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Le 69 poesie pubblicate il giorno 21/03/2016
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| La riconosce chi l'ama dai tratti
di melodia con armonia e ritmo
che insieme musica si fanno
a caricare d'emozione i
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| Mozza il fiato
l’angoscia di smarrirti
ma sei quì.
Speranza ancora
dolcezza e nostalgia
ancora.
Sei mistero
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| non ho speranze
accerchiata da queste raffiche che falciano,
non ho pensieri
dove le sabbie mobili soffocano anche le api ronzanti.
Se qualcosa è rimasto, sopravvissuto
te lo dico piano e sottovoce
tant’è la paura di un nuovo falò senza
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| Scendono mani calde in fondo al mio cuore
per strappare il filo sottile del dolore del nuovo giorno
ore che tornano solite e volgari
nella contemplazione esangue del tempo sconosciuto;
palpita un desiderio di vita
oltre i segni della luce
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Foreste e ombre d'immani pericoli
tentazioni e ricordi nel terreno duello,
vinto e ferito dalle nemiche opinioni,
aspre battaglie nei conflitti dell'anima.
Figlio sperato dell'amore più puro,
guerriero dalle nostalgiche spade,
messia di
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Pagu |
21/03/2016 11:42 | 1706 |
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Molti furbi facoltosi e scaltri
credono di vincere la morte,
nel vano modular le onde corte
di canali d'ombra in falsi
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Variopinta essenza
incanali il tuo odore delicato
in un bacio di rugiada
ai tuoi petali appisolato.
Affaccendata ti
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Profumi avvolgi!
Come falce,
recidi la spiga
che il vento inclina.
Bocca dalle labbra arse,
non temi la tempesta,
gli sterpi che feriscono,
pensi solo alle gocce d’acqua
che alleviano l’arsura.
L'alba illumina la stanza,
diventa grotta
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Urlano gli ingranaggi del tuo restare,
rivendicando sorrisi e vita
uguale, distendi il tuo corpo avvolto dal respiro,
e guardo il tuo volto, così di candida stella diversa
che guarda l’orizzonte e garrisce alle luci rosse del tramonto,
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È spuntata una violetta
nel giardin di mia casetta,
pur se fragile e piccina
un gigante a lei s'inchina.
È l'inverno sonnolento
che si
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Ti seguo
senza più parole
giacché Tu leggi
nei silenzi
di ogni piccolo,
stupido cuore
a piedi scalzi
riuscirò a ferire
la speranza
di una vita migliore
in questo Mondo malato
di abbandono,
senza più voce,
la
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Sei
euforia entusiasta di un momento
che reca incontrollato turbamento
a pensieri scossi su cui corre il vento
Sei
fascinoso mistero di sogno latente
che all’apparir risveglia la mente
sollevando un’incognita dormiente
Sei
sera che abbraccia e
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i tramonti d'inverno
hanno dita stanche
sopra letti scomodi
hanno sedie dispari
e tavole imbandite
i tramonti
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Dammi un cuore nuovo
perché possa vivere
veramente
la tua resurrezione
non solo nella mente,
guarisci le cicatrici
che offuscano la mia vista
intorpidiscono le mie mani
paralizzano le mie gambe,
dammi una forza nuova
perché possa
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Amo il caos che nasce
in sovraeccitati pensieri
nelle fantasie selvagge
senza più controllo
quando l'amore è pura pulsione
fremito gioco grido
e la lussuria ci investe
come calda marea
godiamoci questo estremo
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Sabyr |
21/03/2016 09:47 | 4177 |
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Mi ricordo che già da ragazzino
parlando di costumi e di culture
si tirava sempre in ballo 'sto giochino
di quanto sian importanti le "misure".
Chi si vantava di averlo molto grande
prezioso dono e pregio di famiglia
chi si
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Incatenato nella regola,
frustrato dal giudizio,
divorato dai sogni infranti,
il giovane cerca libertà.
Irrigidito, osteggia
la meschina dottrina.
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Corre il tempo e mai si stanca
riesce a fare i cento, nel batter di ciglia
ma tu, in quel tempo, sarai già lì vicina
poco prima è in mezzofondo
avanza, si ... quasi scomposto
sarai di resistenza, in brizzolata insistenza
ma
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| sei tu
dea della rinascita e dell’amore
che denudi l’anima
sotto le stelle tremule
risvegli
i sospiri delle rose
lungo i viali
Primavera, portami con te
sulle ali dei gabbiani
ho desiderio di mare
e d’albe chiare
portami là
dove
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Jibi |
21/03/2016 09:10 | 967 |
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Essendo tu incorporea veleggi e
mi lasci vagare nel tuo ventre
senza sapere quali siano le mie ragioni
penetro le novità di sempre
serpeggiano pettegolezzi
nell'ovattata quiete
la crisi del madido vento
sferza i nostri corpi inermi
tu
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bianca luna
sciolta
in sporchi occhi
sottoveste
di tessuto damascato
visione mediterranea
riflessa
dentro storie del passato
seguita sulla fila
dalla pioggia pesante
pedalando verso cestini
ignobili destini
perspicace
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E torni il ventuno a primavera
a scatenare tempeste
in migrazione tra la mente e il cuore
invulnerabile ed eterna
La bocca vermiglia liquefatta
nel bacio più bello
“che tutto il peso dell’anima sopporta”
Torni a consolarmi su lidi di
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Vivo
ore di silenzi,
attento a quei suoni
che giungono da lontano,
in sterminate solitudini
del cuore,
aspettando
che un riflesso di luna
dai tuoi occhi
giunga
a sterminare quel buio
che mi divora...
è il tuo sguardo
la luce che
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Non mangiate la gioia
che gioca
con le prime luci della vita,
il piccolo assapora
l’amore della mamma
e le sue
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| La rosa scritta al giorno
dei suoi petali l'inverno
ha scaldato la vita
nella radice la storia invita
e leggera piuma sfiora
il seme della linfa, il sole.
Sono attimi di versi
sospesi e pur vissuti
persi nei giorni avversi
colorano le
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| Un uomo ed una donna al cimitero,
ognuno sulla tomba dell’estinto,
divisi tra di loro da un sentiero,
che pregano in
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| Ci nui pinzammu ca è 'rrivata l'ora
cu no' 'bbatamu cchiuni allu culori
t'la pelli ca tinimu bianca o gnora,
sarai putemmu viviri cu amori.
No' ddicu tutti, ma ni shtannu 'ncora
ti cuiddi ca si sentunu supriori
a ci no' ddici mancu
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| Busco dentro de los días
presente meridiano
de un futuro encimado
.
movimiento comentado
colgando los contrastes
en está perenne vigilia
.
extremo de tu extremo
en punto suspensivo
con mi extremo
.
Y éstas taciturnas
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Non trovi le parole
per dirmi che s'è spento il sole
in quegli occhi un tempo innamorati.
Lo sento dentro,
come scampanellio assordante
d'acre silenzio,
che non c'è più coraggio
di azzardare passi
nell'incerto
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E’ il giorno benedetto del Signore
l’appuntamento vivo con la morte
delle giornate nere poi risorte
cantato a piena voce dal tuo cuore.
E’ il giorno governato dall'amore
del figlio che purifica la sorte
col grido della vita sempre forte
per
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69 poesie pubblicate nel giorno 21/03/2016. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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