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Gli ultimi 5 iscritti: GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti - angelobello11 - Maurizio Cortese |
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Novembre 2024 |
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Le 238189 poesie pubblicate in esclusiva |
La paura
ha i piedi freddi di gennaio
la sciarpa di nebbia al collo
e un sole indolente
sulle zolle brinate.
I sogni sfumano
dal tepore al gelo.
Restano aggrappati
solo scampoli di parole
vagano per poco
dalle porte del mistero
alle
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La mente colma
parla, t’inganna
sconvolge il vivere del giorno
Accedo all’essere attraverso la porta del cuore
scricchiola il chiavistello
dondolano i cardini
Immerso in deliranti pensieri
incalzo il cammino
e
giunto al mio piccolo recondito
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Specchiati adesso, osservati
con orgoglio e gioisci;
vagheggia e invece che avulso vociare
tocca il brio del tuo sangue...
Pensa alla pace ed al compiacimento
di coloro che t’amano
o che pure ami tanto:
dentro a infertili terre
sei il pollone
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Uniti attraversano
nella landa l’ultimo sentiero.
L’eco si spegne
lontana nel tempo.
Guaisce il vento,
sfinisce l’esangue chicco di grano.
Di polvere fine e accecante
è sparso l’impervio cammino.
Le grida, il rimbombo, i lamenti,
il silenzio
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| Tu non puoi chiudere gli occhi
o tacitare le voci
di chi ha vissuto la tenebra
e respirato l’inferno
dell’umana follia.
Il mondo ha bisogno di memoria
poiché solo la memoria
ci consentirà di vivere la luce
e non cadere preda
degli stessi
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| Pigiama a righe un numero e due stracci
se questo è un uomo o quello che ne resta
una vita che tra pianti e abbracci
finisce dentro un forno... sorte mesta.
A casa mia ci presero quel giorno
ricordo che tremavo di paura
era già buio e non vedevo
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È sopraggiunto anche Gennaio,
cade del bianco sulla terra,
cade leggero, è un tonfo lieve,
neve sopra neve.
Sul ghiacciaio cade la neve,
un mantello soffice
si adagia sul monte
si sente il freddo sotto il ponte
Soffia un vento
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Il Giorno della Memoria
non è un rituale
dei nostalgici del passato.
Il Giorno della Memoria
è dentro di noi
imprigionato nei nostri ricordi.
Come il sangue che scorreva
nelle vene degli Ebrei
che raggiunsero il Cielo.
Attraverso il
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La volontà, la forza del voler vivere
il tutto riversato tra le fauci del nemico
corpi accantonati, abbandonati al lor destino
la pelle arida, prosciugata dal dirotto pianto.
La bianca ghiaia ricoperta di cenere,
cadenzati passi a scolpire il buio
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La senti quest’aria fredda
è la stessa che respiravo io
prigioniero della morte tra tanti morti innocenti
aspettavo la sera per dire sono vivo
con il mio corpo ossuto e a malapena ricoperto di pelle
riposavo insieme ai tanti fantasmi su quella
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Credere di riuscire a tenere il passo con tutti
è certo una buona cosa ma guai a darsi delle arie
attirerebbe su di noi all’istante un senso di repulsione
dal quale sarebbe poi difficile districarsi
seppur giustamente amicizie se ne andrebbero
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Mi nascondo al buio
per non sentire
la tua pelle
rinascere nel cielo
di questi giorni
antichi come lune
e rubati al tempo
di un ricordo.
Mi proteggo sempre
quando le dita
decidono di scegliere
i veli neri
passati sulle stelle
senza la
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E’ limpida la sera,
il buio è pronto,
la luna si è fatta piena,
illumina il mio cuore
che pazzo d’amore,
ti cerca, ti vuole
o mia donna della notte.
L’alba non la conosciamo,
l’amore ci coglie sempre
nelle ore più piccole
e la sveglia
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| Stesso Dio
Stesso Amore
Siamo fratelli
Preghiamo in modo diverso
Parole che hanno lo stesso significato
Parole che possono tutto
Parole che condannano
Nel cuore un dolore immane
Ferite laceranti
Ferite mai rimarginate
Migliaia di morti
Concime
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Ma tu che vuò scurda’?
Ma tu che può scaca’?
Songo miliune ‘e gente
miliune cu miliune
ca ‘o munno ha cancellato
stu munno ca è malato
c’a freva pe cumpagna
c’a scusa ‘e na raggione
merdosa e ‘nchiavecone.
Ma tu che vuò annia’?
Ma tu che può
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Negli ultimi aliti del tempo
rivivo tra le gocce di primavera
il sapore lontano
di ore ancora passate
nel risentire il mugugno
del morente inverno.
Seduto nel vento
ritrovo i miei giorni
ovattati dalla carezza del sole
a risognare le ore più
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| un cuore che batte tra la risonanza dell’universo,
gira intorno seguendo una meta.
e tra sospiri e attimi ci trovammo
un pomeriggio di febbraio e c’era la neve.
qualcosa tra gli interstizi siderali si mosse
e la certezza che i cuori battevano
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| Un freddo che inganna
riesce soltanto a far scommettere
chi l’ultima parola vuole avere
disseminando illusioni
calore artificiale non basta
seppur amico di lunga data
quando per cause non sempre ammesse
il tutto viene a mancare
lasciando un
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Posso parlare per ore
per non sbagliarmi
e credere ancora
a tutto ciò che sento
tranne al mio cuore
che batte risposte
incise senza ritmo
e mi inganna sempre
fra le nuvole sporche
di un cielo perenne.
Posso tremare anni
senza mai
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Accende favole in cielo
incantevole sorriso
cui l’eterno anelo
per poetar il paradiso
d’un
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Un tempo portavo anche io la luce,
come la luna, quella la mia fortuna.
Volli poi esser come il Sole, bruciai.
Smisi di riflettere, e l’oscurità trovai.
Caddi dall’alto in basso nell’infamia.
E quel fuoco che portavo negli occhi,
non si
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Ne le famejone de i’éri,
na Maria la ghéra de sicuro,
e de madone podéa
esserghe anca do o tre,
Ne la confusion che nasséa
par i buteleti, brai
nel dir le oarassione,
i se ‘ntartaiàa e i ridéa,
parché mai se pregàa i noni,
o coalchedun che se
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L’ascolto del soffio d’aria pura
ch’empie la vita ed ogni cosa
è l’estasi d’amore e di natura
che profuma d’essenza di rosa
sibilo costante
fruscio d’aliante
respiro d’amante
suono incessante
mormorio distante
ronzio zelante
zufolo
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| Ogni anno solo un giorno dedicato a chi è
stata tolta ogni dignità a chi senza
pietà è stato ucciso, torturato senza
aver né colpa né peccato
Solo un giorno che ci porti a pensare ai
nostri fratelli meno fortunati, trattati
come belve feroci
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Indimenticabile attimo che unì i nostri corpi
l’inizio di un sogno troppo presto accantonato
istanti di fuoco e bocche d’amore assetate...
sì, l’inconsapevole attimo che ancor sorride
dal passato riemerge.
Pelle bagnata e profumo di lacrime
non
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Vorresti poter assolvere ad ogni problema
ma sempre più difficile il percorso
non basta volontà quando tutto si riversa contro
accanimento ogni volta incomprensibile
lasciando dentro il desiderio di mollare tutto
quando improvvisamente bussano
è
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Le tue labbra di ciclamino lungo i viali della solitudine
la mia bici una pedalata dopo l’altra
affondava nella bianca ghiaia
intorno cielo e terre sconfinate.
Nell’anima la purezza di un fiore nel racconto del passato.
Tu luce che benedici il
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Cala il sipario
sul proscenio dell’anima
e dopo l’inebriante ribalta
di ispirate poesie
si ritorna normale
ma ancor più mortale
con la conta degli anni
che inesorabile conduce
al confine del tempo.
Sull’eterno limitare
del vuoto spaziale,
al
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Niente ti farà male
neanche la luna
quando tramonta
sull’orizzonte notturno
e le parole al buio
sembrano una lama nera
affilata sulla pelle
tradita da un’altra nuvola.
Niente ti toccherà mai
neanche il vento
arrivato dal mare
a tarda
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Che cos’è quest’amarezza che mi naviga nel cuore
questo senso di stanchezza che si accende di dolore
sono troppe le speranza naufragate nelle mani
tutti i sogni ormai spariti sulle code di gabbiani
non riesco più a capire qual è l’ordine del
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La valle si apre allo sguardo
cucita al cielo da una cerniera di monti
ora innevati.
Al fondo il fiume
e sui pendii scoscesi abeti e pini secolari.
Alle sue spalle
invisibile agli occhi
un’altra valle
legata anch’essa al cielo da una cerniera
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238189 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 7111 al n° 7140.
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