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Le 48 poesie pubblicate il giorno 04/11/2018
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Come una farfalla danza
i suoi attimi di vita
ricamando il suo tempo
di spensierata bellezza
fa
che la tua vita
sia danza nel vento
senza contar mesi,
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Eppure tu morivi,
nonostante gli incredibili capitomboli di baci,
e lo strazio di supposizioni illogiche
che alternavano idee geniali a stupide idiozie.
Eppure tu morivi, nei miei pensieri,
straziato da assurde ipotesi
a mano a mano
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Sfogliate tutte le sfumature del grigio
l’incanto di un vagito annuncia
scoperte e speranze di verde vestite.
Nuovo è il sorriso e profuma di terra
che perle d’onda marina avevano disciolto.
Antico è il momento che porta
dal dolce d’un seno
al
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Sul terreno disfatto
gli alberi urlano la morte
divelti, falciati, strappati dal vento
viscere di fango e radici.
Scheletri incolori
sparsi tra le note dei violini
perse le foglie rosse dal sapore d’acero.
Usciranno dal camino
come ad
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Tra me e il cielo
nè sole né stelle,
solo mille facce finte
e un solo viso
quello scolpito sotto la pelle.
Quando le mille facce finte
si dissolvono nel niente
ne vorrei altre cento
e mi metto a rincorrere il vento
ma di quel viso
così
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Mi dicevi guardando la luna:
"Quando ti amavo
leggera mi sentivo
e volavo, volavo
fra baci, carezze ed abbracci."
Poi sorridevi vestita di luce,
con le mani tremanti mi cercavi
e adoravi questo mio corpo.
Ora, nulla mi racconti,
ti perdi in
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Sono nell’oscurità più profonda,
un bagliore di luce vedo,
è sempre più forte.
Ora la luce mi colpisce gli occhi,
mi acceca,
cosa succede?
...Sto nascendo.
Un vagito mi esce dalla bocca,
ho paura,
sono entrata in un tunnel profondo,
un vortice
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Lei non vede né ci sente
ferma e muta all’orizzonte
ben contenta di godere
senza dartela da bere.
Si diverte a rotolare
sopra un prato d’aria finta
dove cerca di arraffare
tutto quello che compare.
Ben decisa a trasgredire
corre e vince alla
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Nell’innocenza
dei gesti
di allora
che come acqua sorgiva
senza ripensamenti o esitazioni
limpidi
scorrevano
la Fonte della mia vita
ora
contemplo.
Obbedendo
alla sola legge
che
verso il Mare
incessantemente m’attira
tra le cose e gli
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Racchiudo nel mio verso la tua anima
riflessa, il tuo mondo andato perso,
e cercavi tra granelli del pulviscolo
prezioso, un suono dolce e caro.
Non hai osato esporre al vento il tuo
mondo solitario, quello che portavi dentro
il vestire era un
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Le luci un po’ ambrate
che si diffondono
fra i freddi sorrisi del nord
non scuotono il cielo
Ma rendono le nubi
un po’ inclinate verso l’orizzonte
specialmente quando il sole
inizia a tramontare
Le case hanno i mille colori
delle favole mai
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E sia entusiasmo il miraggio
che passione imprime a questo viaggio.
Senza osare oltre l’apparente
nulla è la vita che concepisce vita.
Con gli occhi pervasi
dalle stagioni a venire
scaliamo la montagna
che immensa appare
a chi s’affaccia
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A Venezia c’è un bassotto
che non teme l’acqua alta...
lui non trema, lui si esalta,
si trasforma in un canotto.
Gira in piazza e nei canali,
si diverte come un matto,
quando incrocia qualche gatto,
gli domanda: "E gli stivali?".
Mille
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C’è una luce che mai si spegnerà
e ci irradia di fulgida speranza
pur se sembra buia la stanza
della vita ove regna sofferenza.
Ogni giorno nasce un fiore,
un bimbo, una stella, un Amore ...
e in un tempo senza tempo
prima o poi
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E sono ancora qui
in questa nuova notte
dentro il mio vecchio stare
a guardarmi attorno
con le angustie a
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Vie, tu m’asséchas le coeur,
par un doux breuvage d’amour,
qui sonna comme un leurre,
dès que ce flash aveuglant,
se révéla au grand jour.
La promesse de ces sentiments,
devenus si inconstants,
activèrent en moi une blessure,
cachée sous
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Da tempo ormai ho un sogno dentro me
anche se utopia esso eleva l’anima e mi porta a tutto il bene che c’è
così a pelle, ma poi nel farne disamina
comprendo di non aver miraggio
da rincorrere qual trofeo da mostrare,
la vita è un dono
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Aspetto da sempre il tuo venire,
lo attendo come pelle da imbastire
e come un cavallo bianco che avanza
vestendo di nudità l’eleganza.
Io chiedo all’amore cosa fare,
per averti non so dove cercare.
E’ da sempre che tu sei in lontananza,
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Ho parole in quarantena,
parole per te proibite,
dove tutto ciò che vedi ha un nome.
No, non parlo delle stelle,
ma
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Giorni da riscrivere,
come sale del mare alla deriva.
Ricomincio a nutrirmi del sole
appena rinato.
Lontano s’intravede la breccia angusta
sul far d’inasprite corse,
lungo il pendio scosceso.
Sul crinale che sovrasta il mio tempo,
accarezzo il
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La sento turbinare nel profondo
della mia terra schiava e prigioniera
di questa chiusa e mesta sua maniera
di alzare indubbia... mente una barriera.
La faccio volteggiare in lungo e in largo
nel suo bestiario con la sicumera
della più lenta e
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| Gonfia d’ottimismo
saluto balbettando
le sicure orme abbandonare
la breccia del mare.
Pugni nell’acqua profonda
cercano unghie di ricordi
di un viaggio dimenticato
nei passi mancati...
Compiaciute lacrime
accettano di premere sorriso
e
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Oh Trieste! oh melliflua, eterna fiamma
di vecchi ardori! oh riposo perenne
per gli ignoti guerrier! Tomba insepolta
consacrata a’ le lagrime de’ vedovi
cuori! Oh Trieste, città mia fatal!...
Quanti fiori si posano su’ tuoi
sassi di marmo ireneo e
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Il fascino è un giocattolo
appeso a un lungo filo
e come uno scoiattolo
non so se lo compilo.
Su questa terra a strisce
la vita è un seme inerte
e con due mani esperte
la sorte interferisce.
Miraggio o non miraggio è un’altra impresa
il volto
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| Sii vago, di quella vaghezza
che non è confusione
ma leggerezza
in ogni conversazione
vento che mina, vagante,
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| Un affresco inconsueto
sulla rampa degli affetti
scacciava la tristezza
addolcendo l’amarezza
Eri tu luminanza d’amore
in giorni senza aurora
e nelle notti senza luna
a brillantare come il sole
Sull’aorta del mistero
a inseguirti tra la
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Tu non hai tempo. Il tempo è per chi
si volta indietro. Per i rimorsi ed i rimpianti
Non muti, non rinneghi, tu credi.
Il tuo tempo è nelle cose mute
nel vortice dell’onda e nel vento
Hai silenzi profondi dove le parole
talvolta scavano un
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Delle foglie
che riempiono l’asfalto
di quel vento quasi freddo
che arriva al volto
nel paesaggio scarno
apocalittico e profetico
provocante
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sillabe cadute dagli occhi
l’ingoio di stelle a svanire
"credi resistere ai piaceri della tavola
ma dai che hai -fidati-
il colesterolo buono":
questo
salvi dal tuo dormiveglia - relitti
a galleggiare sul mare ipnagogico
tenti trarne una
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Trovo nell’ordinata memoria,
toccanti ricordi senza tempo,
sbiaditi ma mai accantonati,
di permanenti baci in
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48 poesie pubblicate nel giorno 04/11/2018. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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