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Le 51 poesie pubblicate il giorno 25/10/2015
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La luce fragile
del lume a petrolio
racconta di te, mamma,
con il sibilo del vento
che batteva all’uscio
e il rumore fragoroso
del mare
già sulla soglia...
Scendevi la scala
fasciata in uno scialle
di rose scarlatte
esploravi il
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Marial |
25/10/2015 21:40 | 1797| |
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E’ d’afflizione
il nulla che veste i miei passi
di quell’andare rabbioso
che mai giunge
Arrestandosi la
nel negletto dove un sorriso di bimbo
nella tenebra giace
Tremebonda foglia avulsa dal ramo
cado
Maledicendo l’autunno dei miei natali
e la
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Mi sei riflesso,
sorgente d’acqua
dove mi disseto,
quando ritorna severo
il pensiero
a parlarmi di te,
tra le cose semplici di sempre.
Ti ascolto
al canto del gallo
fino allo specchiarsi
della luna alla notte,
così com’io
mi
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Uomo
che nasci piccolo, dolce, indifeso
come puoi farti disumano,
belva feroce al tuo simile?
Dove ti giunge tanta crudeltà?
Chi fa germogliare nel tuo cuore
il seme del male?
Uomo
hai raggiunto tanta civiltà
ma ancora sei
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Uscirai da questa vita
soffrendo ogni respiro
con il rimpianto delle sere
non ancora oltrepassate
Ti ricorderemo spesso
mentre sognavi le ombre
di qualche gelosia
mai vissuta sulla pelle
Quelle tracce di follia
erano rondini
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| Ho la gola arsa
percorro lunghi nastri di strada
sotto il sole cocente
e la sete aumenta.
Incontro sguardi affamati
illusioni di profughi
annegate in un mare di sogni
padri disperati senza lavoro.
Ho sempre più sete...
M’imbatto in
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| L'occhio scivola
-come lo zefiro sulla brughiera
quando albeggia-
e ti ritrova in quella smorfia
che facevi al sonno
quando ti trovava sulla soglia
Ora che io sto
-seduta
sul ciglio della strada
o di uno sguardo-
e attendo d'essere
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| Il cielo è tempestoso
stamane, il custode dei venti
ha sbrigliato – è un errore? –
di questi i più veementi
che sul mare scolpiscono
onde furenti
montagne d’acqua dura
e fredda, coronata di schiuma
bianca che si distacca a
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Quando il sole non si sveglia
ed i monti fuman brina
non c'è pace nella veglia
di chi attende la mattina.
Ed aspetta chi non viene
ed
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| Un’ esplosione di stille di pianto,
i tuoi occhi,
o forse di stelle di marmo.
Ieri come sempre
istanze alle
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Camina u pinzeru,
talia a destra –a manca,
a vuci du cori, nun vidi cchiù curriri carusi,
silenziu regna intra sto quarteri,
jochi e spinseratizza
comu u ventu vularu.
Nun c’è fantasia nni la menti picciridda,
telefunini, PC
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Il vento d'autunno
porta lontano i miei pensieri
nei colori della nostalgia
che percorre dolce e segreta
dell'amore i sentieri.
La tramontana soffia verso la valle
una stagione che fu
e la malinconia abbraccia il lago dal monte.
E dopo tanti
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Chiudo gli occhi
le ombre di un passato
si stanno allontanando
vanno affievolendosi
come fiamma di candela
pronta a spegnersi
al capriccio d'un vento
che nell'aria tiepida ancora
il viso m'accarezza
dissolvendole.
Neppure la pallida
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| Appare sempre più crudele
la vita che accompagna le primavere,
tu misera figura sbattuta dalla natura
ondeggi e arretri sotto quella morsa
che attanaglia e sconquassa anima e corpo
prima di lasciarti stecchito nel letto.
Dura realtà
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| C’è la tua carne
in questo cuore spento
il segno di una vita
col suo accento
gli stessi movimenti
tra le stelle
il graffio bruciacchiato
sulla pelle.
C’è il tuo silenzio
reso al mondo muto
il verbo di un inferno
mai
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| Scavi hai scavato, sempre cercherai
Produci l'essenza di te ignorata per lo più
dall'immenso bacino dell'indifferenza
alle dolorose riflessioni con ferite auto inflitte
per scavare il profondo nascosto di un uomo e
forse trovare piccola,
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Brulicanti parole malate e macchiate
cercavano suoni dal lungo supplizio,
non era gioia la sponda agognata,
aria pulita negli ambienti infestati
ricordi risorti dalla sabbia del tempo.
Scrivevi e cantavi il silenzioso passato,
l'oscurità
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Pagu |
25/10/2015 12:01 | 1777 |
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Dietro l’urlo delle montagne
flettono stormi d’uccelli curvi di ali,
pennellate di grigio per deserti di mare,
invocazione di spirali per unire terra ed aria;
sopra le chiazze aliene di un verde incoerente di stoppie,
dilagano fugaci brividi da
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Ti guardo quando non ti accorgi
e vedo quel che sei seppure ti nascondi
dietro immagini passate,
son figure che già conosco e che mi lasciano indifferente
poiché a me non puoi nasconder niente
visto che in te ancor mi specchio
Sei un
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Il gelo di questo
involontario autunno
recommi
improvviso,
indefinito inverno.
Manchevoli carezze
blandiscono il pensiero,
inducendomi alle
lusinghe
d'una vuota, fredda
solitudine.
Immemori tenerezze,
lacrime ed antichi baci
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L'amore fra i colori
che l'autunno ci dona
spalanca le porte
dei nostri cuori
e mentre le lunghe sere,
che silenziose ci aspettano,
nasce in noi l'urlo
che la calda l'estate
in noi due ha seminato.
Sono sicuro che le stelle
lassù
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Dalle colline del Bisso i contadini vedono le mucche
che arrivano da Rovegliana.
Sono già ubriachi di grappa al
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| D’autunno parlano le foglie morte
e il vento che le agita, l’acqua
che cade rovesciando la sua ira
sull’asfalto e sulla terra bruna
D’autunno parlano le lapidi
sotto il cielo plumbeo e i fiori
recisi dentro i vasi che piangono
duplice
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Vetusto verno,
dolcemente imbiancato
da sbuffi di fiocchi,
che s’adagiano d’incanto
su tralci sparuti.
Il mondo
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Ripenso il tuo pianto, piccola,
sola, in disparte, unico conforto
la tua fioca ombra china sul muretto.
Laggiù tua madre, impassibile,
tuo padre indifferente,
le tue compagne troppo assorte
nei ghirigori di fanciullezza
per curarsi di
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Se tu fossi il mio mare,
io su di te sarei, prode corsaro,
col vento in poppa a rigonfiar le vele,
solcando il corpo tuo
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Mentre tutto sembra arrestarsi
rimbalzo ovunque
distraendo volti
che con il capo chino
sforzano solo un cenno.
Non riesco ad adeguarmi!
La reazione
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Cosa voglio
nel silenzio di questo tempo
dove il mio essere qui
genera confusione
Cosa voglio
dalla luna che mi guarda attonita
una carezza leggera
che sfiori il mio corpo esile e nel cuore sentirti mio
Cosa voglio
da questi occhi che hanno
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| L’allupato brama prede d’istinto
come utente anonimizzato,
s’acquatta in un buco d’appartamento
e, con occhi famelici, attende.
Ghermita con cibernetici artigli,
la vittima dorme sonni tranquilli:
confida nel male che non ferisce.
Abbindola, il
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Come dolce presagio
bei sogni si son presentati
questa stanotte.
Svaniti sono i mille timori,
gli succedono speranze,
giocose rimembranze
si mostrano
come sensazioni
fatte di intensi vissuti
di nuove scoperte
nate dal tempo che
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51 poesie pubblicate nel giorno 25/10/2015. In questa pagina dal n° 16 al n° 45.
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