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♦ Marcella Usai | |
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Le 57 poesie pubblicate il giorno 29/03/2016
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Che noia una Pasquetta così scossa
con un tempo da cani in gran tempesta
e un umido che t'entra nelle ossa...
di restar chiuso in casa non ti resta.
Non hai davvero nessun'altra strada
che di dormire fino a mezzogiorno
e comunque tal
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Così andò via
alla fine le promesse si mantengono
e la vita
la vita dipinge occhi
a volte foglie.
Cuba era colore
gente che rideva per strada
le poche cose che trovava
un pugno sul mare
una canzone in un locale.
L'ultimo
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E la rivedo ancora
quando mi rammento
quel passo di pianura
che fendeva il vento
in via XX Settembre
la tua borsetta
oscillava lentamente
campana silenziosa in mezzo alla gente
quante meraviglie in essa contenute
specchietto matite pettine per
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Allo specchio l’immagine
della vita trasfigurata
dall’animo crudele,
che spande la voragine
alla realtà
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Le foglie della notte, si amano da sole
si bastano, al mondo che le chiama
un autunno, non le farà cadere
ma ameranno il vento e il canto delle cicale.
Tutta la notte le senti ballare, e il bosco sa
L'ora di tutti i silenzi, nel cielo qui
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Un masso sul quale sedere
a piegare pagine di un quaderno, come ventaglio
alzando lo sguardo come vedetta
al fischiare forte, del respiro del posto
mettendo a fuoco
un anfratto lontano d’arrivare
un luogo vicino per dormire
senza bisogno
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Tracciata degna anafora
con tono iperbolato
aggiungo una sineddoche
al verso allitterato.
Tentando poi un bisticcio
col chiasmo antonomato
soccorro un’assonanza
con la bromuristanza.
Ma con l’allocuzione
domando alla litote
se con la
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Sogno cavalli
ma in realtà
sono chimere,
che galoppano veloci
verso deserti di nebbie
e limpide follie...
e annego
in una noia impassibile,
dentro inferni di inganni
con le mie povere parole
offese, non dette...
attendo un segno
dalla
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Non vedo alternativa,
m'appresto a ritrovar la vita nuova
il buio è infame, le aspettative vane.
Non vedo sangue scorrere nelle vene
mentre il corpo arso in me rivive,
non vedo perché cieco senza ragione
immerso nelle menti asciutte
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| Dalle allucinazioni dell’anima esala,
quell’alito di vita morto appena nato
e corri ignaro tra le fosse nude,
sospiro e anelito,
gelido sguardo al cielo.
Deliri e incanti sussurrano parole
forse speranze già disciolte al sole,
e l’urna vuota,
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| Scruto l'universo
il probabile
e l'improbabile
e questa faccia
va oltre l'immaginazione
e perfezione
se mai ne
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| Ci nu' putemmu vèti' tutticosi,
ma senza usà' pi nienti la raggioni,
sarai critemmu cu cchiù cunvinzioni
e senza avì' mishteri culoriosi.
Ma nu' facimu sulu li shtutiosi
cercannu t'ogni cosa spiecazzioni
fign'a
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| Non più il rigido inverno,
ove ogni caldo era freddo,
solo ortiche, rovi e foglie morte;
il gelo copriva il cuore,
e un manto di neve
avvolgeva la terra.
Finalmente è primavera!
Elevano gli occhi al cielo
un luccichio di
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| Lode a te, oh Umbriatico,
conservi una "sacra spina" qui
coagula sangue di memoria
di colui che mai fu morto un dì.
Goccia di dolore e stupor
nel tempo ritorna all'apparir,
fantasma che non vuol dar paura
ma anime fare
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| Saldezza d’abbraccio,
la sola àncora
e scoglio
che sappia opporre
la propria forza
alla solitudine.
L’autentica marea
nella quale
la vita esprime
la propria presenza,
quale muta
illusione.
D’un frangersi
che possa
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| Il salice si riflette
nel limpido lago
e un pesce tenta di impollinarlo
A poca distanza un cigno
s'innamora di se
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| Quale quieto vivere,
quale rose e fiori,
l'ansia ci distrugge
e ci fa sentire fuori
dal mondo e dallo spazio
in un
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Vuote parole
tirate dai fili dell'indifferenza.
Sul basolato
calpestio di passi
sempre più lontani.
Lemmi cadono
come petali di rose
spine abbandonate ad essiccare.
Cadono illusioni
il freddo congela gli ultimi sogni.
Vinta
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57 poesie pubblicate nel giorno 29/03/2016. In questa pagina dal n° 40 al n° 57.
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