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Le 67 poesie pubblicate il giorno 29/09/2014
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| Respiro nell'aria un profumo
gradevole di donna
e rimango muto
allibito e confuso, ciò
m'imprime quel senso di gioia e delizia
insieme... Quasi un mezzo stare
fra due diversità
un po' ambigue, ma vere.
Credo in quel
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Indossi il tuo abito di luna
la sabbia tra le dita
nei tuoi occhi il tremare
delle stelle del mare
ogni oggetto ha la tua luce
la tua voce,
ore e ore nel limbo
a pensare al tuo grembo
ti prego, se non è così molesto
a braccia
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La furia impetuosa del temporale
non mi fa dormire...
Il cielo è oscurato...
È una notte senza amore.
Mi sento spenta, come un camino
quando non ha più legna.
La mia anima rievoca un uomo
stanco e solo che mi osserva nella notte.
La sua
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| Si staccò dalla betulla
una foglia ingiallita,
danzava nell'aria,
cadendo verso terra
si posò sulla spalla,
la sentii parlare:
“Sono stanca,
vado a riposare,
sapessi che vita
mi è toccato fare.
Acqua, vento,
bufere,
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| Un viaggio insieme
verso i giardini odorosi di tiglio
dove l’ombra contava i passi
e le rose innalzavano canti profani al cielo.
Nell’aria la poesia delle foglie rosse
l’odore del caffè dalle finestre
i muri stanchi di raccontare
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| Erano sentinelle
i gabbiani di Aspra
di fronte al proprio
lungomare diroccato
Di lato una carcassa
di pescespada guardava
i propri carnefici festeggiare
Anche qui avevo freddo
anche gli amici non aiutavano
Vino e cozze poi
in riva al
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Risarcire il male
quasi fosse il velo della sera
che prima ferisce
e poi graffia deserto nel suo gelo
E non pensare al nulla
se non con qualche goccia pallida
stillata a freddo dalle perle
quasi fosse il timore delle stelle
E poi ricorda
che
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scivola sull'onda
alito di vento accarezza
il molo e sulla riva
indugia spuma d'argento
come un vestito
l'acqua cristallina lambisce
la rena per defluire poi
a tratti nell'onda pigra
che la risacca
invita al largo
disturbata appena dalle
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Non ho capito dello spazio intorno,
del vuoto che mi resta, e non comprendo
l'inerzia a cui mi piego e poi mi arrendo,
come ad un viaggio che non ha ritorno.
In un vagare smemorato e sordo
nelle nebbie che stagnano sui monti,
nei giorni infranti
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| Tra le pieghe del
giorno mi
nascondo.
Anonimo
a me stesso,
non concedo il dubbio
necessario
ad uno stabile
vivente.
Rischio quel che
non potrò mai avere,
ma poi cos'è mai
l'essere.
Degli animali
parlanti
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| Aspetto seduto,
dondolando la penna sul foglio.
Gli occhi pieni di una nebbia
leggera,
quella sottile patina di mondo
divora speranza.
Guardo la tua foto,
il tuo viso morbido,
scivola sulle mie guance
ruvide,
segno di fedeltà.
Tra le
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| Più che un falegname era un artista!
però, nel faticare, non stakanovista.
Poco il tempo in falegnameria,
molto più quello in osteria.
Aveva un pregio poco usuale:
di barzellettaro eccezionale.
Da dove attingesse quel
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Slegherò il ricordo
da catene arrugginite
agganciato
all’amaro sapore dell’intesa.
La nostalgia,
vagherà informe su fogli sparpagliati,
segnati a stento da segni immaginari.
Si volteranno al sole
esili stagioni,
le tante passate
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Una finestra sul mare
e il silenzio raccoglie,
in arpeggi sonori,
il ricordo di noi.
Eravamo
giorni colmi di sole
e notti di poesia dentro la luna
spezzati poi, dal vento della pazzia.
Quel vento avventato e cieco
il mio, che m'ha gettata
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L’abito dell’amore, la vita accarezzata dal Creato,
felice riconduce verso momenti di pace, di fratellanza
tutto cucito nelle pagine della dolcezza, votate alla speranza
per regalare quel suono armonico e ricco d’un mondo beato.
Strade impolverate,
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Avida nel vagare
Tra pareti di umidità
Nel leggere se errare
Esula da stupidità
Dettata dal sentimento
Storia creduta possibile
Nell’epilogo solo tormento
L’indifferenza plausibile
L’inizio scendeva dalla dolcezza
Nel proseguo
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Il carattere promettente dell’esistenza
lo scanzonato ottimismo del sorriso
la fiducia d’un gesto in pieno sole
-rendimi.
Corrosi dal tarlo infame del pessimismo
annaspiamo in pozzanghere
d’inchiostro delebile.
Rendimi agli occhi
un brillio di
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Come un lento passare
delle nostre mani su di noi,
mentre intorno
le ombre si addensano,
senza farci paura.
Come un lento sussurro
delle nostre parole,
quando, dopo i giochi d'amore,
ci sorprende l'alba
con i suoi sorrisi dorati,
e come un
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Mavec |
29/09/2014 19:13| 2168 |
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Non è come le stagioni,
indivisibile sofferenza, sappiamo i modi e quando ritorna,
il tempo intanto è fermo
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Tienimi per mano
soffia con me
al buio della notte.
Respiriamo la luce
dei nostri cuori.
Dimentichiamo le
strade polverose che
i nostri passi
usurati dal tempo,
macchiano di antico.
Accostiamo i nostri occhi
alle umide rocce
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Non si negozia col frangente
neppure dalla riva
Inizia attraversando le caviglie
inonda alla coscia e inaspettato
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Amara |
29/09/2014 18:04| 2239 |
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Mani grondanti di sangue
che scendono fin sotto dove la vita
cerca ancora la sua libera uscita.
Sogni infrangersi contro
muri di pietra con cuori di uomini
che ammutoliscono.
Scivola la mia mano tra i tuoi capelli
e senti che non serve parlare
ma
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Il vento di maestrale
ha inciso uno strappo
sulle vele che guidano
la mia barca solitaria e
con l'impeto del soffio,
ha ferito le mie ali che
in alto impavide s'erano
levate.
Ora sopra il mare
tumultuoso navigo
con dolore verso
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Ma come è bello
questo piccino
che nel primo giorno
alla materna va
Con lo zainetto
e il grembiulino
a quadrucci
bianchi e blu.
Dando la manina
a mamma e papà
verso scuola
felice s' incammina.
Sente suonare
la
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Avanzavi nel silenzio
di giorni vuoti di attese
regalando sorrisi
a chi aveva spento anche i sogni.
Ai margini di un mondo
- perso dietro le sue futilità -
donavi speranza.
Avanzavi tra cuori consumati
da giorni pigri,
sempre uguali a
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Brucia il sole ad agosto
e là sul faraglione poso
i miei incerti ...
c’è tutta la pace del mare.
Sì, vivo ancora mentre
il mondo mi avvolge,
amore.
Sai, nella stanchezza
di mille parole finisce
l’occasione del vivere
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Ho ritrovato lettere d’amore,
che ormai da tanto non leggevo più:
le lettere conservano parole
per navigare sogni in un mare blu.
Ricordo questa lettera strappata,
che un giorno ruppi presa dal rancore:
è qui, di amare lacrime
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| Alto il sole
cuoce il pasto sul marciapiede.
Il volto di un’ombra sottile
interroga la coscienza
e i ratti festeggiano
attratti dall’odore putrido.
Per non vomitare l’anima
unica via di scampo la fuga
invocando l’oblio per dimenticare.
Superato
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Il cesto glabro
visita i miei sogni,
ricolmo di gemme lattescenti,
offerto in dono all'Erma itifallica
del tuo schiavo e padrone.
E tu, campionessa e vinta
espandi i pori
nel desiderio osmotico,
di parcellizzare il seme,
cavarne fuori
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| Intrappolata in un corpo
che non era mio
la mia anima soffocava
libertà implorava
agognava per tornare a vivere
arrampicata a pareti sdrucciolevoli
su un percorso disastrato
lottai per la rinascita.
Lenta e logorante la salita
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67 poesie pubblicate nel giorno 29/09/2014. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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