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Le 52 poesie pubblicate il giorno 07/12/2015
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| Noi che siamo
inizi d'albe
lisci come le piume
bianchi di silenzio
con i colori nei palmi
ci giriamo,
un attimo
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| Nei tuoi occhi
esiste il mare dell'amore
naviga con i remi del silenzio
al vento del tormento
senza toccare il sole
lascia al presente la mente
e di te, guarda,
la vita stretta al momento.
Osserva
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| a labbra di luce poesia mi desti
da assonnate rive
vaghezza
vi transita di
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La luna lentamente
prende posto su nel cielo
qualche alito di vento
a risuonar l’arrivo dell'autunno
mentre ancora
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Scriverei con petali di rose
"ti voglio bene mamma".
Quanto manchi al cuore mio!
Ho ripercorso
le gioie con la mente.
Ho visto nel vento
le tue carezze
nelle onde del mare
l'immensità del tuo amore
passi di danza il tuo
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Ora mi toccherà salutarti
e se la brezza del mattino
non si accorgerà di me
fuggirò via subito
Non disturberò i respiri
ed il vento che confonde
tutti i nostri giorni
e le sere con una ragione
Ora dovrò
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| Un vecchio amareno
sulla collina
come un cavaliere
stanco
Regala al vento fazzoletti rossi
che ondeggiano
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| Tu appartieni al mio cuore
come le stelle al cielo notturno
e come la luce dorata del Sole
mi riscaldi di gioia ogni giorno.
Sei il velluto di terra
su cui pongo le mie orme,
ogni boccata d’aria che respiro
ed hai il sorriso della stella più
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| L'alba ritrova
i sassi bagnati,
scendono piano
le gocce non sanno
di mare.
Solchi di lacrime
che non sanno
d'amore.
Dietro di esse
occhi che
non hanno colore.
Dal cuore
si espande il dolore,
come il sudore
solca il viso,
del
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| Volge la sera
ed il paese
é una frenesia di luci intermittenti
a ricordare
ai cuori miopi e spenti
che
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| Vorrei
esser
un essere nuovo,
più forte, ora
che gli uomini
m'hanno abbandonata...
Voglia 'e scurdà,
voglia 'e
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| e non sentire più
il rumore dei tuoi passi dietro di me,
mentre il fiato della tua ombra sul collo
si disperde in una rada foschia,
ecco il mio vero inverno
ha il cielo stuprato da un’ oscura stella
memoria di un domani mai
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Vermiglio camminando
con sguardi all’orizzonte
spiraglio è la luce
tra tempeste d’uragani
e maremoti a sommergermi
Neuroni in subbuglio al desio di pace
inducono il cuore a investire il dolo
come dire che vita senza valori
nella giungla di
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| ¿Qué no existe vida
después de la muerte?
¡Entonces mírame
estoy aquí, seca!
Resistiendo
a los embates del tiempo
esquivando las piedras
encontradas en la vía
soportando el dolor
curando
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Verrà forse un giorno regalato
tra le foglie secche di bruniti viali
per l’amaro ritorno su pensieri di vela;
quel giorno infilerò risposte di saggezza
distillato di tempo sui tuoi rami aguzzi
di rosa canina;
è stato tempo
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Quanti tramonti
ci siamo persi
dandoci
appuntamenti al buio
non trovandoci
mancandoci
d'un soffio
sollevando
il bavero
per riscaldare il cuore
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Lontana da casa mia
scivola la poesia,
su petali e sementi
si rotola,
di notte la rugiada
tutto bagna
e vanno a marcire
i miei versi,
nei colori moriranno.
Passa l'inverno
con fondi aratri
mette a dormire
sogni vestiti di semi.
La
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Mi vorrei chiamare amore
per quel nulla che ci unisce,
prender ciò che si capisce
senza avere alcun
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| Torni a casa e guardi il tuo bambino
il sole la speranza il tempo l'amore
si riflettono nei suoi occhi,
ma più tu non vedi
tu ormai sei cieco.
Hanno spento la gioia dal tuo viso, ti vergogni,
vorresti urlare, ti sbatteresti la testa contro
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| Porto con me
un amuleto di misura
per confrontarmi
con le filosofie della vita
un forziere di bolle iridescenti
per librarmi
oltre l'accadere
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| nell'inconsapevole esicasmo
m'aggrappo ai bordi maltrattati di ciò che resta
di questo bolo di luce
e, prima che sia troppo tardi
proverò ad abituarmi al sapore
rimbalza
la voce ossificata del mio petto
nell'ergastolo dei ricordi
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| Con far crudo è giunto qui dicembre,
col suo gelo d’inverno e brune foglie,
dai meriggi che calan già
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Mo te racconto Napule, ‘e chisti panne spase
c’aspettano ca chiove... e ‘o sole se ne trase...
pecché è contraddizione è ‘o dubbio e l’incertezza,
è a voglia ‘e guardà ‘o mare,
è ‘a solita munnezza.
Stu munno scunusciuto che fa tremmà ‘e
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Potresti rinascere mille volte, avresti sempre con te
la stessa fame, la stessa sete di parole e vento.
Potresti anche morire mille volte, e dire a tutti
che non c'eri, che non eri tu la voce notturna,
la luna sola, l'alba, che fuggiva
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Demone che ti sei slegato
dal catenaccio del mio cuore
e, tra le inferriate dell’animo
“lo spento” castiga la carne
che
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Voglio il futuro vostro
incapaci di riflettere
inginocchiati alla mercé
dell'unico padrone
Io... sto evitando il vostro io
io sto esaltando il dubbio
che qualcuno di voi
davvero non mi conosca
anfiteatro
questa insulsa vita
tragedia
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Costruirò
con il mio intelletto
le valide astrazioni
che da mente stolta,
dopo le “Filippiche”,
ti furono negate di plasmare.
Scriverò
con le mie mani,
con inchiostro blu cobalto,
indaco o nero china,
con penna a sfera,
su
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L’inverno è giunto e s’appressa un nevischio,
e Tu, divinamente bella, e casta,
e pura, e eburnea, oh Tu, Santa Maria
con quest’ultimo canto dell’allodola
e col meriggio del precoce Sole
forse vieni così a rianimàr
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Madre!
Vergine Maria,
da Dio eletta, come degna
Madre di Gesù,
volgi i Tuoi occhi su questa terra,
bagnata dall'odio e dalla guerra,
luce ammaliante, illumina
i sentieri bui della notte.
Madre!
Tu che sei silenzio,
colori,
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Flessuosa la base, s'allunga la corda,
scocca la freccia più in alto, oltre le nebbie,
contorte e invadenti, s'appoggiano umide.
Un abbaglio di luce, illusione dell'attimo,
coscienza dell'essere nell'invasa stoltezza,
vaga è
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Pagu |
07/12/2015 12:17 | 1634 |
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52 poesie pubblicate nel giorno 07/12/2015. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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