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Le 47 poesie pubblicate il giorno 26/07/2017
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Riflesso in una lacrima il dolore parlò.
Le raccontò il profumo dei fiori, e del
canto straziante di una
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Lo dice quest'anima stanca e sgualcita
con le sue mille pieghe dentro al cuore
mentre questa penna urla tra le mie dita
un canto sublime d'amore o dolore
per sopravvivere bisogna scrivere,
liberare i propri demoni e gli dei
e nel fulcro del vero
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Sabyr |
26/07/2017 22:56 | 696 |
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Nessuno
al par mio
la spada dei sogni
brandisce
e nella notte
tra le pieghe
del sonno
io ardente fiamma
in mezzo a loro
perché impazzi
in dimensione alterata
rettitudine e coscienza
dimenticata a parole
appiccicate senza
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Non c’è più rimedio
non riesci proprio a convincere
con le buone o con le cattive
tutto risulta inutile
dovrà pure esserci un modo
gentilezza delicatezza rispetto
viaggiano sullo stesso binario
quelle rotaie che ogni dì portano
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C’erano poche possibilità
di poter leggere
il desiderio su quelle labbra
che avevano ingannato
Il tramonto
ed altri segni di cielo
con le nuvole in conflitto
fra il buio e l’eterno
Pochi segnali da eludere
verso la fine del regno
con la
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Nessun passo guardingo
il bosco è incantato
Color d'autunno, di primavera
sognar di viver abbinato
Frustata d'azzurro
Guizza l'anima
al semplice stormir di foglie
Lacera il petto
il giovane profumo
Sale, sinuosa
nel silenzio
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Non so che cosa sia
quel falò che si posa tra le spighe
è d’oro nel sorriso.
Immagino il coraggio
il qua e là di una preghiera.
Fiamme rosse, clandestine
ondeggiano infernali feconde verso me.
Intiepidita dalla sera
l’aria canta la sua nenia.
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chi mi ridarà
la vita rubata
-forse tu-
messo incorrotto
che racconti ai paria
di sperare nel domani
ora che ho percorso
fiumi di sabbia
e i grani confitti
sono nel tessuto e nella trama
l'inquietudine
ridà al giorno i
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Ricordate il ciliegio? A Primavera
risplendeva il mio verso dei suoi frutti,
delle foglie verdi, dei colori
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Rimbaud aveva ben compreso
la gravità delle emozioni,
chiamando i poeti
dei veggenti,
non gli serviva proferire
altri altisonanti versi
per ostentare quell’illegittima
ma splendida sua discendenza.
Come figlio di Cassandra
per diritto
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Lei ha il tuo nome
lei ha la tua nuca
identica come se te l'avesse rubata,
lei ha due occhi luminosi
come i tuoi quando sorridevi,
lei è l'amore come lo eri tu.
E così, come guardavo te da bambina
mentre pasticciavi qualcosa
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Nessuno mi salva,
neanche quando
come un cane randagio,
ululo alla luna
la mia voglia di scappare.
E andare verso orizzonti
che è vietato annoiarsi.
Ma nessuno mi salva,
perché tutti impegnati
a salvare se stessi,
e io non esisto
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Leggevo il desiderio nei tuoi occhi,
sapevo ch’eri integra, pulita,
però provavo un senso d’imbarazzo
perch’eri tanto fragile ... e squisita.
Ma non potevo rifiutare un fiore
così grazioso, bello e profumato,
che or s’apriva al mondo
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| Inquieta come una notte di tempesta
che si ferma nel cuore
tra il silenzio smarrito di chi resta
e la ruggine dei
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| Sperduto in vigneti e frutteti,
tra spazi diversi mi muovo e procedo.
Son luoghi diversi, disperse le case,
di campi tra prati, confini discreti.
Nell’aria tranquilla, profumo di viole,
e, dopo una svolta, d’un colpo la vedo
lì tra
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| Quella morbida voce in cui l'amore,
mi evoca dolci immagini pastello,
e su di me l'azzurro cosi' bello
del cielo che si
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| Saluto commiato o festa
tra un chi va e un chi resta
viaggiare mestiere di vita
per chi la vive in salita
viaggiare piacer occasione
condiviso nella stazione
può essere anche balneare
ferroviaria satellitare
partenza transito
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| Dall’oblò di una tratta in corsa
amor si accende come divina luce
che al cuore di pesante travaglio
dolcemente noia dissolve
Rincasando al crepuscolo
richiamo alla passione è l’ipnotico mare
ed è dolce l’illusione a desumersi
dalla
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Come s'è fatto il respìr delle pietre su' i bei monti
in questa assenza mia?
o più flebile, o gelido o più atroce, forse,
non più inatteso il freddo vento,
non più lontane le fiamme del Sole...
Non so!
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| E sono
in ciò che ho dato al tuo pensiero
il mio che parla a sguardi dalle cose
ne veste e viva spoglia della voce
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| Il sole accecante
aria afosa e umida
terra che ride nel vederti
occhi che spaziano nel verde assolato
mi guardo le mani e prego
chiedo alla natura scusa
la bacio inginocchiata
la mente si rilassa
la mia voce muta parla al cuore
le mani gentili
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| L'amore è un dolore
che nessun angelo potrà portare
forse un demone
di un abisso oscuro
dove i battelli finiscono all'inferno.
Così la bellezza
ad alcuni negata
ma non l'amore
a donna imbronciata
che nessuno
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| Per te, che leggi
ed ami i versi, io
canto
il mio canto
alla vita.
Se
i versi sono
eccelsi, lascia
ch'essi portino
alla luce...
Tu sai
ch'essa è vera, come
vero
è ciò
ch'io sapevo,
già,e che
si
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Rimani
a darmi fuoco,
a baciarmi ogni istante
di respiro.
Voglio del tuo corpo
la passione più vera
senti
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vive nell’akasha una luce che
custodisce quel mosaico che dici
destino
tu sei l’ombra
del Sé: l’alterego o se
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un cielo che scorre
una nuvola che scappa
uno sguardo che la insegue
un blu così profondo
che ogni pensiero ci naufraga
cosa hanno oggi i miei
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s'addensano talvolta
a guisa d'improbabili avventori
nembi di pensieri
ottenebrando il giorno
gravosi e lerci
pessimi compagni
un tempo avvinti amanti
oggi
diradata la nebbia
m'inoltro fra rami e sterpaglie
fendendo il folto
d'un
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Aspetto le tue parole
come si aspetta l'autunno
il rosso nascente e saturo
che come plasma
si insidia nelle foglie
cosi tu entri in me
come un grido notturno
inumano, disperato
come il silenzio, che accompagna
il distacco, di una foglia dal suo
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| C'è un raggio di sole
che brilla gocce di pioggia
sui vasi fioriti
in quest'alba
di colori sul mare
che fuggono il buio .
È passata la notte
come i sogni
e il suo dolce sorriso
che già manca
alle nude pareti
di
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Il vigore che restituì al volto
la sincera fanciullezza:
Tra le fila degli istanti
quei tanti distanti
che a pel di memoria
emerge riaffiora
e danzati colori
abbracciati calori
di quei petali stanchi
sfiniti distanti...
Come terra di
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47 poesie pubblicate nel giorno 26/07/2017. In questa pagina dal n° 14 al n° 43.
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