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Le 48 poesie pubblicate il giorno 07/02/2017
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L'anima è di pietra
ha smarrito la luce
della benevolenza.
Ha avuto le sue storie
minime e irrisorie
l'ha tradita la pazienza,
l'ultima illusione
coda lunga di serpente
ghiaccio ruvido sul cuore
il ricordo di tanta gente.
L'anima non
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Giovane donna,
la tua vita,
una scala
con gradini troppo deboli,
troppo disfatti,
da salire senza cadere.
Rivedi i
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Spalmo balsamo sul tuo corpo
respiro il tuo profumo d'oriente
perle di luce scivolano
sulle tue spalle e sulla schiena
olio caldo le mie carezze profonde
sul tuo ventre e sulle cosce
mentre attendi ti massaggi l'anima
con parole d'amore
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Sabyr |
07/02/2017 19:04 | 4423 |
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| Da lu barberi,
lu tempu pari ca si firmò,
lu saluni sempri lu stissu ristò.
Schirzusu, cu la parrata fina,
regala ‘nu sorrisu pi matina.
Lingua e lametta affilata,
servunu pi la jurnata.
Non servi ‘a prinotazioni,
cu la machina, basta ca
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| L'incanto della prima luna ornava il cielo sovrano.
L'ardore della fede curava le ferite di un giorno lontano.
La
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Immagina Luino
serena nella luce invernale d'un giorno
in un saluto di vento alle isole
e i monti che dall'opposta riva
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Tutto dormiva
laggiù, dove l’aria immobile
contornava l’erba di mistero.
Tutto il silenzio sognava.
Il pescatore di stelle. La loro abitudine all’eternità.
Come un racconto
le voci vaghe lungo le coste.
Un bene ignoto che desse
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Mi volevi. Mi volevi. Mi volevi.
Terra, mare, sole impastate nella tua voce.
Che richiamo di sirena!
Che scivolo di dolcezza!
Volta celeste e spazi in cui perdersi
io la regina attorno a cui fluttuavi.
Immenso desiderio e scarpe di
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Venghino signori venghino
portino le fedi
gli orecchini della mamma
il braccialetto della nonna
li pago bene sapete?
Prezzo buono
peso buono.
Accorrete venditori di promesse
spose tradite
padri disoccupati
mamme vestite di stracci
e seni
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Unico amico il silenzio
tremula la mano
gli occhi stanchi
senza attese né sogni
quanta tenerezza
avvolge il suo
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Puntuale s'apre il sipario
su nobili vicoli e piazzette
baciate da un sol che par radioso.
Brusii di folle brulicanti
s'accalcano curiose tra meandri
di logore balate gocciolanti.
Aromi forti e vellutati
inebriano i soliti indecisi
tra ceste
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Non c’è risposta più gioiosa
che rinfranchi il cuore
non c’è dono più bello
che non sia amore
ed io urlo il tuo nome al vento
ma non sento voce
che non sia quella del silenzio.
La nostalgia lacera tessuti
di momenti
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L'anima s'illumina
germoglio immenso di vita
sorridere qua e là
l'aria del vento universale
sono sveglia
nel
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A grappoli strappi i ricordi
di chi ha finito il futuro
e nell’evanescenza dimora.
Saccheggi memorie
dispensi
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Abbracciami.
Tienimi sul cuore,
stancami,
e sussurrami parole.
Questa notte, nel silenzio,
pensieri, carezze e baci ...
resterò con te
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| Dal fiume
mi tornano le immagini.
Era un tempo di fiori
la luna parlava delle notti
e pioveva sulle luci
- sui passi della pioggia io scrivevo
scrivevo da te, di te
delle tue mani ora vuote delle mie
Ascolto i tuoi silenzi
mentre
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Ti scriverò una lettera un giorno
come usava un tempo tra innamorati
e ci verserò le parole del cuore
quelle che avrei voluto dirti
quelle che t'aspettavi
quelle che tenevo nei sogni.
Dovrò metterla su un foglio azzurro
di
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Il cielo è fermo stamattina
ha un colore non colore
eppure è vuoto
non una nube o un fiore di sole
vuoto
come vuoto è l’odore del pranzo
la metro
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Goditi il sole,
il tempo passa veloce.
La felicità è una scelta.
Ogni possibilità si riduce.
Non
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Scriverò per te lettere d’amore
e chiuderò i miei sogni in uno scrigno
li affiderò alle onde del mare
che li trasporti fino al tuo cuore
Parlerò di te col vento d’autunno
quando spira forte al mattino
e foglie morte porta al mio giardino
gli dirò
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Sula e una
Nzemmula o suli, tegnu,
ntra l’arma china di caluri, stu pezzu di terra svinturata,
dunni, l’aria t’arricria sciavurusa
e u ventu t’accarizza, comu l’amatu a so amurusa.
Cummigliati sunnu mari e munti,
d’u ncelu ca ti lassa senza
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A che vale?
Lasciatemi la strada dei ricordi,
sto male nei contrasti del presente
che tace all’anima se non acconsente
a intrighi biechi e morti all’arma bianca...
La bile, la guerra di opinione,
la bava, avere tutto e subito se manca,
mangiare
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Tracce di te
oltre le trasparenze
del corpo che indosso
in attesa dell’onda
calda
tra pelle ed
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Morivo in te
nel silenzioso istante
di brevi piogge
sulle tue stanche labbra
poi l'aurora e poi la
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Il pensiero della ipocrisia prospera
linee s’accavallano con la idiozia
tornare vorrei a crescere... sereno
lasciando ai bordi della strada la follia
Spaurite espressioni vagano incerte
recitano la nullità di esseri immondi
nudi di tutto...
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Sono un gambo
e il bocciolo.
E mi colgo, tra le spine.
Sono la rugiada che scava,
goccia su goccia,
la ruggine della foglia.
Sono l'anima del vento
e conservo la punta
del suo inchiostro,
consumato a riscrivere
un lamento.
Accolgo della
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Retrò, è il ricordo
che sbiadisce intrinseco
sui muri sverniciati,
quando all’angolo della nostalgia
si perde lo sguardo,
nel fumo livido di un bar
di periferia.
L’urlo ad un goal
strillato alla radio di domenica,
le pallonate
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Qui nel mio letto
giaccio moribondo,
ed alla finestra vedo
l’anima mia sospesa.
E’ appesa lì a mezz’aria,
come
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sciabolata di luce a Te invio, marinaio nel mondo
bacio della buonanotte spennello in un lampo sul tuo viso assorto
amaca
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ho lavorato
in compagnia della notte e
il cuore affianco, dormiente
inseparabile
tuta blu o tutta la passione, per
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48 poesie pubblicate nel giorno 07/02/2017. In questa pagina dal n° 13 al n° 42.
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