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Le 51 poesie pubblicate il giorno 13/08/2015
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Sfila delicatamente la veste
lambendo dolcemente il seno
facendo risanare aria piena d’amore
e passione fin lungo il dorso.
Il desiderio inonda,
i battiti
accelerano perpetuamente
sguardi e mani che si toccano
ininterrottamente.
Sotto queste
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Uno per uno vanno i miei pensieri
a ricordi felici dell'infanzia
quando il futuro ancor non esisteva
ed il passato aveva
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Povera cigna! Giovane
nei tuoi alti spasimi
in un lago su un monte
vai, e ti lamenti
col canto che urla il funebre
istante, il gemere,
nell’immenso orizzonte,
tetro di venti.
Oh miserabile,
tu, oh creätura,
tu, Poësia,
ascolta i
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Si spengono i giochi di bimbi nel prato davanti casa
e nei campi più non s’ode il rumore di zolle rubate ai sassi,
neppure le massaie chine sui fornelli si sentono più.
Solo grida e secchi ordini nella rude lingua dell’oppressore.
C’è chi chiama il
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| Al di là dei vetri
un pianto annodato alla gola
invano
chiede al silenzio
il dono di un suono
che non sia lamento
Un pianto
che mi tende la mano
e muovendo le dita
m'attrae
Cedo alla malinconia
dei paesaggi e ai vocalizzi
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La sera m’attraversa
di sabbia
disorienta
s’arrampica
contraria ai giorni.
Son pensieri asciutti
le tele
nella gravità
e ancora
affrontano spazi
inesplorati
(articolo il passaggio
nel ballatoio
come di pianeta
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Sei un fragile germoglio, ricco di scaglie e di paure,
tu, abiti il silenzio, l'altro cielo a me negato
un mare inquieto sei, un caldo fiume
tu sei donna, e sei la luna
l'insieme, di tutte le parole che mai ho pronunciato
sei il coraggio che
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Colori proibiti
cadono
coriandoli di stagioni
volteggi di fioriture
imperiture
nascono nuove nuvole
orizzonti di aria fresca
ricami e precipizi, ancora
amore, ancora
corrono, piccole donne, nelle odissee del destino
cadono, donne prese
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Odo voci inzuppate di sudore
e mi nascondo per non farmi trovare.
Sento schiamazzi far festa nel cortile
e a stento riesco a tapparmi le orecchie.
L’acqua senza fatica scende
dalla testa ai piedi.
Con affanno riesco a tamponarla
per non
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Il compiuter si è impallato
sono alquanto assai scocciato
prendo carta penna in mano
e, compongo assai beato.
Scrivo a getto e mi diletto
con gran gusto e armonia
quel che in testa passa via.
Mi distraggo un momento
perdo il senso e, con
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e, ti ho tradito
nei sogni nei pensieri nella mente,
di notte volteggiavo cupidamente,
con altre donne a volte sconosciute,
con loro passavo giorni memorabili,
intrecciati da emozioni forti e sanguigne, e
ti ho tradito
con la mente ma mai col
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| M’innamorai degli occhi tuoi marroni,
spighe di grano nel mare lucenti,
liberi come teneri aquiloni
che danzavano nel sole impazienti.
Lettere schiuse al calore dei baci,
i nostri incontri, e occhiate innocenti
ci scambiavamo nelle ore
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| Il volto sguarnito
d’ogni empietà
si rivolse al tempo
dei verdi virgulti,
quand’ancor la vita
fiorisce d’incanto
e di freschezza
il nettare sugge,
scivola via la beltà
d’effimeri petali
sugl’istanti a venire.
Il tempo
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Guardava spesso il mare
e si sdraiava con i suoi sogni
fra i cuscini di nuvole
ed il lenzuolo color del cielo.
Se ne sta spesso a meditare il mare.
Ed i suoi pensieri si rincorrevano
come rondini a primavera
o volavano come farfalle tra i
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“Simpatico, bravissimo ragazzo,
un gran bel ‘figo’, alto, intelligente,
però, un giorno o l’altro, io
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| Guardano quegli occhietti curiosi
sempre sull’attenti pronte a prendere il volo
emanando calore
piccoli artigli si aggrappano alla vita
aspettando l’attimo per migrare lontano
memorizzano le pupille dove presto ritornare
tuoni lampi non fanno
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| Dovrei odiare il greco:
ti indusse lontano
da questa riva.
E il greco dovrebbe odiare me
se solo ci lambisse il suo
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Serpi lattescenti tra i grumi purpurei
le tue dita caotiche nella chioma di rovi,
aghi d'abete incastrati nel fuso che fila
in fusa sbavate sugli incastri di lana;
sciogli nodi al pettine in posa gaudente,
strappi le tue garze coi denti
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Le mie lacrime son cicatrici
tra la pelle logora dei miei giorni.
io, Frankenstein, prendo vita
da scariche elettriche
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| Mistero infuocato
estasi divieni
e mi raggiungi...
baciando i nostri sospiri
tocchiamo l'oltre del cielo
sulla pazzia del sentire
carezzando la voglia
che incatena
varcando i confini.
E cadendo su talamo di seta
scandendo la frenesia
dei
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Amava
le sue imperfezioni
bello
con aride labbra,
sguardo insicuro,
plasmato
nei giovani anni
Nessuno
osserva il suo sguardo
da
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Songo partuto figlio 'e na speranza
pe dà na terra nova a chesta famma
ca campa e cresce senza avè na mamma
frate 'e nu tiempo perzo int’a mancanza.
Songo partuto e stevo miezo a tante
ammuntunate comme a pecurune
gente a migliare
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| Dense, grevi nubi
sul cuore divenuto pietra
osservano da un cielo smarrito.
Il calunniato tempo ricorda
lo sperpero di sogni maltrattati
che vanno battendo all'uscio con scarne abrase nocche
- rinfocolano realtà dal gusto amaro del
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| Alla poesia
racconto i miei passi
i respiri confusi
gli sguardi traditi.
Come nessuno fa
accarezzi le ferite
e con
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51 poesie pubblicate nel giorno 13/08/2015. In questa pagina dal n° 28 al n° 51.
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