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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’081Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Ottobre 2024 |
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Le 237987 poesie pubblicate in esclusiva |
In quel Cireneo attento
c’era pure il mio spirito
questo è il mio desiderio
mentre scruto e vivo il peso
della Tua sofferenza o Gesù
lasciami un po’ di strada
ad un passo da te e sarò
l’uomo che la Tua morte prepara
quale mistico tonfo
e lasciare
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Preferisco i morti
il silenzio che cala
sulle mattine nere
senza luce da pregare.
Preferisco il freddo
l’aria gelida d’inverno
che accarezza l’anima
e la pelle impallidita
come una luna piena
al tramonto del giorno
che attende il buio
e i
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| Mi sovviene l’azzurro pulito e terso del cielo
i verdi screziati delle erbe nei prati
il cinguettare di uccellini beati
le nubi capricciose e il loro bianco velo,
il pigro ronzio delle api operose
il silenzio nelle valli profonde e sinuose.
E
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| È la morte il confine del domani
il respiro comune di ogni anima
l’alba di un nuovo giorno
sulle ceneri del passato.
La paura del buio imbavaglia la luce.
Folle pensiero
radicato nelle fondamenta del nulla
l’insieme di ieri
nella certezza
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| Giungere sino ad oggi
con un fardello che non ha dell’umano
puoi vedere nel futuro qualcosa che vive solo di speranza
visto il passato dove tutto ha avuto un suo ruolo
e per il quale non smette mai di rinnovarsi
ove battere il capo diventa una
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L’inverno canta al piano dolcemente
con i suoi passi imbiancolati a neve
sopra il terreno nudo e in parte greve
amante del gran gelo e incontinente.
Ride e sgambetta all’aria apertamente
con la sua danza tramestio in me lieve
col sole che coi
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Se cadono le stelle
le raccoglierò
come fossero pioggia
che bagna la terra
nei pomeriggi di marzo
quando il sole
non è caldo ma già
accarezza il giorno.
Se cadono i sogni
attenderò il mattino
per ritrovare il sonno
e forse non mi
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Attorno a noi
quanta disperazione
nei lenti gesti
di chi fatica a comprendere
o ad accettare questa vita
fatta di piccole e grandi privazioni,
c’è chi non ha possibilità
di curarsi
di sfamarsi adeguatamente
o di vivere in simbiosi
con chi era
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A piccoli passi le ombre s’infittiscono
mandando giù il crepuscolo.
Sagome tenui e confuse
avvolgono le strade.
Quando i colori sono tutti uguali,
in quelle strade
si monologa col fragore del cuore,
con la quiete del mondo.
Si ascoltano le
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Madre e Figlio, sguardi d sangue
sotto l’azzurro cielo, vestito oggi
dell’immenso dolore, assente
nei carnefici, vestiti di giustizia
sotto le urla trema la terra
calpestato l’amore, l’infinito amore
e quello per la madre, trafigge il cuore
il
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Attimi di debolezza a volte come scampoli di salvezza,
nei quali ti lasci andare per non star più male,
per ritrovare le forze, per rincominciare a vivere e sognare.
Non pensare che sia una punizione lasciati andare,
gli errori servono per
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Incerta nel saper cogliere l’occasione
fa di tutto per non farsene accorgere
ma quel birichino che da tempo la teneva d’occhio
pronto ad intervenire non poteva fare altro
che indicare la strada da percorrere
affinché tutto il resto potesse essere
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Non è da solo
che posso combattere
le stelle ogni sera
e non è nel cielo
che qualche luna
può splendere senza me
che cerco di respirare
le nuvole al buio.
Non è fra le ombre
che posso essere felice
se la luce insiste
a negarmi il
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Sulla strada del Calvario
lo sguardo del soldato
è sulle pie donne
mentre quello dei sapienti
è sulle spade sulle lance
nulle le risposte
alle grida di pietà
da lontano vedono tutto
i saggi i regnanti i sapienti
ma i bambini? Non ci sono
il
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vola l’emozione del giorno che non ha più fine
maledetto inferno che m isolavi nella stortura dei farmaci
ho visto i brividi della follia rompere l’argine del sudario
benedetto giorno che tocchi l’amore nel silenzio che urla sogni perduti
tu che
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La mia voce
fronzoli invisibili
su nuvole impalpabili.
Il tuo volto incrociato
tra le sinuosità del tempo.
Consegno i miei gemiti,
quelli che nessuno potrà mai sentire,
alle tue mani aperte
come vele al vento.
Sarei stata i tuoi occhi
per
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Di bacio in bacio
imprimi l’ascesa
attaccata al tuo nome
sospesa nel capriccio fugace
dentro ogni cosa
che tu guardi
per cui vive
l’attesa di una
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Nel far della sera,
cercavo disperatamente di te.
Urlavo come un folle,
forse di dolore,
forse di terrore.
Temevo che t’avessero ammazzata.
la guerra è cosa terribile,
toglie il fiato,
lascia voragini intorno ai suoi colpi.
Ti chiamavo
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Chissà come sarà questo dì
potrà arrivare sino a sera senza intralci
pezzi da museo non di poco conto
semmai non dovesse accadere
dovranno pure far valere schiettezza e sincerità
basterebbe volgere lo sguardo su di loro
ricreando con l’aiuto di
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Dovunque sia il tempo
anche nel silenzio del respiro
ti troverò.
Noi che senza nome
viviamo l’amore
nella solitudine
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S’udiva monocromo,
l’incedere d’attimi avulsi.
In’ante, represse effusioni,
celavano ciò ch’il cuore udiva,
ma da lungi distratto, ignorava.
S’era d’inverno, in quel freddo mattino,
allorché s’ebbe coscienza.
Nulla, del Dono, s’avea in
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Ti ho chiesto di fermare i tuoi occhi nei miei
perché il cuore non riusciva più a contenere
la pienezza del tuo sguardo.
L’idea di parlarti spezza il fiato in gocce di parole
che non sono mai esistite.
Io resto fermo
nel ricordo di un posto che
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Stamane nel quadro di un ceruleo cielo
si mostrano bianche, vaporose nubi
frastagliate e disegnate
come ali di angeli.
Nella brezza leggera
passeggiano, si rincorrono
giocando a nascondino.
Il frinire dei grilli e delle cicale
rompe il
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Il fiore più bello
che la creazione ha generato
è caricato da un duro legno
sarà schiacciato, lapidato
che sia di Lui morto
anche il ricordo più caro
il male vincitore ne gode
l’uomo che protegge l’uomo
si lava le mani, lavoro ben fatto
nemmeno
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‘E cunte fanno ‘a sciorta cchiù quadrata
ca ancora va smanianno spalummata...
Siente ca gira sbatte e maie s’arrenne
e quanno ‘a chiamme move ancora ‘e penne
e ‘nchiett‘a capa corre nu penziero
ca dint’ ‘a chiocca resta priggiuniero.
Quatte parole
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| D’in sul proscenio d’un teatro vero
il Fato misterioso alla ventura
brigando va finché dimora il tempo
ed errano i suoi ruoli in questo spazio.
Che fa il Fato in questa sceneggiata,
sai cosa fa, lettore perspicace?
Il Fato passa e scruta, pensa e
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| Come controbattere quando il tutto sembra accanirsi
in maniera più che sufficiente per andare fuori di testa
cercare di mantenere la calma
l’unica opzione onde raggiungere lo scopo
seppure invalidante per chi tirandosi indietro
assume un livello
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Si stringe il ventre,
l’anima tossisce, si
contorce nel silenzio
di uno sforzo...
Non chiudo gli occhi
e li riapro...
Immagino pesci
nuotare sinuosi
in un acquario che non ho...
Squame rosse e dorate
sul fondale,
verso la gora...
Verso dove
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Se potessi ruberei i tuoi occhi
che mischiano le carte
dove finisce il sogno inizia la realtà
dove la realtà si smarrisce
il sogno riconosce la sua strada
se potessi ruberei i tuoi occhi
mare in tempesta
che per sentirsi vivo
spinge i
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Parlami delle notti
e della luna
che oscurava
ogni cosa intorno
anche le carezze
che nascondevamo
nel silenzio
intorno ai sorrisi.
Parlami delle stelle
che nascevano
al mattino
nel buio che il giorno
trascinava con sé
nel ritorno
e
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Grida e urla sulla piazza
sia morte siamo assettati di sangue
il Cristo la guerra non vuol fare
senza la morte nulla si vince
ed il Figlio buono dell’Altissimo
che insegna amore e pace fra gli uomini
a Lui la croce i chiodi la frusta la lancia
ed
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237987 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1471 al n° 1500.
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