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♦ Mario Bugli | |
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Le 44 poesie pubblicate il giorno 26/07/2016
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Il tempo morde ogni istante che fugge
com'onda anomala d'un mare inquieto.
Mugghia il vento nella folta foresta
ove non s'ode d'usignolo il canto
ascoso ormai in più sicuri anfratti.
Non cela i suoi strali il cielo ognor grigio
a
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profumi come un sospiro di piacere
nel silenzio della sera
quando la luna sorseggia
dietro le tende plissettata di ricordi
ed i grilli cantano la nostra canzone
il letto disfatto dal caldo che fa
nuda assapori la brezza scivolata via
dalla porta
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Nella gioia che circonda il mio cuore,
mi vesto del lampeggio il tuo magico sorriso
e nei sentieri dell’anima imprimo il tuo viso
mentre nelle sue pagine ascrivo il mio amore.
I miei versi accarezzano della via la limpidezza,
della vita l’ogni
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| che noi ci amassimo, era chiaro come il sole al mattino d'estate
trovandoci abbracciati tra le foglie di questo bosco, elfi immemori
che ci trovassimo di nascosto dietro l'acero ormai antico, scontato come l'acqua che scorre
e noi insieme ad essa
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Terra di confini pi l’omini
e terra di mezzu pe santi,
ntentu di profughi
e di delinquenti
ca di tia e da to’ storia
nun sannu propriu nenti.
Nun sannu ca
fusti casa pi Normanni e pi Fenici,
abitazioni pi Arabi e pi Greci
e ca fusti origini di
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Bruciati dal sole
vessati dal vento
della rosa i petali
hanno perso il candore
Il tempo la prova finale.
Ignudi
d'avorio screziati
sussurrano.
Lingua
che vien da lontano:
ricordi profondi
profumo d'amore.
Antichi sentori
prendono
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Rischiare di compromettersi non è cosa da poco
piccolezze diventano grandi al tatto
manicaretti succulenti
guardano in cagnesco
esercitando pressioni inattese
uno due tre
virgole come parentesi
paiono ingurgitare quei secondi che
proprietari
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Canto parole
ma sono emozioni
che volano rapide
nel cielo;
intense,
piccole, grandi,
taumaturgiche,
quasi...
le cerco
dove battiti d'ali
si soffermano
a vibrare più forte,
nelle piccole cose,
in uno sguardo,
un sorriso...
per
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“Ci siamo messi insieme per amore,
però adesso dopo tanti amplessi
ci siam stancati, non c’è più
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La menti no' è capaci ti pinzari
la cosa cranni ca è l'eternitati,
percé vivi lu tiempu reculari:
nàsciata, vita e poi l'ori cuntati.
Cqua, 'nta 'shtu munnu, n'hama dda' ta fari.
Lu sannu buenu cuiddi già
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Candele accese
nel buio della sera
ad illuminare il tuo passo
ti sei unito a me
tra le bolle e la schiuma
passeggia la spugna
dal piede
al ginocchio
emersi dall’acqua
sfiori le labbra
dietro l’orecchio
scorrono bagnate
lungo il
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| Te ne stai lì
sotto la luce di un lampione
attore anonimo
mentre il vento d'estate mi riporta a te
ai miei ricordi
al lungo vociare notturno tra amici
dove siamo finiti?
è dura vederti sola, ora
sotto quel lampione
recitare un
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E sotto questa luna in tuta blu
i passi tuoi si fanno più lontani
legati mestamente a suoni arcani
per quest'amore che non canta più.
E le sue note miste al tuo candore
nascondono i miei battiti alla notte
che nel marasma tutto
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I sogni strappati dalla culla delle bambole
in un'infanzia sconosciuta,
barattando la tua vita nel nome di un retaggio,
porgendo il tuo pianto puro tra le mani lascive.
Genìe perdute in pensieri ancestrali
fradice di un mondo lontano dalla
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44 poesie pubblicate nel giorno 26/07/2016. In questa pagina dal n° 31 al n° 44.
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