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Le 14 poesie pubblicate il giorno 30/04/2025
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Indossa il velo del ricordo
e niente sarà più segreto
non la luce del tramonto
non le parole pronunciate
da chi non è più fra noi
e vaga fra le ombre del cielo
quasi fosse un segno
dell’amore senza ritorno.
Ascolta il vento del giorno
non
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 | E Dio creò nell’Eden il melo...
Poi convinta dal serpente
Eva offri ad Adamo certamente
la mela e Dio li cacciò immediatamente.
Tempo fa, una certa Oriana Fallaci
parlò di colpe mendaci
e scrisse che il peccato non nacque
il giorno in cui Eva
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Faticanno faticanno
a sta vita metto ‘o banno
pe’ stu tiempo ca fa danno
nun se sape commme e quanno.
Faticanno che piacere
steva scritto int’ ‘e preghiere
ogge sì dimmane e ajere
e t’ ‘o dice ‘o ciardiniere.
Faticanno... che desgrazia
t’ ‘o
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Io c’ero
e ho fatto cose
di
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Siam noi che più ci dividiamo...
mai mescoliam acqua nel vino,
indossiam maglia bianca o nera,
distinguiam il bacio dal bacino,
viviam più di notte che la sera.
Ai tuoi occhi, o da vicino,
diam segno di grande atmosfera,
ma esagerando quel
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Riemerge e pervade,
il ritorno all’antico.
Nel tempo Riecheggia,
salmastro il tepore.
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Son partito...
con in braccio un fucile,
ho sfidato carr’armati
arsenali corazzati
e mangiato nel porcile.
Poi mi son mimetizzato,
per cercare di sparire
ma la steppa fa sfinire
ogni forza ho dosato.
...
Son scappato...
a
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Ho bisogno di aria pura
Di parole che escono dal cuore
Di qualche segno di insigniatura
Di esclamazion d’amore
Tu che
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Guardo il cielo oscurarsi
mentre l’incubo della notte
senza te fa paura,
Il giorno senza te
e come fermare il
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Una stanza dipinta di rosa
una culla appare
un batuffolo sotto le coperte,
le manine che scalpitano
ora è in braccio a
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Treno e pensieri
Quando su binari di ovatta il treno si avvicina,
e già senti l’emozione per amore che torna
e ferma il tempo, dirai: grazie felicità
che illumini il mio giorno!
Quando lentamente, silenzioso per rispetto
al dolore del distacco,
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nel silenzio dei vicoli stretti vagano gli ultimi del mondo
scalzi con la dignità di uomini e donne veri
bellissime facce sporche di umiltà e di sogni
dormono in fredde solitudini di cartoni rotti di povertà
nessuno di noi li vede con la nostra fretta
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Vorrei solo esporre, senza tentar la fuga,
tutte le trame di sonno e veglia
che palpitano come epicentro d’amor
in me, preda compiaciuta della tua figura.
Mi perdo nel terremoto di velluto e meraviglio,
tra le schive quieti d’un bisbiglio,
a legger
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Apprensione che non si capisce bene da dove venga
riesce a frenare qualsiasi pensiero che si pone
annullando memoria per cose indefinibili
storia che vorrebbe invece poter lasciare il segno
scongiurando paletti che potrebbero
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