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Le 22 poesie pubblicate il giorno 06/10/2019
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Non sono figlia di poeti.
Mio padre mi ha insegnato
solo a raccogliere le briciole per gli uccellini
morti di freddo in pieno inverno;
a non andare a letto
se prima non avevamo fatto entrare il gatto.
Non sono figlia di poeti.
Mio padre mi ha
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Una settimana,
di politiche divisorie,
che travestono,
le illusioni in promesse,
promesse realizzabili,
dicono,
ma nella
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Se
guardando
negli occhi un amico
con i suoi occhi
mi potessi
magicamente osservare
cosa
riconoscerei
di me stesso?
Se
le mie parole
da lui
ascoltate
e attentamente vagliate
con
le sue orecchie potessi sentire
cosa
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In un’altra vita
ti avrei regalato una rosa
e tu saresti stata una nuvola
libera nel cielo
Non avresti avuto un vento
che ti portava via
e le mie parole
sarebbero rimaste sulla pelle
Avrebbero inciso la roccia
e scolpito il tempo
come fa
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Sole a trafigger alberi e
colori ad investir il sottobosco
a tepor di foglie rosse,
ombre e luci a colorar come pittore.
Vuoto da colmare ed attender che
il ramo le lasci cadere,
silenti foglie attorcigliate
a tesser un manto di tepore,
per
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Sento gocce di rugiada trastullarsi
sulle mie ciglia intimidite
dagli spasmi di un vento,
che mi offende.
Le palpebre cariche di solitudine
sussurrono alle pupille di cercarti ancora
tra le ombre del crepuscolo,
che incombe sulla mia pelle
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| Lu pinseru,
vola arreti ‘nta lu tempu,
quannu carusu a curriri comu lu ventu.
Spinsiratu, ma puru siddiatu,
picchi ranni n’avia divintatu.
Lu nomi "Picciriddu",
l’avia stancatu.
Cu iddu ogni jornu ‘’
avia furriatu,
ma spissu ‘a porta
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Ricamo emozioni
alla deriva dell’anima:
troppo buio
spegne lo spettro
caleidoscopio dell’intimo.
Accade l’ignavia
di soppiatto ghermisce
toglie il respiro,
annebbia lo sguardo.
Breve invece
è il passo del vivere,
stolto è il diniego,
effimera
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Piange il poeta
piange tra le righe
bagnando ogni parola
con le lacrime del cuore.
Sorride e si fa allegro
solo se il sole l’accarezza,
come un bimbo sparge fiori
profumando ogni dolore.
Come un gabbiano
la sua anima si tuffa
nelle onde blu
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Velocemente sale la frequenza
parallelamente all’ampiezza
sempre più alte
repentine onde saettano da capo a piè.
Tepore puntiforme crescente
si irradia in te
senti rivivere improvvisamente
fibre atrofizzate sensazioni dimenticate
Tensione e
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Per vie traverse cercano proseliti
gridano osanna tra frivolezze
e l’approssimazione di un sapere
vago e scarno. Gettano l’amo
sapendo che abboccheranno.
Gli stolti d’ogni età ed i poveri di spirito.
Nulla di biblico. Un’espressione
ad hoc per
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| Non luce
o sentiero luminoso
sul limitar del bosco,
ma respiro improvviso
di ipnotica ventura
ti cattura.
Degli umani vissuti
entri a far parte
nulla preparato con arte
si addentrano le linfe
sotto la scorza,
vitali e con nuova
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Livia ch’è sempre attenta co’ l’ambiente,
dice che er Fico d’india è come er porco:
la pianta, er frutto... nun se butta
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Pezzo dopo pezzo
mi riprendo pelle, anima e cuore,
sparpagliati alla rinfusa
tra i tuoi vestiti e i miei.
Raccolgo le ultime
scintille di desiderio
racchiuse in respiri di malinconie,
mentre il vento porta il tuo profumo.
Tra passi frettolosi e
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Parla la neve
come la piuma
ondeggia il fiocco
e cade
ovunque guardi cade
visita il sonno
cede dal cielo nella notte
si
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La notte non riposa
con la sua luna illumina
le ombre che in me vivono
il tempo andato della gioventù.
Sono malinconie
i silenzi nei riflessi del mare
e io ascolto l’onda
che muore sulla riva e svanisce
per poi ritornare a essere di nuovo
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È elevazione dello Spirito
questo sfondo oltre la finestra.
Tutto è miracolo
quando ti svegli all’alba
vestita di poesia nuova.
Sono sola
innegabile evidenza
ma non sento refoli di vuoto
trapassarmi le ossa.
È il calore di una verde
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Sento il tuo respiro
passa quel muro che ci divide,
mi porta anche il tuo profumo,
che mi incanta, ma,
l’incanto è tutto ciò che provo.
Cerco l’uscita
o una finestra, canto
leggera una canzone d’amore,
poi sento i tuoi passi,
l’ombra della
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E correva a perdifiato
con il suo cavallino di formaggio
nell’aria lo faceva galoppare,
il nitrito, imitava dei suoi zoccoli, il trotterellare.
Tutto quanto aveva appreso nella stalla
dal cavallo, quello vero, del suo amico Gianni.
Ora era felice e
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mi attirarono le note dell’organo
il tempo si era fermato e
fu come uscire fuori da me
uno sconosciuto luogo di pace
mi accolse
non era sogno o visione: quella musica
sacra era divenuta parte
di me del mio spirito
mentre mi avvolgeva una
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Su, dammi la tua mano
e fammi immaginare
che al mondo c’è qualcuno
che mi vuol sollevare
da questa depressione
che soffoca il morale
e giorno dopo giorno
mi fa star tanto male!
Se pure tu mi neghi
un gesto d’amicizia
cadrò completamente
in
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Annebbia menti amore, e le riduce
ad occuparsi solo di una cosa,
ad unica funzione le conduce,
a progetto di vita fascinosa.
Annebbiamenti in cui non più riluce
il raziocinio, facoltà radiosa,
provoca l’imperioso e estremo duce,
con dittatura sua
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