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Le 51 poesie pubblicate il giorno 05/04/2016
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E' da quando ti guardo,
che ho fatto caso al sopracciglio destro
che si inarca impercettibilmente quando ti concentri,
delineando una specie di rondine.
Mi ritrovo ad osservarti,
assonnata su un cuscino sgualcito del treno,
mentre ti muovi fra
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No, non è ancora
la mia fermata;
non riconosco nulla,
non è la mia destinazione.
Da un po’, non sempre
trovo posto a sedere;
qualcuno, che mi conosce,
a volte mi fa accomodare, alzandosi.
Biglietto di viaggio,
liso e sgualcito
si
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Buongiorno da qui,
dove sole non batte,
dove odo i lamenti,
ed osservo le lotte.
Buonasera da qui,
dove luna non compare,
dove ci son visite,
dei cari per amare.
Buonanotte da qui,
dove il silenzio brama,
il dolore è alle
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Or d’augello vien il canto
che par brezza serafina
al calar del giorno scarno
che’l benessere raffina
E il giunge al cor sì mesto
di ricchezza sì foriero
in un’aria da maestro
di prezioso è davvero
Tocca poi il core
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Nelle tue sbirciate mi vedo riflessa
mi hai ghermito lo zelo.
Questa fiammata insaziabile
arde nella mia intrepidezza
laddove i corpi uniti echeggiano
in un amore quieto.
Fatto di baci elettrizzanti e amorevolezze infinite
in vicinanza delle
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Astro del silenzio,
apparso una notte d’aghi di pioggia
scendendo da una guancia della luna -
riposavi pensosa in un mare, uscita da una macchia -
accendendo il primo nembo d’un cielo cupo,
intarsiando l’aria d’idee: d’incanto la mia fu una
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Cerca un volto che sorride senza motivo,
senza preavviso, avverti il tepore del sole
che scalda a tua insaputa il cuore, cerca sincerità
in un mondo dove non esiste verità.
Cerca tra spigoli d’ipocrisia, malvagità,
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Ogni cosa che finisce
è simile alla pioggia
Una pioggia lieve e stridula
che insiste senza posa
Ricordo ancora quelle volte
alle
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Avevo braccia ad arco e
gambe di sementi
occhi così distanti dai cipressi
- guardiani luminosi delle ombre -
da non vederli affacciarsi sulle tombe
Avevo piccoli Troni
vetro color corallo tra i capelli
e suoni
tanti suoni
di frecce
dei
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Ai piedi dell'ingualcibile universo
si mischiano
i colori di vita,
vestendo
il litorale del mondo
nel vento confidenziale
di un'aurora di pace,
come indescrivibile primavera
discreta poesia dorata
di un vergine sole,
unico e
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Silenzi vestiti di ricordi
non ho altro da raccontarti
non c'è luce che io possa offrirti
al di là dei pochi lampi nel mio buio
Parlo alle ombre
con il cuore muto
il vuoto è sempre teso in ascolto
ha di che esser
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Sabyr |
05/04/2016 16:53 | 1702 |
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Ovunque metti il naso
incertezza prende posto
tira e tira la fune
non si dà per vinta
situazioni incandescenti
prendono piede
avanti agli occhi
si estende l’universo
bellezze a non finire
profumano imperterrite
ovunque metti il naso
odori
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Sogni nel cielo aperto il rincorrersi delle nuvole.
Imponenti arcobaleni mi disarmano il cuore.
Ma come non percepire la
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Quando nell'alito
amaro del vino
fa si che ascoltare
tu non puoi,
perché nella tua mente il buio v'è
se
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Un ricordo è un sospiro
che rimane nel cuore,
lo credevi perduto
e invece non muore
...è un'emozione
rimasta sopita
che non perde occasione
per tornare alla vita
...è un pensiero
che compare improvviso
profondo e
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Com'è bella la terra
dove lei passa estasiata e curiosa:
guarda, ammira, sospira, ma non osa
toccare con le dita un fiore.
Né sole, né luna passano,
disturbarla non vogliono
e lei, brilla come una stella
e parla, e canta e
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“Verrà la morte ed avrà i tuoi occhi”
così scriveva Cesare Pavese,
ma io credo che quando l'ora scocchi
di essa tanto amare sian l'attese.
Non venne a lui la morte, ma in ginocchi
lui stesso andò a trovarla a proprie
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Non ce la faccio a contenere amore
vorrei braccia infinite
mi basta un qualche piccolo pretesto
ora sento il tuo
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| Il respiro dei fiori
si ascolta nell'aria
in un sipario di sole abbozzato
- l'istante si libra
nella credenza di un sogno.
Cosa rara i ricordi
quando il vento li sbatte sulla porta della notte
nelle buie volte che ritorni.
Nella luce
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Conserva l'ombra
satura ogni cosa,
guscio informe di silenzi
stantio margine tuo
all'occorrenza.
Tutto mi umilia, in quella stanza
l'ordine preciso delle cose
un'arancia sola, dissanguata
la sigaretta spenta di un discorso
le mani fredde e
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Estinto da tempo
il sentimento dell'umanità,
la Terra rimasta cieca
sotto il buio dell'indifferenza
orribilmente fonde.
Uomini come bestie
e bestie antropomorfe
a ricordar virtù smarrite
in cunicoli di noncuranza
e boriosa
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Il tuo piede è uno zoccolo
sonante che tuona sull’asfalto
è il cesello d'un'orma silenziosa
che esplora l'oscurità
il tuo piede riempie la crepa
scansa la ghiaia
è porpora sulle spine
ala di gabbiano a sfiorare la
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| Ti ho baciata
su ambo le guance
incontrandoti oggi
ed il fiume di parole
oltre i convenevoli
saliva dal cuore.
Ci ho pensato dopo
con giovanile piacere
per il
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| Tanti i passi incrociati sulla strada,
i sassi presi a calci in cui ho inciampato,
le grida di lattine rotolate sull’asfalto,
i fiori dagli alberi di pesco che ho strappato.
Poche le rondini tornate al loro nido,
impaurite da pupazzi di paglia
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Danza leggiadra la ballerina
negli odori di fuoco a sbriciolare l’aria
al suono di tamburello la sua eleganza
col foulard che svolazza nella notte, tra la brina.
Sciolti capelli si bagnano di perlaceo sudore,
sollevate a ritmo sono le braccia verso
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I tuoi grandi deserti
di sogni e pietre
hanno attraversato
gli orizzonti vuoti
di mille passi brevi
Per abbracciare
quei solidi fardelli
granelli di silenzi
ricamati in superficie
nulla da lasciare vago
Sapevi che i giorni
non tornano
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Devo pensarci in fretta
risale i gradini coi suoi piedi alati
i suoi occhi mi penetrano
l'animo ed il costato - nel cuore
non avrei scelto che lei
continuavo a rivolgerle inchini
e mai decisi di ricambiare lo sguardo
il calore che emanava
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Scende da un letto
troppo disfatto
straripante di liquidi e bugie
nel bianco avvolta
come donne pie
vuota e assorta
tocca con i piedi
un arcobaleno di pietre
lucidate a distrarre
attraversa un lembo di luce
di tagli segnata
la bocca non
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Chi sa se sono artate o funzionali?
Le scovo puntualmente sui giornali
tra un bimbo che ti spaccia cocaina
giurando che lo fa per la mammina
e un matto che t’ammazza una signora
solo perché gli aveva chiesto l’ora.
Chi sa se sono false o
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Porto i segni
di ferite profonde
ma le tue parole
sussurrate pian piano
sono unguento,
panacea di stelle...
camminerò con te
lungo i viali tortuosi
di questa effimera realtà
e ti condurrò nei miei sogni,
dove regnano
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51 poesie pubblicate nel giorno 05/04/2016. In questa pagina dal n° 16 al n° 45.
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