Una fiamma di fuoco,
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| Quanno arriva Pàsca
’a surpresa d"o tiempo
è na magia d’’o cielo
si chiove dint’’o core
all’addinto n’anema s’affaccia
crerenne cà ll’ora è na speranza
e ‘nvece è sulo n’onna e pàssaggio.
’A rondine torna
nseno ‘a essa na parola
’a
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| Se ne va la luce,
la notte è un macigno,
il pensiero, pesa pure lui
Il vento lotta con le stele,
la madre terra, è muta,
una parola, non mi nasce,
scrivo nell’infinito
la mia nullità, la paura.
Ecco la morte ritorna
vittoriosa
sul fango del
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E s’ode ancora il grido di dolore,
che l’eco da quel giorno non ha sperso,
a ricordare il dramma e il disonore
d’un uomo in croce nel suo sangue immerso.
All’uomo d’oggi non sovvien l’evento,
si veste di potere e il mondo inganna;
nel nichilismo
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Progredisco nel volto assorto.
Soliloquio a bocca chiusa
nell’inerzia di affiori lontani
germinati
da un concreto
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Dormi, mio Signore
il Sonno della Pace,
riposa, mio Re
nel Sonno della Luce.
Dentro il tuo cuore
risposa l’Aurora.
Sveglio sarai, mio
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Vedrò parole non più scagliate come dardi
ma cadenzate dall’accoglienza,
certezze non più a dividere
ma a rispettarsi,
non lacrime aggiunte a un
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Cento frustate graffiano il mio cuore
piagato dagli affanni di quel Dio
che per la vita lotta al posto mio
per debellare il male col dolore.
E il mio Gesù sorride e il suo favore
illumina la mente ed il desio
prepara un’altra casa e sono io
a
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| Non correre, rallenta
e poni fine alla tua folle corsa
regalati una tregua
e fermati
ristorati nel cuore della terra
nel grembo dolce
dentro al tuo borgo piantaci le tende
e immolati alla pace.
A frenesie inutili
anteponi balsamiche lentezze;
i
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| Quando la solitudine per chi è solo
e la sola compagnia spesso a cercar
si va nelle cose vissute nel tempo
del passato a cercar un poco d’amicizia.
Così oggi dove ancor aleggia lo spettro
nero della pandenia in questi giorni
di settimana santa che
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| Nel mentre transitavo in autostrada
ho visto una vettura incidentata
addosso alla barriera e una ragazza
che s’aggirava
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| Non sempre è facile ricordare
quanto nel tempo
ha attanagliato nelle sue grinfie
un vero salasso che mai vorremmo riprovare
persino neuroni cercano di evadere quei fatti
non vogliono non devono soffrire ancora
passato da depennare
manciata di
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Stamo a Pasqua e a Pasquetta
tutti drento a la casetta:
ce sta er virus maledetto
che ce fa tanto dispetto.
Niente gita fori porta
né da soli o co’ la scorta
niente mare cor pattino
né sur prato cor cestino.
Sotto casa quarche passo
ma cor
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Qualche goccia
è morta da sola
in un posto segreto
nel nostro cuore
e le nuvole scure
portate dal mare
non hanno ricordo
del nostro amore.
Tutto è lontano
anche le stelle
dei mattini spenti
da un sole pallido
che non scaldava
la pelle
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Il tempo che passa è una corda,
stringe la gola.
Appena ieri,
avevo la voce di un tenore,
l urlo dell’ emozioni arrivava alle stelle,
oltre la nostra.
Ora,
come l ‘ombra dei crateri sulla luna,
spenta, rauca, senza luce,
non emette
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Cielo bruno d’intorno,
piange il sole dietro nerastre nubi.
Si scorgono sul suolo ombre fuggenti
di miseri gementi.
Freddo sudore dalla Croce scende,
la vita abbandona la Vita,
il Sonno prenderà il sopravvento
sul dolente corpo
del dolce mio
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| Signore vieni c’è una piccola parte del mio
cuore che è pronta ad accoglierti con
amore
Una piccola parte dove non esiste
colpa e peccato dove l’amore che ti
porto è grande e smisurato
Signore vieni a portare luce, dirada il
buio che mi
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| Profonde impronte
sulle sabbie dorate,
risuona lento un canto,
con la risacca del mare.
S’infrange l’onda
sugli
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| Nel parco verde in cui passeggiavi
l’emozione mi travolge come uragano,
decine di tulipani lì hanno piantato
e questa bellezza mi ferisce l’anima.
Per ore li avresti guardati in pace,
oh, ti sarebbero piaciuti così tanto,
avresti detto: “Scattami
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| Il piccolo ibiscus nel tempo era cresciuto
nel giardino e ogni anno alla vista un roseo
fiore offriva nell’avanzata tarda primavera
or in questi giorni della settimana santa
secche son le radici e ruvida é del tronco
la corteggia poveri moncherini i
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Si carica Gesù della sua croce
per la condanna inflitta per un niente;
quell’Innocente tosto il peso sente
quando il dolore preme ancor più atroce!
E s’ode di quel popolo la voce
che preferisce un ladro a un Dio, ma mente,
perché è manipolata quella
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Cosa resta di un momento di sconforto
lo sa soltanto chi ne è appena sfiorato
inutile cercare parole buone
onde risollevare il morale
solamente il tempo potrà in tal senso
sempre che non sia troppo tardi
forse solo un sorriso
proveniente dal
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i
Tanti secoli passati
tra lotte di religioni
Pasque trascorse
d’atti cristiani
Un rammarico pandemico
genera e trasforma
la radicalità del vangelo.
Culti a distanza
chiese spogli di fedeli,
propulsori del vangelo
allontanano i bambini
e
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“Non mi mettere più le mani addosso!
Ti vado a denunciare, hai capito?
Ricordatelo bene, m’hai percosso!
Non ti conosco
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Con gli occhi perduti nel vuoto
sei un fiore con stelo reciso
e nei recessi della mente
decifri i codici del tempo.
Come una marionetta rotta
hai paura del pregiudizio
cerchi conforto nella musa
che ti fa volare nel cielo.
Riscatto sarà il tuo
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E sei sempre lì
con i tuoi tormenti,
il cuore a pezzi...
lo sguardo spento
di chi non spera più
E sei sempre
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Non s’ode vento
nel cuor or notte
anelito canto
speme la sorte?
Muti albori
rievocano ancestrale,
stanotte nuovi amori
sapranno raccontare?
Rugiada sui fiori
melodiosa pace
oscuri chiarori
pianeta tace.
Note d’usignolo
insolito
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Aspetta dietro l’angolo
il tempo infinito che basta,
inchiodata al silenzio pesante,
impugna la penna.
Alacre profumo s’innesta di subito,
prende piede soave ogni forma dimenticata,
linee curve percorre la mano,
di nuovo aggrappata al ramo teso del
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Sento una piccola goccia
scorrere sulla pelle
e non ho che il tuo sguardo
da perdere ancora
fra le poche cose
che ho disegnato nella polvere
di questa stanza vuota
dove i ricordi muoiono
di nostalgia
senza emettere un suono
né
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Falò acceso, tu.
Io, arbusto sempre verde.
Fiamma incandescente
dentro l’abbraccio circolare.
Corpi che ardono
nel braciere dell’amore.
Smettila,
di pensare fuori dal letto.
Amami ora.
La pasqua è alle porte
con i suoi orgasmi
di pace e di
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Quello che sei
è più di lunghi istanti
fatti di onde,
dove s’adagiano i ricordi
maestosi pensieri negli abissi del mare
compenetrar nel cuor sentimenti
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Sorge il sole su cima del monte
ove brilla lucente la croce ancor macchiata del sangue innocente di Cristo.
Uccellino svolazza la inquieto,
cinguetta piano,
si posa su croce, poggia la testolina il petto su legno intriso di dolore,
tinge le sue piume
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Come un’ape che ricerca
quello che nessuno trova
sfilano i pensieri stanchi
e senza musica si posano
fra una nuvola e un cirro sospeso.
Corrono i fotogrammi delle ore
stampati in un canone divino
e mentre scende la sera
cantano attimi smarriti di
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La tua prima poesia
certamente l’hai scritta il giorno in cui
hai tessuto le lodi
di
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Rotola tra gli anfratti cupi
il dubbio di un tempo esteso
tra lasciti di uno spirito ribelle
e inganni perpetrati
da una memoria labile e sconnessa.
Ritorna tra le spire rosso fuoco
il barlume di un sapere antico,
il profumo mai dimenticato
di
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Alto, biondi i capelli
che calano da ambo le parti,
come un Nazareno,
non come un Ebreo.
E viene la morte,
perché doveva venire,
e venne la resurrezione,
così era scritto.
Il dolore, era vivo
e vive, e rivive ancora.
Si spacca il pensiero
del
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Sopra i miei sogni fiumi di stelle
nei viali del cielo il blu dei tuoi occhi
tu sei mare e orizzonti del mio sguardo .
Parlami di te quale magia c’è
quando il tuo corpo
è oro nel cielo dei tramonti
e il silenzio scende nel cuore
cercando di te
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| Cari bambini di tutto il mondo,
siate felici,
Gesù era morto
ma poi qualcuno
ha detto che è risorto.
Morite contenti,
senza lamenti,
chi di fame (uno
ogni cinque secondi),
chi di guerre scatenate
dai potenti, chi di abusi,
chi di odiosi
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| Aprile
lo ricordo sempre piovoso
con il sole che faceva capolino
dietro le nuvole.
Ma questo Aprile
lo ricorderò per la pioggia di lacrime
per i caduti di questa guerra invisibile
per i tanti anziani
che ci hanno insegnato a camminare
a
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A dir si voglia, quel giorno amorfo e misterioso,
va ad inciampar la vita per divenir un numero,
numero di letto e di cartella,
ed attender la fatal sorte,
ove echeggiano preoccupazioni
davanti al tribunale del Signore.
Minuti ed ore, un dormir
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In risposta ad un mio libricin di nugae
a te mandato ed alla sua lettura qui persone
luoghi visioni del mio tempo antico vi narravo
così tu mi racconti in bello stile ricordi
e momenti alcuni cari della giovinezza tua
caro compagno del liceo nostro
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La legge non protegge mai le donne
che vengon vilipese e maltrattate
per mano di mariti o fidanzati
e troppo spesso pure
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Sarà mai possibile essere sempre in allerta
onde non farsi prendere in flagranza
il minimo sbaglio non è più ammesso
pena dover lasciare il piatto di portata
sono tutti saccenti e pieni di sé
non ammettono errori
si va proprio in un mondo
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Patrimonio dell’universo
se ne avrà da decantare
d’un poeta verso
inchiostro astrale!
E stelle anche soffuse
nella platea del cielo
ammalieranno Muse
per esso scevre velo.
Pur (eterno) momento
t’invito a sognare ...
non credi sarà incanto
con
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Quando passa
la Nera Signora
resta solo il silenzio
e il dolore
si ferma nell’aria
per lunghi istanti
come in un tramonto
privo del sole.
Quando ogni cosa
sembra finire
solo i ricordi
rimangono vivi
e niente importa
più di una
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Con tutto il lor fragore, i megatoni
dell’arma distruttiva nucleare,
di fronte alla tempesta degli ormoni
si ottundono, si appannano; e affrontare
la donna mia mutatasi in bassaride,
(se mai qualcuno me l’avesse detto!)
richiede molto più che
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Ed ecco il Cristo, il volto insanguinato,
le spine conficcate sulla fronte
e rivoli di sangue raggrumato;
parole volte al popolo già pronte:
- Ecce homo, davanti a me Pilato!
A voi, la vita o morte su quel monte!-
La folla, aizzata, grida a grande
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| Guardi alla vita
Più non c’è gioia né aspettativa
di futuro sereno.
Il presente veste scarpe infangate
gli stessi errori,
noi che graffiamo come una puntina
sopra un disco rotto.
Poco lontano un asino raglia.
Due note di sconcerto
verso un
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Ner mezzo de ‘sta brutta pandemia,
m’aritrovai in un appartamento,
a fa’ da guardia a tutta la famìa
sfruttanno li
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Passo dopo passo sento i grilli cantare
cammino nel ventre di un bosco incantato
scivolo piano fra i rami di un faggio
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Ove assorto spesso
non me ne volere
son solo connesso
universo astrale!
Vieppiù perso
fra onde del mare
ma pur sempre terso
t’ascolterò chiamare!
Forse predestinato
con mere parole
a render svelato
celato sognare?
Tra silenzi decanterò
-
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Te sì scialato a scrivere ‘a Cummedia
facenno nu casino universale
Inferno e Priatorio int’o funnale
cu ll’aneme scamate e che traggedia.
Zuzzuse ‘nchiavecune mietteannante
masto ‘e puteca femmene e palliste
princepe perepesse e camurriste
na
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| Dammi la mano, soltanto una mano
nient’altro chiedo
proverò a sollevarmi
dai puntuali e implacabili spaventi:
in questo modo
cammineremo con passo più agile
ci aggrapperemo ai palpiti
nel nostro volo che anela un’unica stella.
Tu prendimi per mano
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Oltre quelle sbarre vedrai l’azzurro
e come un fumo che galleggia sul fiume,
un vapore acqueo che aleggia, una bruma.
Al di là di quelle sbarre il
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Sull’onda arruffata da zuffe di venti
sperdo intricati solipsismi,
mente torchiata, ventre in tumulto.
Comincia da un
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Ogni giorno che passa
un fulmine
che avvicina a quel traguardo seppur triste
non riuscendo fare a meno di pensare
a quando il desiderio si avvererà
piccola cosa che rende sempre più fragile
seppure lo stesso non demorda
tra due fuochi sei
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“La mia consorte sta per partorire,
stasera l’ho portata all’ospedale,
non posso accontentarti, mi dispiace,
mi sentirei
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334132 poesie trovate. In questa pagina dal n° 11941 al n° 12000.
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