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Le 22 poesie pubblicate il giorno 20/08/2020
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Ricorderai il mio nome
che hai sussurrato
nelle notti senza luna
fra le ombre di seta
Ricorderai il sangue
che ha bagnato di calore
le tue gote pallide
appena segnate dal nero
Di un trucco leggero
che rendeva le lacrime
un fiume di Lete
nel
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Dormire su letti di fiori,
camminare tenendo per mano
corone di stelle lucenti,
avere l’infinito come amico
e Dio che mi invita a cena.
Ecco il mio pazzo pensiero
di una sera d’agosto
mentre nel cielo, piangendo,
fuggono, chi sa dove
bricciole
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Ti ho sognata
e nel sogno scrivevo una poesia
senza ricordarne i versi.
Ma i sogni sono così
come cristalli di sale in
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Jim27 |
20/08/2020 19:19| 2143 |
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Tutto è speculare nel SAVANA- COCKTAIL,
anche la sagoma della giovane Leonessa
che danza sull’orlo di un bicchiere
in un
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E’ quando si profila la massiccia
mole dei fabbricati in una casa
dei quali io abitavo da bambino
che indietro il tempo sento ritornare.
E’ quando da lontano un vecchio amore
vedo a me avvicinarsi con trasporto
che torno con lo spirito a quei
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 | Attento ti concentri su quel foglio,
sul crin da musa ti ritieni baciato,
seguendo l’estro esprimi in gergo altero,
ti illudi che sia immenso il tuo creato.
Sul bianco il nero metti a discrezione,
ti complimenti nel saper giostrare.
Pensier
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 | Il tuo profumo nella
pallida luce del mattino
mi sveglia e ti sento vicino,
dolce e soave
m’inebria sì tanto
che la passione
comincia il suo canto.
Felice giorno,
che è bel principio
a questo dolce affanno
e il cuor si sente
batter sì
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| Lo stanco chiudersi del giorno
riannoda la tela di confusi rimpianti
che la malinconica ombra della sera
ritrova incerti, insicuri,
calmo stupore di ritrovata quiete.
Il buio della notte insegue
la luce di albe non cercate,
il sovrapporsi di
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Da dove arriva questa poesia
questo brivido di pelle improvviso
da dove vengono queste parole
questi petali impazziti di luce?
Quieto è il mare stanotte
disteso sotto le stelle, ora sogna
mentre si specchia il cielo, vanitoso
si sfiora le sue
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Nelle notti farfallii di Vento ...
Mi vestirei di Etere
rincorrendo lontani emisferi
Danzando nell’erba tratteggiata
di Lucciole nei capelli
Tra Lanterne Magiche
si trasmutano le figure
in un gioco di ombre arcane
tra il noir di cerimonie
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Non mettere distanza
tra te e il mare
non lasciarlo solo:
sarebbe come non respirare!
Naufragare nell’abbandono
di giorni sterili.
Lui vive di sguardi
di salti di delfini
di lune che si specchiano nei suoi abissi.
Come i miei occhi
quando
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Un lume s’accende
su d’un animo scosso
e la lietezza prende
s’allontana il dir ‘Più non posso’
Lo spirito apprende
dal cuore è mosso
e l’alma si sorprende
già fuori dal fosso
Or il tetro fugge lesto
sì, sì, davvero presto
nulla è più
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E quando a sera il giorno lento muore,
mi prende quell’angoscia che m’avvolge,
siccome un velo, l’anima ed il cuore
e tra gli stretti vicoli, sconvolge
i miei pensieri in preda ad un dolore
che mai si placa e dentro mi travolge;
brancolo al buio in
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Oggi giorni di agosto qui vedo alberi diversi
per altezza forme dimensioni e i rami ricchi
di foglie qual verdeggianti
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Quel rivolo d’acqua che dentro tracima
vorrebbe tanto poter risalire
onde irrorare occhi ma non puoi
devi assolutamente tenerlo a bada
non sempre è possibile condividere lo sai bene
ancora più male farebbe
a chi ne ha passate abbastanza
vera
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Il raffreddore non mi lascia in pace,
mi soffio il naso tutte le mattine,
ho consumato cento fazzoletti
è un incubo
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Vagheggio tra nuvole di panna.
Mentre un timido rossore mi svergogna
libero il gabbiano che mi abita.
Timidamente mi soffermo a pelo d’acqua.
Nello specchio di mare azzurro mi rifletto.
Mi disseto di sole e sale.
Dirigo ali verso colline di rose
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Con ago e filo rammendare la pelle strappata dai morsi violenti della vita
cucire le ferite ancor sanguinanti infette,
prese alle spalle dell’indegna gente.
A filo doppio cucire il cuore ferito a morte
crudeltà senza fine
dolore
rancore
invidia
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Eppur ti amai
come fossi madre.
Ti ergevi come una sposa
e tracciavi i sentieri miei
come fossero sentieri di neve,
ma celavi l’inganno.
Oh donna, che vestivi di luce
dimmi, tu chi sei?
E strappavi i virgulti dal nostro seno
per farli tuoi.
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Mi mancate.
Oh, se mi mancate!
Mi manca lo stropiccio
di quando venivo a farvi visita
le mattine che non eravate a scuola.
E seduti sul divano di casa
si provava invano
a guardare un film insieme
ma non ci si riusciva mai.
Bastavano pochi
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Siamo ombre sulla sabbia,
bagnate da un mare in tempesta;
passo dopo passo, mano nella mano,
l’acqua si ritira e l’ombra
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Pur silenzio avrà luce
su campi di luna nuova
accendendo una lanterna
con poesia fino all’aurora.
Se si faranno desiderar le stelle
nei tuoi occhi ne avrò più belle
non appena concessa sarai
ad acquietar desii miei.
Lambirà vestito lento
dando
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