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Le 59 poesie pubblicate il giorno 26/03/2015
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Il sax affonda dentro il mio languore
note discrete che non so mimare,
è notte fonda e ascolto, sembra un mare
che ondeggia e narra del “piccolo fiore” .
Culla la solitudine, e mi scioglie
il nodo fermo in gola, si allontana
nel gorgo della
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Mi vesto di musica,
la indosso come si indossa l'aria di primavera,
la sfoggio come un abito incorporeo
ammantato di sguardi.
Impregnata di vita,
mi sale da dentro,
come un grido impaziente d'uscire,
come un volo incapace di toccare
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in emersione sopra le parole
vaga sui fili dei tuoi gesti sbagliati,
un equilibrio fragile di un incontro
per caso;
è come un punto lontano
dispersione spaziale
fluido di sogno in movimento lento
l'ombra del tuo profilo
linea che scioglie
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| Tutto è gioco tra di noi
'sì soffuso d'ironia
ogni bacio
ogni carezza
ogni lenta melodia
Ci sfioriamo pelle a pelle
e aggrediamo avide labbra
con morsetti provocanti
o con baci soffocanti
Pur sfilando gli indumenti
e
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| Mi creo un altro mondo
da potere curare.
Le visite confondo,
con torbide visiere che
enunciano impotenza;
lei non è nessuno.
Imposto una parola,
l'articolo avvinghiato
al verbo Contatore.
Fin qui qualcosa smuovo;
bandiere
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| Sotto un cielo variegato
da mille striature
di vermigli colori,
silenzioso é il riverbero
di lontani ricordi
corrucciati sono i pensieri
improvvisa e decisa
si presenta la sera.
Nell'assorto incanto
eccola giungere elegante
la
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| Scegliere di separare
le nostre strade
l'estremo compromesso
che con te stesso
hai voluto fare.
Continuare comunque
a volermi al tuo fianco
la presuntuosa richiesta
e non smettere di cercarti.
Come amarti sempre
ad ogni
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Fanny |
26/03/2015 22:16| 2295 |
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| I poeti non hanno un cuore
no signori nessun cuore
hanno solo la fontana delle mille meraviglie
e sono diamanti, topazi e lapislazzuli
e sono petali di gerani, di gigli, di orchidee vermiglie.
E quando un lupo bianco ulula sul fiume
i poeti
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In ogni caso
erano poche le parole
che avevi usato per ferire
i giorni e le ombre in pena
Ti era bastato lo sguardo
e una sola promessa cieca
che scioglieva le distanze
con un nero vento di dolore
Con pochi gesti
avevi pianto i tuoi
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Sbocciano i fiori
ma tu, timida primavera,
ancora indugi nel torpore
lenta, come un adagio.
Appena percepiamo
un leggero
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Potesse questo mattino
portare a te
un lembo della mia camicia bianca.
Per dirti che vorrei,
vorrei che quel giorno di confetti rossi
tu fossi qui.
Non per sentirmi dire che ci tieni,
che ne hai bisogno come l’ossigeno.
Ma per farmi
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Se’l mal m’acceca
e Satanasso con me danza
allor vo’ in lagnanza
e la vita divien bieca
Sol dolor reca
s’anco par baldanza
ma resta arroganza
alla divina via che vien cieca
Fuggi da me, immondo
e con gran frastuono
scompari alla mia
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Per pochi attimi ho conosciuto la verità
e l'evento mi ha cambiato la vita,
riuscire a cogliere dietro la faccia l'anima
e accorgersi della doppiezza della notte.
Attendere il giorno con la luce
e scorgere l'infinito nel fondo degli
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Inizia tra mille fulmini
impensabili
il ritmo spezzato,
il passato diventa
all'istante
il sogno frantumato.
Residui
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Silenziosa sei
tra coperte inondate
di piacevoli baci
al limite del mondo che vorrei.
Abbraccio l'estasi al tramonto
sinossi d'impervie movenze
al capezzale dei mie desideri
avvolgendoti respiro l'aria che ti ha creata.
Donna
amo tutto di
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Senza i tacchi a spillo
nudi i piedi sull'erba
sotto l'ombra distratta
di un'albero curvo
e di fiori colmo
io penso solo a te
e tutto mi da ragione
ogni alito anche se non ardito
è un soffio d'estasi.
Si cullano le nuvole in
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Il tormento corrode,
il pensiero si accascia,
l’orizzonte rabbuia
l’illusione allo sguardo,
e martella la pena
che avviluppa lo strazio,
ho lasciato che andassi,
allentando la presa,
con dolore precoce
e tardivi se avessi,
cervellotiche
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Alla foce, impetuoso, dove il tuffo agognato spegne la furia,
dove arriva la calma piatta di un oceano accogliente,
il fiume torna cheto, chiaro e trasparente,
come era alla sorgente;
Acqua sorgiva, pulita, appena un filo argentato,
scende nei
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| Tu sei la roccia tosta che si staglia
e in parete porgi il viso alle intemperie,
in quel ripetersi di rincorse stagioni
fra notti e giorni, fra gelo e calori.
Sei legata mani e piedi alla catena
fra quei monti ove l'alta quota domina,
sempre
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Anima inquieta e solitaria come
vela alla deriva, nel navigar di
giorni in cerca di un sicuro approdo.
Onde di tempesta che nascondono
il bagliore di un faro: speranza per
chi naviga nella notte senza luna.
E ti parla il cielo, di quando
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Se amassi di più la mia radice
potrei annaffiarla e aspettare
l'inizio dell'albero
senza perdere ogni cosa
di tutta la bellezza che avrebbe creato.
E farmi figlia come ramo
o come foglia nel polmone della terra.
Potrei cominciare i
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Non tutto, più volte,
vien per nuocere
quando si vive
tra lupi
e strani orchi,
fa bene la tempesta
che fa sciogliere
i nodi e fa scoprire
sassi e panni sporchi.
Panni che nessuno
avrebbe mai scoperto
per interessi
di amici degli amici
che
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| parole mai dette, sgorgano dal tuo sguardo
come fontana in estate, in mezzo alla piazza,
come finestre aperte al vento, e tende che volano
come il sole che scorre all'orizzonte e abbaglia
(nero lo sguardo, nero come la pece)
brillano i tuoi occhi,
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| Allora si che dovevi studià,
pezzaccio di cretino dipromato!
E no passà le notti a scribacchià
da giovane poeta scarcagnato!
Sono rimpianti, è vero, dé si sa
il bonsenzo è tardivo. Sei invecchiato
e ti
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| Incastrata
tra i rami decisi a sorreggersi
Impigliata
tra le radici che si increspano
Affondata
nel terreno con i piedi ben fermi
Immobilizzata nel silenzio
impaurita dall'assenza
indugia nel peccato
e poi ritorna a sentirsi
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| Seduto zitto zitto a n'angoletto
me riparo da 'sta pioggia capricciosa.
Casa mia è sempliciotta, senza tetto,
un rettangolo de carta color rosa.
Na coperta rattoppata me difende
da st'inverno arrogante e presuntuoso,
qualche anima ogni
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| Nell'avvolgente bellezza della sera
la primavera ci cattura
nel suo profondo abbraccio,
In uno squarcio di cielo
spolverato di evanescenti stelle
mi passa tra le ciglia
una sonnolenta beatitudine.
Abbarbicato al ramato
splendore del chiar di
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| “... Stai là, ché già ti scruto
venirti in troppo ardire
allor che incerto e bruto
m’appare il tuo
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| Scopri di più chiusa
fuori.
Imbalzata opinione la tua.
Non reggi la sorvegliante voce che è in te
e parla per te.
Ascoltala.
Una sbandata implacabile può attaccare col fuoco
e nulla può servire a
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| Nel cielo
quel momento e lo schianto
la vita dissolversi in un pianto
le mani cercare le foto di ieri
in un giorno vicino, i pensieri lontani
afferrato silenzio della vita
vuoto nell'attimo di tempo.
Scorre la mano
su l'ultimo
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59 poesie pubblicate nel giorno 26/03/2015. In questa pagina dal n° 2 al n° 31.
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