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♦ Luciano Vacca | |
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Le 48 poesie pubblicate il giorno 30/03/2016
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Scie
di note
e d’armonica provenienza,
scaturiscono
dall’Anima,
per compiere
intatti percorsi.
Lungo traiettorie,
misteriose
forse perché
solo invisibili,
agli occhi
ma non
alla percezione.
Come se l’aria
che le
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Oggi tutto va ben Madama la Marchesa
questo cantar s’ode per valli e per contrade
son voci giulive dal tosco fiorentino timbro
ma pur trentine sicule romagnol campane
per non dir umbre di Puglia e calabresi
vili sol tacciono mute son liguri e
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mi accarezzai la pelle bianca
alle prime luci dell'ombra
e percossi il tenero
oblio sofferente
mi guardai allo specchio
con la dolcezza di chi colse
i fiori sbocciati tra i rovi
ebbi compassione di me
riavvolto com'ero tra le coperte
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Spesso l'amore ho confuso
col mio desiderio d’amare
domandando alle spine
dove fosse la Primavera
Non ha stagioni l’amore,
vive in eterno là dove specchiandosi
risplende di luce propria
anche nel buio più fondo,
reale, quanto
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Per dire buongiorno alla vita,
indosserò una gonna ventaglio,
per ballar sotto al sole divino.
Raggi ambrati sui
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| Appoggiata allo sguardo del tramonto
respiro la notte, vento nel vuoto
riesce a sfiorare la storia
nel cuore di un'avaria
allunga il pensiero
sia quando diventa vero
sia degli occhi, lo sguardo si perde.
L'onda dei passi diventa marea
la
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| Attraverso lo spazio
ed il tempo che scorre
nella sua maestosità
arcaica e lenta
s’ode il richiamo degli anni
le incerte alleanze
e gentilezze antiche.
Non più vividi
i resti del passato
ma desolati ruderi
di fatui desideri.
Ai fili
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Giostra di gioiosi pensieri
gira nella dimensione
del sole e delle stelle
pausa d’un respiro... e
la mente s’abbandona
nell'immenso infinito.
Corpo
in effusione di calde carezze
assapora dolcezze della
primavera,
l’anima prigioniera nel
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Intonaco scrostato
lascia crepe grigie,
nessuno stucco
disgrega il
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Tristezza,
da tempo mia compagna
di coatta convivenza,
vorrei lasciarti
per tornare spensierato
come prima
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Il vissuto non torna più
non dispiacersene è meglio,
sognare è affine alla giovinezza.
Ricordi bellissimi si stagliano là
la speranza affiora,
ricordi stupidi si riaffacciano
dove la tristezza si annida
ed è
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Prospettiva d’eterna visione, rifugio dell’anima
all’ammirar l’incanto di mirabile paesaggio
una vita che sale, una vita che scende
soave armonia che si posa senza indugio,
un miraggio nel cammino intinto che accende
negli affreschi ad affascinare il
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Giorno per giorno spalanco
il mio cuore come finestra
sul vasto panorama del mattino
e non sempre c’è sole
o luce abbagliante, persino
l’alba svanisce in fretta,
rotolando tra rosee nubi:
la vita non t’aspetta,
scivola via diradandosi
come
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Non è stato un gioco la vita,
per quelle mani tremanti
e bagnate di sudore.
Non erano vuoti i giorni,
passati, sotto il sole cocente che bruciava anche gli anni,
che attraversavano il tempo.
Immenso,
era il tuo essere padre,
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| Stasera l’unica che potesse ascoltarmi
era la luna e le ho parlato di te,
le ho chiesto di aiutarmi a capire
il perché d’improvvisa ansia e tormento.
Le ho confessato che mi manchi
e non posso dirtelo,
che mi manca la tua voce
come può mancare il
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Avvolgono la pelle
le tue mani
nel silenzio,
col vento che riposa.
M’incammino
con labbra rinsecchite
verso la sorgente,
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Sento le parole nel petto,
sabbie mobili le bloccano,
e un lento germogliare
di tetre paure.
Vedo che la nebbia
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Negato figlio di una speme,
assiduo chitarrista rude,
prodigioso e perfetto in un mondo tutto tuo,
distolto in tanti vibranti concerti dal vivo;
ti reputi assai eccezionale.
Ma macererai i tuoi ideali ribellandoti
e suonando il tuo
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Società vacua
inconsistente e frivola
come una roccia ricca di vuoti,
tediosa come una noia provenzale,
un’intera
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Qualche volta
mi dimentico su una panchina vuota
ogni tanto, m’impiglio tra due rami d’acacia
e dondolo silenziosa dentro l’aria.
Poi mi osservo sulla cima di un cipresso
con le mani alzate
verso la notte e le sue stelle.
Triste donna, entusiastica
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Fu. Nel castèl fatàl dei Cavalièr
del Tempio geme, ella, la prigioniera,
pàllida in volto, e co’ i biondi capelli
che si fanno più falbi, e senza più
le parrucche, e le ciprie e i finti nei,
ella attendendo
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Nel tempo liberato dal lavoro
che nobilita l'uomo dice il ricco
ma che il Signore diede a punizione
per avergli voluto essere uguale
nell'ore che l'età concede all'ozio
sana la mente e il corpo non malato
confesso il mio diletto per i
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Sai che ti sono vicina
l'amore mi ha sempre divorato
e io l'ho rigettato violentemente
è sempre bruciato veloce
le donne hanno sognato
e siglato con me patti d'amore eterno
per poi abbandonarmi
all'uscio di un motel
ho cercato di
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Mi duole nell'anima la tua voce,
rimbalza, come fa la luce
e io fuggo come fugge un'ombra
sarei forse, un grigio tenue
un limbo di nebbie sulla collina
Mi duole il tempo, in me ora carcerato
che guarda fuori e nulla scorge,
e le poche
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Non v'è alcun pensiero al centro della mente
ch'io non possa dargli forma assai concreta,
eppur ladro mi chiamasti per come feci miei
quegli intimi segreti dell'io più profondo
celati, ai più nascosti, non a uno sguardo
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Pagu |
30/03/2016 08:30 | 1588 |
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| What do you hide behind that veiled look?
Perhaps there are worlds and desire not specified
.
Tell me, how much hidden long
how many unspoken sentences
how much love not experienced
.
What do you look for?
What do you hide behind that dark
leggi
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| E sento
la tua presenza,
il tuo respiro ansioso,
il tuo pensiero,
quando incontro nuove albe,
nei giorni di vento
e di pioggia battente...
vola,
così,
la mia perduta voglia
di rinascere;
strappo,
ad uno ad uno,
i fogli
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Amerò i tuoi tramonti,
veglierò alla soglia dei tuoi sogni
quando s’oscura la notte
e la luna tradita non ti sarà più amica.
Ti amerò nei tuoi domani dimenticati
all’imbrunire di ricordi avvizziti
sugli ombrosi scogli del rimpianto.
Sarò
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Sei entrato nel mio cuore
con la chiave dell’amore
e d’istinto sono stata,
dal tuo sguardo, fulminata.
Ho scoperto che
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travestita di sole
indossando una
maschera per vivere.
nell'inferno dilaniante
del mio essere
quieto dentro me
scaraventandomi in oblio
dove annego lentamente.
incubo mi veste di te
penetrando lame contorte
fra le pieghe della
mia anima
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48 poesie pubblicate nel giorno 30/03/2016. In questa pagina dal n° 13 al n° 42.
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