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Le 21 poesie pubblicate il giorno 05/10/2016 sull'argomento "Amore"
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Spalmo l'amore
su fetta al cobalto,
leccando un tramonto
di cuori e baci
a ciliegia.
Dentro, vita
strizza l'orecchio,
mentre luce
m'inciampa
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Ed ora sono passati
stagioni anni,
tanti molti infiniti
legami che stringono
il mio corpo
come radice che languida
giri le mie vene, abbracci,
rosso acceso di arterie
spontanee, germogliano
desideri
ti spalmi dentro di me
grappolo di
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Nel punto
di maggior contatto
c'incontrammo
In quel punto
dove l'eco delle stelle
si tramuta in silenzio
e la faccia pallida della luna
vibra al canto della bellezza cosmica
Laddove non c'è mai ritorno
o semmai vi fosse
nulla di
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Affondo nel turbinio di una lama di luce,
pulviscolo d'oro,
Danae non fugge, e Dafne, con braccia d'alloro
chiede
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Tutta colpa della Luna,
ruvida come lo è la pelle
mentre passi le dita sulle cicatrici lasciate dalla vita.
Sfogliando pagine,
un particolare mi colpi della tua immagine.
Due semilune nel volto.
Più volte nei
giorni seguenti tornai
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Fin quando il tuo sorriso
inonderà d’amore gli occhi miei,
collagene nutrirà mie rughe
riempiendo nel profondo i solchi
del mio tempo.
Elastica cute così
sarà scoscesa via,
veloce per stille
di quel dolore che...
rapidamente,
il cuore
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Avvezzo e sconnesso sulla scia del ritorno
inebriante è l’ombra all’orizzonte
Rigenerandomi nell’oscurità
al tuo profumo rincasando
travagli in fuga dal crepuscolo morente
Malsano sudore squinternando
tu preludio alla frenesia...
e son
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Illumini la notte bianca luna,
risplendi su chi vive e si ricorda,
nel tuo raggio quel nulla che non scorda,
pur se finito
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Son giorni e giorni e non ti sento ancora,
da quella volta che tu sei partita,
ti penso e ti ripenso ad ogni ora
e spero tanto che non sia finita.
E ti rivedo bella come allora,
quando m'hai detto "Tu sei la mia vita",
pensare alla
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Ero sulla soglia dell'età verde
quando una sera ti vidi passare
e seguii la tua ombra fino ad un portone
serbando
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Dolorosa
e malinconica
è la tua assenza
che m'avvolge
nelle braccia
di un gelido inferno.
Mi ghiaccia
e mi
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Sempre nel sonno mi manca il lenzuolo
dei suoi biondi capelli, mossi, lunghi
solleticarmi la bocca; il cuscino
delle sue guance, un alveo femminino
per i miei rarefatti sogni, cui appoggiare
il volto, e dare a lei furtivamente
un bacio nella culla
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Quanto silenzio nella stanza vuota
il buio prende il sopravvento
non più stelle nel mio cielo interiore
Le parole silenziose
restano in un angolo ad aspettare
semmai ci sarà un tempo per poterle raccontare
Solo il battito del mio cuore
mi
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Ora geme il vento
sulle tue corde tese,
nei violini d’ebano e mare.
Il suo flebile lamento è chiuso
nei mulini di grano svuotati.
Nei deserti giacigli
non si edificano più monolitici altari
di carne e paglia.
Dov'è
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Ti tormenti i capelli
sei tempesta, e l'uragano
tu senti, cadere le foglie
ed è sussulto,
un
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| In quali forme
le tue parole mi parlano
se ti ascolto da un tempo lontano
- un'ampolla sorride alla tua voce
Noi
origini d'acqua
lanciamo luci dall'ombra
dove è un gioco
confondere il mare
Passano navi
dove parto e sono
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E se tu, stanotte vieni
raccontami amore, ogni volta che tremo
dimmelo
come usava un tempo
nell’ampiezza degli ultimi bagliori di luce.
Come un vento selvaggio
una poesia recitata
accendendo nel petto un falò
sulle rive, di notte
nel mio letto
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Impresso
in me
un sorriso,
scolpito
con punte di diamante
su cuori lacerati,
che ancora trasudano
speranze...
non servono parole
per descrivere
i miei vuoti:
bastano i miei sguardi,
i miei forti silenzi
quando sferzano il cielo
con lampi di
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Ci siamo ritrovati ad una festa
e dopo quarant’anni t’ho rivista!
Il tempo inesorabile cammina
ma tu sei sempre splendida e divina.
Stavam distanti solo qualche metro
tu eri un po’ più avanti ed io più dietro,
ma quando abbiam
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Andando tornando venendo
arrivando la sto attendendo
immaginando l'accadimento
da tempo...
la sto tentando e ritentando
sperando io tento e ritento
se non ci riesco mi affranto
l'affronto riesco mi affranco
si calma pian piano l'affanno
un
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Artiglio d’iride
perlato stilla
riverberi d’emozioni
nell’ondoso passo
d’anima a galla
che ti riporta
- a me -
davanti alla
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