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Le 28 poesie pubblicate il giorno 09/05/2018
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Potrei essere una sfera
e ruzzolare sull’asfalto
avere forma ellittica
o spingerti tra un lato
e l’altro d’un triangolo
posarti sopra un cubo ed osservarti
attraverso nuove geometrie
mentre muti mentre vaghi
ed io riscrivo le mie regole
Potrei
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Case grige e senz’anima
volti duri come un giorno pesante,
profondità da cui
dondolii e pene affiorano.
C’è da pensare...
domani scenderà la desolante quiete.
Ma tu... dove sarai?
Con le mie tele e le mie crepe
dove
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"Ne la to testa gh’è, solo:
sémole e suèntro!"
Coesto la diséa senpre
la me pòra nona Biéta,
se’l voto de la maestra,
no’l rivàa pìn su del sincoe!
Mi, séra assè contento,
che mai ciapàa voti bassi
e séra sicuro che nel servel,
no’ gh’è ‘l
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Prima di tutto
spenderò i miei primi passi
restando in silenzio
e non farò nulla per pregare
Poserò una candela
ma tornerò
dopo qualche giorno
per accendere boccioli di rosa
Osserverò il tramonto
vicino alla terra fresca
e conterò le
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Era assordante l’urlo delle onde.
Sulla battigia deserta battuta dal vento,
alghe marcite formavano cumuli,
che l’aria dei
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| Non si era mai visto
un tira e molla così,
fatti in là che arrivo io
non mi muovo, resto qui!
Il paese sta aspettando
un governo urgentemente,
ma nessuno muove un dito
non si decide un bel niente!
Bramosia del potere
questo solo è quanto
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| Ti ricorderai di me,
viandante.
Farai i miei pensieri,
in una giornata senza ore
e traverserai mura, come labirinti
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I giorni passano
i ricordi dormono
su cuscini scomodi.
Vagano lentamente
su estreme paludi
riverberi del sole
di un disperato ieri.
Schiuse chimere
elaborano ancora
pioggia liberatoria.
Sguardi nel cemento
ad ascoltare
passi lenti
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Un po’ di tempo fa,
l’età nasceva in un remoto pensiero,
colma d’affetto abbracciava il sorgere
di nodi da districare...
Carte da fattucchiera dispensa la vita,
distese su giorni mai indovinati
cercano il senno confuso dal
primo incontro.
Il
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| -Di feltro la tua mano
a ricercare il fiore.
Setoso scorre un brivido
nel prato dove sono
e vorrei essere-
-Fino
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| Dammi la mano
ti guiderò
tra i generosi ulivi
delle mie colline,
inargentati
dal vento d’aprile...
ti guiderò
tra i chiassosi vicoli
dei borghi antichi
dove cantano
eterne canzoni d’amore
le vecchie fontane...
dove i castelli più
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Le mie parole di notte scivolano sul tuo corpo
nudo
vagano lentamente
tra le pieghe del tuo amore
si soffermano audaci
sull’ orlo di quella landa catartica
e rimbalzano sulle curve della tua anima
così tu apri il sipario
dei rubensiani
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Non so
se il calice
da bere
sara’ ancora
cosi’ amaro.
Figlia, ti prego,
non mi spezzare il cuore.
Ricordi?
Dormivamo
come Francesco,
umili,
a terra...
Nessuna ricchezza mai
potra’ superare
il mio amore
per voi.
Fui malata...
Non
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| Non ci sono
giorni passati che non ritornano.
Gli sguardi delle cose per nuovi occhi.
Le grondaie fuggono di pioggia.
Si lavano i cortili di ricordi.
Pezzi di cielo luccicano d’asfalto,
- riverberi.
Le tenevi dentro una lettera le parole.
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| Nel crepuscolo della sera
delicate emozioni
negli echi misteriosi
della notte
risvegliano i sensi
e accendono i ricordi.
La luna, complice,
strizza l’occhio alle stelle
perché facciano più luce
e risplenda tutto il cielo
per fare da cornice
a
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Vola il pensiero
tra le file
di un giorno.
Nel germogliar di nova pianta
cresce profumo dell’ora
il Seme di Gesù in Croce
circonda l’universo di pace
protegge l’umile
dalla potenza del forte.
L’amicizia come un aratro
che sprofonda
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Si va verso l’entropia amorosa
dopo una storia terminata male
come in pioggia improvvisa l’aria afosa
si trasforma durante un temporale.
L’energia accumulata è erosa,
processo irreversibile reale
il rimpianto vela quasi ogni
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Pare di non vedere
si cammina nel sollievo
il cuore s’appende a gongolare
Sprizzano gli occhi
fin dove mai arrivati
L’aria è fumosa
inspirare è soffice
S’incontrano con trapasso
fantasmi reali
presi dal fosforescente di angeli
dalle immacolate
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Tratti delicati
- d’avorio placcati -
delineano percorsi
privi di rimorsi
da trattare coi guanti
- adeguati i bianchi
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Alimenti
la trepidante attesa
con maliziosi pensieri
ben celati
in un languido sguardo
senza affanno.
Attendi lo scorrere
delle ore mattutine
sino al calare della sera
sapendo che nella notte
i cancelli dell’inibizione
senza freni
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Luminescenze
abrase da metalliche piume cadenti
Sospiri immobili
acidi di bitume nero
Rifrazioni infinite,
in un gioco
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C’era una volta, un gabbiano
che sognava di essere poeta
e c’era un poeta, una volta
che sognava,
sognava di essere un gabbiano
e un giorno si incontrarono
sullo scoglio numero ventitre (lo so che non esiste)
e parlarono tutta la notte fino al
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Diradi nebbie
con la tua luce
e accendi fuochi
in cuori straziati...
Cercherò sempre
il tuo sguardo
anche nel buio
e stringerò mani
che mi danno coraggio...
Io,
poi,
senza freni,
senza catene,
volerò alto
con l’impulso dato dai tuoi
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Once more
I would like to dream of a better time
to see your eyes again
and squeeze on my heart.
Once more
I would like to take your hand,
breathe your scent
and tell you that I love you.
Once more
I would like to hear your voice,
admire
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Ti conobbi a quindici anni,
trecce bionde ed occhi azzurri,
eri il simbolo radioso
della bella gioventù.
Quando avevi diciott’anni,
io ti amavo ardentemente
e in un fiume di passione
mi perdevo insieme a te.
All’età di trentun’anni
ti vedevo
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Corre lungo i vetri
in torretta
alterando visuali:
tempesta spegne
aneliti estivi.
Scolorano case,
ocra e grigio
fusi nell’acqua,
scompare il Matese:
verde rubato
dall’impeto grigio.
Fulmine strappa
cielo e anima
incendia orizzonte
di
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C’è chi scola l’ultima bottiglia
e barcamenandosi la poggia nella feritoia di un muro
poi con una sigaretta si fa una
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Sul piazzale zampilla la fontana:
ticchettio d’acqua chiara ed argentina
che scorre ininterrotta da mattina
a sera, tra
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