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Le 53 poesie pubblicate il giorno 22/02/2016
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In un dono non chiesto
la storia ha inizio
e passo dopo passo sotto un manto di stelle
che speri
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S'allineano i pianeti
all'alba d'un eclissi di sole,
è forse degli ingegneri quest'ultima creatura
che a piramide sale, tra faraoniche strutture?
Nessuna tomba e tanto fu insabbiato
mentre una Sfinge osserva l'immenso stellato,
con
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Dentro Porta San Giovanni,
davanti a te, Maria
genuflesso, mi son segnato:
a fatica ho sciolto la corazza,
usbergo sul cuore, guscio dell’anima,
affinché sguardo pietoso e buono
penetri sin nel profondo
ed espanda il petto.
Tumulto si
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Un sipario di nuvola
mi spegne il cammino
d’una luna frivola
verso il mattino
in quest’era liquida
anomici ideali
in cucina insipida
gli aspetti sociali
e mi stiro confuso
nel girotondo del lago
mi ritrovo deluso
in solitudine vago
per
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Ogni uomo porta sale.
Il secondo
scendendo
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| è un aborto l'abominio
viola lo sguardo
fluisce sotto l'uscio
invade la stanza
(non i tuoi passi, non tue parole)
dolgono i polsi ormai stanchi
trascinano inverni lunghi e scuri
sepolto il peccato
sotto parole immonde
la lingua
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| Non più fiori nel mio giardino,
ripiegati sullo stelo senza cure,
spengono tristi la loro breve vita,
come la mia che fugge dolorosa
tanto in fretta.
Il prato abbandonato non ha più sentieri.
Là dove il sorriso dei
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Silenzioso appare il viale
sul lago che ami tanto.
Scende la sera
ed è un incanto
nel tocco precoce di
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Nella notte cerco
tra i rami del silenzio
le tue sembianze
e mi trascino
mossa da vento impetuoso
graffiandomi lembi d’anima
con l’assenza incompresa.
L’udito affino
cercando il fragore
delle tue risate
mentre rado al suolo
impugnando la
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Chiudi
i tuoi occhi
a chi
voglia carpire
ogni soffio
della tua Anima
Proteggi
i sogni
dei tuoi pensieri
liberi d’essere
quale segno
d’amore perduto.
Lascia
che giungano
come fossero intatti
nella purezza
d’infante
ma innocente
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immersi nell’oceano dei sogni
sballottati dagli eventi
tra mille salvagente colorati
che appaiono e scompaiono nell’onda del destino
aggrappati alle nostre fragilità
sul filo precario del baratro infinito
arroganti e impauriti, spaesati
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Pessimista lago che sembri
gridar silenzio ovunque
di pace e mistero avvolgi
vegetazione intorno
e intanto cuor mio
risplende tutto di quella
gialla scia di luna complice
fredda e ciarliera... invece.
La mente vaga in silenzio
e come quelle
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E sei qui
tra una
e mille
candele accese
per pietà o disperazione.
E sei qui
fra marmi neri e fiori recisi
a memoria d'esseri
che lentamente si consumano.
E sei qui
tra passi che si allontanano
sottovoce
rompendo il silenzio
del
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Gabbiani infestano il cielo
vagabondi di costiere terre
sopra crepacci e scogli schiumosi
si sbizzarriscono in libero volo.
In risposta al vociare del mare
effondono stridii,
sibilanti suoni lontani smorzati
da un angosciante verso...
Giocano
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Una farfalla leggera e bella
inno al creato
piccola gloria
l'umano gioire è l'eterno
sarà ma non è.
L'anima decantata da anni
arricchita da gesti
dettati dal fisico grigio
svolti dal corpo a colori,
completerà in
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Pensieri scossi dai rintocchi del tempo
non sfuggono alle grate
delle spesse mura,
buio attore del momento
devia luce, si assottiglia e
si perde nella curva del profondo silenzio.
E' prigionia senza fine!
L'acido inalato nella gelida
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Quando le ombre chiare
della sera scendono
e si distendono sulle umili creature,
la tristezza silenziosa
avanza e si
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Osservo il mio sguardo
e le mie mani,
che dal biancore
paiono svanire.
Come parole mute,
le strade della
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Brillano al sole le lacrime,
le asciuga la piccola mano
di un piccino accorato dal pianto,
il dolore del desiderio si
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Sale da dentro, volontà di omaggio,
ossequio, che, in lor ferve, alla prescelta
dal Sir, Cui nasce l'umiltà,
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Cerco tra valli monti e innevate creste
un lago solitario dove lì lasciar i tristi
miei pensieri e poi con lui da
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Ti ci specchi?
No nel lago non ci si specchia.
E' una presenza?
Si, quando dominano i grigi
non comunica nulla di
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Ho amato come l’ultimo giorno la vita,
disperato ho aspettato la questua
e desiderato che occhi mi guardassero dolci
nell’ambire quel bene che ho donato felice.
Nella noia ti ho aspettato ribelle alle lusinghe
di uomini che stupivano le
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Eludere il caos
si può.
Basta un battito di ciglia
o fissare un punto indefinito
per azzerare la troppa
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e, ti ritroverò
fosse l'ultima cosa della mia vita,
l'ultimo gravoso penoso impegno,
il più grande rimorso che mi porto dietro,
la più grande amarezza provata allora, e
ti ritroverò
cercherò nello sconfinato
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Rovescerò tutte le mie abitudini
Per farne un gioco;
le vedrò digradare sulla china
degli orizzonti chiusi,
carabattole e noie
per robivecchi, dame di compagnia.
Svuoterò goccia a goccia
tutte le mie solitudini
nel mare
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Dove sei?
madre di me stessa non ho più artigli.
Consumata infine ogni collera
ora
senza preavviso né difese
vorrei ancora indovinare quella luce
troppo debole per essere asilo
- ma oggi assomiglia a un sole -
Separarsi
vuol
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Le vie irradiate
dei solitari ombrosi
riflesse nelle acque sui confini
dove i cipressi il vento, scrollano i miei passi.
Da me, via l’angoscia:
dalle pareti azzurre, bianche
le parole sussurrate al vento
e quindi i passi poi seduti sui
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E’ nettamente no.
Fatica questo scoglio
che mi pulsa in petto
a dar luce al pensiero
che sia senso all’esistere
nel
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Capita,
a volte di non conoscermi
smarrita nei bisogni
di un contingente che come continente
costeggia il mio oceano.
Respiro,
per non soccombere
a quest'oggi di orari da rispettare
come catene di cui si smarriscono
i
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53 poesie pubblicate nel giorno 22/02/2016. In questa pagina dal n° 8 al n° 37.
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