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Le 43 poesie pubblicate il giorno 22/04/2016
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Le quotidianità opprimono monotone la mente
Lascive invadenti scavano solchi di lamenti
Sono rossi i miei pensieri perfino troppo neri
vorrei tingerli di rosa come quando era ieri
invece è l'oggi ché tornato ed è ancora
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Ancòr morbosa, e alfìn, la mia ansia è giunta,
la malattia di un tossìr che mi è sèmplice
Tempo di ritmo cadenzato e oscuro
per una Notte che sovviene lenta, e
che più lenta trascorre,
e va via.
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In quest’ora di isole strane
dove nessuno mi attende
condivido placando il torace strappato
riavvolta nei gesti precisi
tra i germogli dubbiosi, paure infantili.
Dove tu sei l’oro ed io solo pensiero
amaro domani.
Mi sporgo su un cielo
che
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Spesso passeggio sulla riva del mare
guardo la marea e gli uccelli sul pelo dell'acqua
quasi mai incontro gatti sulla riva
forse perché i gatti non amano davvero il mare.
I gatti sono come gli amori
camminano a passi felpati
ti guardano e
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| Mi son persa
il cielo
per cercare
la stella
più lontana,
quando
nei tuoi occhi
c’era
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I tempi avversi, gli avversi luoghi,
gli ameni colli, ed io, ancora io,
tra i campi dei poderi di madonna solitudine.
E le scarpinate, e quelle voci frastornate,
le malmenate carni e le dilaniate storie erranti
di pastori, di dottori, degli stupidi.
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Sull'acqua brilla, tenue e soffusa luce,
specchio ad ondeggiar briose stelle,
lampare ad accender percorso,
pesca miracolosa...
Sosta a soffiar attimi di vita.
Borgo altezzoso e fiero,
eretto in furente vista,
ad incidere superba armonia,
tempi
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Lasciami andare ora
il mio cuore appartiene
alla notte
al quieto silenzio
che precede l'oblio
ed a un voto segreto
un muto patto
stipulato con il cielo
per la mia ascesa
ho promesso di svanire
senza rimpianti
di spirare
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Sabyr |
22/04/2016 14:43 | 1908 |
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Scoppio di corpi senza cuori
son fitte profonde sugli increduli umani
Ovunque sparsi i brandelli
son grida e lamenti i fiumi di sangue
Strage d’innocenti
l’agguato imprevedibile
inesorabile è la sorte dei passanti
all’orribile disegno
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bruciano i sogni bagnati dei nani d'occidente
corpo frustato di prigioni svestite d'oggi
famiglia stritolata di parole sputate di tv
occhi di donna bagnati d'una droga di silenzi
chiavi d'un condominio dipinto d'un buio di porte
lacrime d'un
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| Quer sono de richiamo a via Lentini
però io l’ho da dì, ch’è assai sgraziato,
ma quella voce che che a pregà ce invita,
è qui sortanto un nastro registrato.
Si la discerni bene è Avemaria,
ma stona, e
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| Già al primo chiarore
nella mente dello sprovveduto
teneramente ti insinui
e galoppante vaghi
senza limiti
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| Senza forzare la serratura
apristi la porta del mio cuore senza chiavi
nel primo istante che gli occhi videro la creazione.
Fu un Big bang ...
Il grande scoppio.
Tutto esplose insieme alle rose.
Entrasti con lo smalto dei tuoi denti,
con la
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| Il sole dall’alba a sera
è nel color delle ore
primavera a festa
I primi cinquettii
non celano a noi il
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| azzurro
come il fumo dal bosco
dentro occhi di cerbiatto
maldestro il tuo pensare
dentro oasi di mare
dentro gabbie da smaltire
ferrivecchi niente lame
d'arrotare ghiaccio e neve
pioggia e sole
solo labbra da baciare
solo ore da contare
poi
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E’ finita la notte:
una notte sorpresa di luna,
cremosa,
nitida di astri e falene,
inizio e fine di un sogno circolare.
Provo a riprendere i miei desideri di rondine,
voli lontani per ubriachi e barboni,
arcobaleni scivolati via leggeri
sui tuoi
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Tu piangi terra mia!
Soffri, il deturpo non ti appartiene,
la rovina mai vorresti del Creato
eppur osservi incredula le continue arene,
all'affaccio d’un gioiello sbiadito, usurpato,
sfigurato dalla ingiustizia immonda.
A che serve lo scaldare
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Si ritrova in te, l'alba
quando, ogni frammento
di luce, si ricompone.
Odora di te anche la notte,
quando l'ombra si veste di rugiada
quando finisce l'attesa, ed è giorno
tutto di te si veste, tutto si fa luce.
Sei sintesi di vita, il
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E’ tardi ormai per creare
ubriachi gli occhi cercano riposo
dispiace non appollaiarsi
onde innalzare il canto
frutto di un giorno speciale
aspettando l’angelo
vettovaglie stanno a guardare
soffocano in quel bitume
occhiolino non
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Marisa non voleva andare a scuola,
perché non si sentiva rispettata,
nessuno le diceva una parola
gentile e si
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Ho impugnato la penna
come lama senza manico
taglia e affonda nel dolore,
lacrime s'impossessano dei pensieri
e... scrivo
senza saper dove sei
senza freno scorrono le parole
frasi già dette
ricordi a dare ombre all'anima.
Ti scrivo
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Due stelle,
sugheri galleggianti nel cielo,
primule d'innocenza
colte nell'argine della neve
ad accendere i raggi della luna,
a profumarne di luce il
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La notte è un sipario nero
e molti dietro hanno sbagliato recita
e allora col fumo di sigarette
si fanno le
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Quando saremo morti (chi lo sa?),
rivedremo la vita come un sogno,
quando ci troveremo all’al di là
di quello che fu affanno e fu bisogno.
Nell’infinito tempo ormai calati,
riterremo bazzecole i problemi
a noi da quella vita propinati,
e
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Oh Terra, Terra Divina!
Tu che ci connetti all'abbondanza del tuo seno,
cantaci l'amore dei fiori che si levano fino al sole,
e la frescura all'ombra della Quercia...
Tu che Nutrisci di pazienza i tuoi granai d'oro
e ci Inondi il cuore delle tue
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Se avessi raccolto le briciole del tuo sorriso
quando mi camminavi sulle ciglia intenerite,
se solo avessi chinato le mie mani
sui riccioli protesi a chiedermi dolcemente.
Avrei per caso quello che conta,
dentro il mio cervello ingigantire gli
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43 poesie pubblicate nel giorno 22/04/2016. In questa pagina dal n° 18 al n° 43.
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