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Tutto ti annuncia
Il ramo fiorito tra gli interstizi
nel turchino respiro
la quiete del sole velato
di nuovo intravisto
Nel giardino in profferta di dono
si duplicano, accese e caduche,
stelle immortali a grappoli.
Metti in chiaro anche
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| Un vecchio mulino abbandonato
in mezzo alla verdissima natura
fu complice del bacio appassionato
tra due cuori innamorati
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| Abbisogno ognor di carpire
un segreto in più della tua candit’essenza
nei caldi tepori delle nostre fermate.
Una vita davanti
per colmarsi appieno nella conoscenza
con parole e battiti dal giusto fervore.
Un proteggere e innamorare
quella
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| La mia libertà è la poesia
mi siedo e scrivo quello che mi va
senza regole, senza condizionamenti
è la mia mente fa pace con il cuore
è mio il cuore che reclama ragione
è la mia anima che evapora
è la mia solitudine che mi fa compagnia
è la mia
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Come nell’alma, lo spirito,
godendo luce e calma
pur non temendo
l’onoranza funebre
comunque è minacciato
dalle tenebre...
Così nell’universo
la luce del Big Bang
mostrata
inesorabile viene
catturata
da buchi neri,
neri come il pesto
tanto
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Dondola sulla luna
un romantico pensiero
giace lì, in attesa,
senza alcuna pretesa.
Sdraiato su falce di luna
in cerca d’un momento fugace,
di un attimo di intima intesa
come fosse un desiderio.
Un sogno
pronto a svanire
dal soffio
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Laggiù oltre il borbottio del vento,
un anima vorace vola fra le scogliere,
con il vento a poppa.
Oltre quel tratto, nasce ed invola
un sogno immaginario,
nasce in libertà infinita.
Mare in tempesta e quiete d’onde,
laggiù ad immaginar
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E ancor piove mortificando l’umore
e inglobando i dintorni in grigiore
e seppur gaia e continua picchetta
non allieta ma inibisce chi aspetta
forse anche solo un timido raggio
che spronando infonde coraggio.
E così che oltre la cupa finestra
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Vivì |
11/04/2021 09:48 | 684 |
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Come la pioggia batte sulle tegole
dei tetti e risveglia i dormienti
nei lor letti e a nuove sensazioni
porta loro così il pianto del cuore
gocce fa cadere che forte battono
su un animo sopito si agita questo
si desta e muove a ricordare
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Come non rimanere colpiti da verbi
con il loro voler assicurare del momento
inaspettati riescono a fare centro
semmai ce ne fosse stato bisogno
fragranza di petali invade
quel fiore che mai può tradire
si rinnova nel tempo
qualunque sia lo
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Sono sola dentro casa,
con la pancia che mi pesa,
sono incinta di sei mesi,
una dolce, intensa attesa.
Mio marito gioca
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S’una terrazza scruto il cielo
mentre Tu starai dormendo
stanotte di mistero
frastornato da tormento?
Scevra luna compagnia
parole mai potute dire
stelle all’insegna poesia
anelando poterle unire.
Un viaggio infinito
valicando occhi tuoi
se fato
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Aprile, mese gentile,
sei tu che porti la gioia
ed allontani la noia
dall’alma e dal cuore.
Tu che profumi di fiori,
ad ogni bacio del sole
fai germogliare le viole
insieme all’amore.
E poi rivesti ogni prato
di perle, gocce
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Cominciano le madri a mascherare
(talvolta i padri) qualche tal segreto
della loro famiglia, a assecondare
soltanto il lato d’essa puro e lieto.
Poi le nostre ragazze ben celare
(e a volte noi) l’aspetto un poco inquieto
sanno di relazioni, e ciò
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Voglio restare al buio, solo coi miei pensieri
illuminando i giorni col silenzio delle parole
-e non c’è esultanza in questa vita
di ogni attimo che sfugge a catturarne il senso-.
Non cerco gloria, decori ne gratificazioni
ma solo pace tenerezza e
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A volte l’anima diventa un deserto
quando nebbie s’infittiscono
e i pensieri diventano macigni
o gocce perforanti
sgretolati inverni
a volte s’annega in albe senza sole
in spazi illimitati e vuoti
nell’oblio dei cari
che s’allontanano
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Restiamoci dentro
come la musica
che vibra sotto pelle
come il rosso dei tramonti
aggrappati al cielo
come il canto delle sirene
che avvinghia al petto.
Restiamoci dentro
a colmare i vuoti d’aria
incollati ai refoli
di un lontano scirocco
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Ogni tanto
amo isolarmi,
stare da solo,
deporre le armi,
sento il bisogno
d’un semplice svago
e trarre sollievo
mentre
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| Di quell’incanto il cuor zampilla
vital soffio d’amore ammanta.
Oh ti conobbi e ti riconobbi,
fu collasso di emozioni...
Amor che turbi e
d’amor vivi
vai e vieni e
di sogno in sogno
ti racconti e
rincorri il cuore...
Sognai d’amor sognai
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| Blanka cagnolina mia cosa ti è successo?
Improvvisamente sei caduta sul pavimento
che spavento!
Vederti così quasi morente in agitazione forte è stato il mio turbamento.
Creatura affettuosa non posso far nulla per lenire il tuo tormento
posso sol
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| Seducente la sera,
attende il suo splendido sguardo
che porta vivo colore
ai miei grigi giorni in casa.
Attendo quell’ora
con ansia e amore
ma da qui vedo solo rondini
che felici fanno l’amore.
C’è troppo silenzio
nelle strade deserte di
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Scevra confini fantasia
viaggia libera la mente
sei Tu mia poesia
prodigiosa adolescente?
Incredula sarai
ma pur come Te
stoica sogno percorrerai
anche se strada non v’è.
Spensieratezza pura
ancor più spontaneità
troppa a volte paura
malgrado
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- Vorrei la mia anima aspersa
tra le cortecce rugose dei tigli
ricettacolo di umori resinosi
e riparo di insetti millenari
- Al soffio di zefiro gentile
che scappuccia delicatamente boccioli
anche io vorrei rinascere in primavera
e appisolarmi,
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Ti incontro
nella mia abituale passeggiata,
volto amico,
ci riconosciamo nonostante
questo mascherarci
ormai remoto
e la mia riluttanza.
Come va?
Usuali spontanee parole
d’incontro.
Mia figlia in ospedale,
io solo in casa.
Non oso nulla
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Se i sogni con l’alba spariscono presto
allora conviene dormire sui prati
così con il sole i suoi fiori brinati
ben freschi e odorosi felice calpesto.
Se un sogno di notte è il più sano dissesto
allora il coraggio che ha i giorni contati
dal tempo
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Lì in uno dei deserti di Israele
ìn lontananza un convento di suore
benedettine qui una piccola duna
un asinello un omino con un braccio
monco l’altro disteso e questuante
verso i pellegrini e un giovane
turbante in testa con un sorriso
mostra a
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Chissà come sarà domani
quel sentire che da tempo
dentro si è installato
immaginabili attimi
si trasformano quando i media
discutono con fervore
onde sopperire a quanto non è stato fatto
e che dovrà essere
seppur con fatica messo in
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Nel porto di Salerno ha attraccato,
alcuni giorni orsono, una nave
spagnola, la “Cantàbria”, con i corpi
di ventisei
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E’ l’era del contagio virale
diffuso dal nemico letale
che sfugge alla vista degli occhi
ma non alle antenne del cuore
sensibili ad ogni dolore.
Ci hanno lasciato nonni e padri
nottetempo quasi fossero ladri,
per loro neanche un saluto,
un
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Precipita l’anima nell’inconscio buio
scivola silenziosamente nei labirinti della morte
quale veglia attende l’ignaro mortale
la sua fede di resurrezione incisa in una vita limpida.
La certezza di una logica senza appello
chiede dov’è Dio in quale
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Parlo del niente
che tocca appena
le albe da vivere
nella penombra
quando si vorrebbe
sparire in un fiato
di nube cadente
dal cielo che piange.
Parlo del nulla
dentro le cose
e anche fuori dove
niente sembra
cambiare eppure
tutto muta
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È notte dint’ a stu vicolo scuro scuro,
‘o suonno nun m’accumpagna
e ‘o core s’appaura.
‘o silenzio è rre dint’ a sta valle,
nu virus coglie ‘a ggente a tradimento,
‘a ret’ ’e spalle.
Saglienno chiano chiano
p’ ‘a chiazza sulitaria,
nu cane
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| Sento un immenso sconforto
questo nemico senza cuore
mi fa andare tutto storto
ed è grande il mio dolore.
Vorrei
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A desinar d’amor ogni cuor verte,
vento ad investir il firmamento,
languido gioir in rilucente desiderio,
ove estasiato pudor svanisce.
Desio d’amor in sfavillio di canto,
fischiettio di un pettirosso,
anima vestita a festa,
tripudio di parole in
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Più non si vede della campagna il verde
più nella stagione calda il color giallo
delle messi e nella stagion a lor propizia
delle risaie la distesa più si sente
il canto della rana sparito è il rombo
dei trattori dei carri il cigolio solo
è un
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L’attesa è come un tarlo che rode
il suo passatempo
non immune da pensieri
che girano a vuoto
seppur nel loro girovagare
non rinunciano a sperare
piccoli lavori a maglia
crescono a dismisura
creando quanto nella mente
si affaccia al balcone
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“Sei troppo bella per portarti in chiesa
e vivere per sempre nel terrore
lasciandoti da sola dentro casa
in preda ai
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Abbracciami in silenzio,
a parlare sono i cuori
ascolta...
i tocchi musicano l’amore
per un istante e senza
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Tu chiedimi chi sono e ti rispondo:
son zattera nel mare
di procellose onde alla deriva;
non calma il vento e lacera la vela;
son mano tesa che pur grida invano
in questo vuoto immenso
nella tormenta arreso
nell’agonia che mi martella il
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Più d’un secolo andato
ove poeta marinaio soldato
D’Annunziano motto araldico donato
a Fiamme Gialle per Esse onorato!
Or dedico ad umana speranza
affinché tal patrimonio viatico fede
dia perpetua salvifica ardenza ...
"Neanche Spezzata
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Signore, creasti l’uomo
in un giardino,
col tempo
molti vestono con sete
ricamate d’oro,
con scettri e corone
incartano il mondo
col terrore creano
disuguaglianze e fame.
Col tuo sangue
riversasti amore,
tua è la gloria,
per trono
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Goccia su roccia
rimbalza
la scalfirà di
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Stasera si cena,
pane e vino,
antico profumo...
risveglia
emozioni sopite,
lontane,
infantili,
viscerali,
ancestrali...
ricordi sensuali,
di olfatto,
tattili.
Profumo di mosto,
terra bagnata,
mani appiccicose.
Dolcezza piena e
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allure poetiche
divampano come fuochi fatui
nel viavai di emozioni
che reclamano le labbra bagnate
sulla pelle bianca
scivolate fino al cuore dell’anima
nei trascorsi pensieri
mi immaginai stretto a te
come i fasci di luce
che legano i covoni
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| Imprevedibile questa
seconda primavera di tristezza
che si nasconde
dietro un mare di colori
in un tripudio di bellezza.
Nel sole d’aprile
si spogliano maschere
tristi d’inverno
spira fragrante il vento.
Ma finora solo illusioni fra un
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Ti faccio dono dei miei mille volti,
delle innumerevoli voci, e dei tanti pensieri
trattenuti a stento, tra le tasche del tempo...
Ti regalo i miei mille cuori
perché d’amore sai, ne ho solo uno
ed è per te che l’anima mia sopravvive
laddove spesso
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Emozione, indossare della fantasia le ali
e liberi librare fra nubi e strali.
Sfiorare onde al confine del coraggio
e lacrimare per il suo volo ed
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Inventarmi pittore
disegnare lo sguardo,
non lo lascio via al vento
nemmeno se è stanco .
Sul foglio che tengo
ingiallito e arreso,
due tratti son pochi
per il tempo sospeso.
Ma lo sguardo è già qui,
lo coloro di rosso,
è tramonto che
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E cosi frugo tra le pieghe
di emozioni composte e troppo ligie
a opachi riverberi di antichi doveri.
Frugo e riempio una valigia
di pensieri nuovi e sogni,
biglietto di sola andata
tra infiniti tormenti
e un tappeto di margherite bianche.
Sorge
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Nella distanza d’una memoria che si perde,
fluttua la corrente del pensiero
nello sguardo smarrito e privo di verità
in quel vacuo ricordo che ancor attende.
Nella siepe or in bilico tra i sospiri
il viaggio della mente che si confonde
tra le dita
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Ero su una barca in sogno
e il mar la dondolava piano
la terra ancor visibile
lontana un solo desiderio mio
nel silenzio immenso solo rotto
un istante dal volo di un gabbiano
cullasse dell’onde il dondolio
i miei cupi pensieri neri e quel
loro
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Toccare con mano un amore
che ha preso il volo
è qualcosa di tremendo
che lascia solo un grande vuoto
dove eclissarsi l’unico appiglio
onde rivivere attimi indimenticabili
quando felicità toccava il soffitto
tra quei muri che tanto hanno
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Ancora morti! Siamo costernati!
Non c’è più pace in questo strano mondo,
la pandemia ci sta distruggendo,
il virus si
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Piano piano scompari
rubando la tua immagine al mondo
Il velo che copriva i tuoi occhi
ora cinge i tuoi morbidi
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Forse eravamo
solo due anime perdute
nel deserto dei giorni
ancora da scrivere
e cercavamo
qualche carezza per amare
le nostre ombre
nel profondo del cuore.
Forse respiravamo
la stessa aria
ma non le nuvole di un cielo
troppo diverso da
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Come un petalo
vorrei staccarmi
dal ramo verde
che stretto mi tiene
e lasciarmi cullare,
lentamente
per poi fermarmi
sul tuo corpo,
disteso
e così, leggero
accarezzarti dove tu
con la mano
mi accompagni,
avvolta nei veli
che la
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Ora che non ho più parole
tra le righe storte colano
frenetici pensieri,
reflui di tempestose onde.
Si annida tra le pieghe dei ricordi
e risuona di vuoti voli,
il desiderio di ampio respiro,
mentre il vento
strattona e spinge,
bramando
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Cosa resta,
di questo vivermi
gli anni ed i giorni
consumati troppo in fretta
dentro bagagli di emozioni
mai disfatte, tenute lì,
educate e composte?
Frugo, nel mio disordine,
sistemando il riverbero
delle paure...
tenute a freno,
per non
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Non resta che un respiro insonne
quando affacciandomi
a un cielo stanco,
alla riva di un giorno qualunque,
mi ritorni nei vicoli della mente.
Avanti, indietro, passi incerti,
dispersi nei cortili dell’inquietudine,
mentre il tuo profumo
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