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Le 60 poesie pubblicate il giorno 08/01/2016
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A divenire muti
dal crudele dolore,
dalla ferocia immane.
L’inverno resta
se non coltiviamo rose
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Le prime parole
dopo una lunga notte
sono prive di dolcezza
stelle senza nome
Le ultime lune
dopo una malattia
non si ricordano mai
se il vento è freddo
E non ci si stanca
di morire più e più volte
per poi
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| Io sono lì, nella tua ombra,
sempre ci sarò,
acqua nel deserto
aria nel respiro
carezza nella tristezza
sollievo nella malinconia.
Cerco di allontanarmi
e son più nella tua ombra,
lì da presso con la mano tesa,
un passo dietro
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Dalla pietra nasce l’amore,
con ali di vento
vola sulla consapevolezza delle rughe
distese sui nostri volti.
Ode divina sono le tue labbra,
principio e anima irradiata
dalla luce di ogni cellula
dei nostri corpi
ammainati sui riflessi della
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| Solo nelle stanze mie
avanza canuta in malavoglia
al mio cospetto anche la morte
che neanche il ceppo della quercia
più voluttuosa e mai esistita
può riscaldare in adeguata guisa la mia magione...
Intenso il freddo gelo
che
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| Il cielo può anche annuvolarsi
e la pioggia può inondare il mondo,
poco m’importa, amore mio,
purché tu mi ami.
Scalerò la cima dei monti,
affronterò le paludi,
camminerò tra i serpenti,
purché tu
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| Son solo le cinque
eppure è già sveglio,
sistema la cresta,
fa un altro sbadiglio.
In punta di zampe
nessuno lo sente,
passeggia nel buio,
non vede un bel niente.
Inizia a intonare
canzoni un po' vecchie,
sua moglie, Gallina,
si
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| Scivolano via i pensieri
e si sgretolano al vento,
parole rese note soltanto con il pianto.
Una luce infrange quella nube solitaria,
piccola e fragile come un’anima immaginaria...
il vento sussurra ad ogni rintocco,
e quel petalo fluttua cadendo
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Quel riflesso negli occhi
in mezzo alla folla.
L'esultanza di vivere
nel tuo abbaglio.
Diedi spintoni qua e là
per raggiungere,
il pensiero e rapirlo.
E come un girotondo
caddi fra le braccia tue
che strinsero l'aspetto mio,
con
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Bruciano le sfere del tempo,
nella magia del momento...
Brandelli di ombre sbiadite, contorte,
offuscate avvolte nello spazio,
vagano come brandelli di seta.
Pensieri, incupiti, sfiorano il volto,
le mani, il corpo. Fluenti, distorti,
sgualciti,
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E’ triste la mimosa
nel giardino.
L’autunno
l’ha lasciata sola.
Dovrà aspettare
la primavera
per riprendersi il respiro,
adesso,
si sente inutile
al suo cielo
e al mormorio d’un vento
oramai distratto.
Le foglie
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Non affronterò la solita questione di dipendenza;
lo sai che non c'entra il merito bensì l'altrui
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| Come una sirena
con gl’occhi di cristallo ammalia
e tra le trame misteriose della nebbia che la fascia
col rosso
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| Con i miei tacchi a spillo
ci appendesti un quadro
di un artista di piazza
Io coi tuoi gemelli
mi ci feci un paio di orecchini
e col tuo unico orecchino
un pearcing all'ombelico
Con il mio abito da sposa avorio
facesti cucire tende in
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India |
08/01/2016 19:15| 3250 |
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| Sapori di granite al limone
e torsi nudi di militari in divisa,
quattro costumi comprati usati
una cicatrice di baionetta sulla chiappa destra.
Il mare a Mondello è sporco di plastica
rifiuti di una generazione introversa
mentre bombe fanno
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| Qua comandano i cavalli
che guardano e ti squadrano,
comandano i conigli
che passano e sorpassano,
comanda l’occhio
che assolve e risorge
qua ogni cosa è lontana,
indefinita, primordiale, animale.
Qua un odore di foresta,
di crosta
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Abbassò lo sguardo il vecchio Remo
quando abbiam firmato l'armistizio
e rimase lì, come uno scemo
sull'orlo del suo eterno precipizio.
Pensò che i suoi compagni si eran persi
oppure che l'avevano tradito
non riusciva
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Errante e furibonda
come il vento,
sapresti, ritrovarmi ancora?
Risorgermi dalle ossa,
come un dolore acuto
una spina mortale?
Com'è silenziosa la
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Villa comunale.
Sotto la fitta pioggia di ingiallite foglie
che cadono dell'albero del castagno,
tra l'odore dell'umida terra,
tra le pieghe del volto della sera,
nel silenzio del tempo,
tra le marmoree statue di antichi dei
che sfidano ogni
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Non vedi la goccia cadere...
si frantuma
ed un'altra ancora
respira
breve
a un passo dal mare
Se l'inverno non
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Stravolti i giorni
nella nebbia fitta del volere,
ed è domenica
il giorno del Signore,
ma non passano le ore,
tremende se ne stanno
a piangere sulla mia storia.
Frustata è la memoria.
Angeli invisibili
si sono fatti demoni
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| poi succede
che ci sei nei miei racconti
e ti sento pioggia e neve e luce quando il buio
ruba il contorno ai nostri occhi
poi succede
d’essere il tuo sogno
e svegliarmi ancora in te tra le parole
A volte resto il passo
dietro le paure e
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| Il resto non importa:
mi concentro soltanto su di me
quando il destino morde
con i suoi denti aguzzi
e tira dei fendenti
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| Non resto dietro vetri appannati
ad attendere che il vapore diradi.
Voglio alzarmi, creare nitidezza,
cercare la fonte
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C’è rumore dentro questo silenzio;
oltre le colline,
oltre le torri del castello,
c’è l’eco dei sogni
essenze di incenso
aria frizzante che inebria.
C’è rumore nelle fessure del cuore;
tremante rumore che non va via
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| Mi affacciai al mondo
con gli occhi gremiti di lacrime
eppure non era inverno
ma sentii un brivido
che raggelò la carne
Questa vita non è facile da vivere
subito me ne accorsi
quando questa penna mi feci amica
il rifugio dove
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| Alta polvere di stelle
sulla via dei castagni.
Ti rilucon isteriche
come bianche basiliche
a Marradi e Gamogna.
E
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| Sono carezze d’oro e sogni
umili sorgenti
di giorni, sono belli
sembrano castelli
i nostri sentimenti.
Piano e
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| Acqua che scorri tra i miei capelli
mi accarezzi per bagnar le tue mani
fisso i tuoi occhi
la tua anima rifletti
la mia
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Al mattino sei una rosa
intrisa dei colori dell’alba,
rosa come l’anelito del giorno
che scavalca l’orizzonte
e mi viene incontro
soffuso di gioia.
Al sorgere del sole
sei una rosa gialla
come i raggi
che illuminano
il mio sentiero.
Poi sfoderi
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60 poesie pubblicate nel giorno 08/01/2016. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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